mercoledì 3 ottobre 2018

SAN FRANCESCO


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4 - 10 S. FRANCESCO
Prima Lettura
Il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Gal 6,14-18

Fratelli, quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

Parola di Dio


Salmo Responsoriale
Dal Salmo 15 (16)
R. Tu sei, Signore, mia parte di eredità.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. R.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare. R.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. R.


Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. (Cfr. Mt 11,25)

Alleluia.

Vangelo
Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-30
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore

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S. FAUSTI “Signore del cielo e della terra” Il nostro Papà, così vicino e tenero, è il Dio Altissimo e Onnipotente, Signore del cielo e della terra! Di Dio si parla solo per opposti (coincidentia oppositorum, dice il Cusano), per non ridurlo a un idolo: è vicino e altissimo, tenero e onnipotente, piccolo e grande, misericordioso e giusto. Il rapporto ineffabile di conoscenza reciproca tra Padre e Figlio, rivelato agli infanti, è nascosto agli altri, sapienti e intelligenti. La Sapienza del Figlio è quella delle beatitudini ; i sapienti non la capiscono, gli intelligenti se ne difendono. Gli infanti non solo ignorano e sono poveri . Neanche parlano. A loro, senza parole, è rivelata la Parola : “Abbà!”. Anche in noi, oltre le tante parole, c'è una sapienza silenziosa, propria del povero. E' la “dotta ignoranza “ del puro di cuore, al quale Dio si fa vedere., ben diversa dalla sapienza ignorante del furbo, al quale Dio resiste. Lui non è oggetto di rapina della nostra intelligenza, ma principio e fine del nostro amore : non si affaccia alla finestra della nostra mente, ma bussa alla porta del nostro cuore. Gesù è contento di questo . È “sì” non solo al Padre, ma anche ai fratelli. Tutto quanto il Padre è, è dono al Figlio. Il Padre è Dio che tutto dà. Tutto quanto il Figlio è , è dono del Padre . Da Lui riceve la Sua natura, il Suo Amore e Se stesso, in unione indissolubile con Lui nella Sua distinzione da Lui. Il Figlio è Dio che tutto riceve. Gesù è il Figlio che chiama Dio “Padre Mio”. Se siamo in Lui , diventa anche “Padre Nostro”. Le “cose” nascoste a sapienti e intelligenti, la conoscenza mutua tra Padre e Figlio, il Loro Amore, il Loro unico Spirito, che è la Vita di ambedue, è comunicato dal Figlio agli infanti che Lo accolgono. La Parola “Abbà” è l'eredità dei piccoli. Al di là di ogni pretesa sapienza, in ogni uomo ci sono la ricchezza ineffabile dell'infante, la dignità del figlio. Il piccolo le conosce . Vive di dono, amore, e di grazia. “Venita a me” E' l'invito a seguire Lui (4,19), a partecipare alle nozze (22,2-4), a entrare nel Regno preparato per noi fin dalla fondazione del mondo (25,34). Nella carne di Gesù noi accediamo allo Spirito e attingiamo grazia su grazia (Gv 1,17). In Lui il Verbo si è fatto carne, è venuto ad abitare tra noi e ci ha aperto l'ingresso all'unica Gloria del Padre e dell'Unigenito Figlio (Gv 1,14). La Sapienza invisibile, che si è manifestata con la Sua ombra nella Creazione e nella Storia, nella legge e nella promessa, ora toglie il velo . È accessibile a tutti, come Amore tra Padre e Figlio, offerto a noi nel Figlio. “ Voi tutti,affaticati e oppressi” grande è la fatica di chi osserva la Legge , più grande ancora l'oppressione di chi non la osserva! Non ha detto anche Gesù che la Legge è da insegnare e compiere, fin nel minimo dettaglio ? (5,17-20)? E' vero, ma non in forza della legge, ma dell'amore, che fa vivere ciò che la Legge dice, ma non dà. Ciò che prima era fatica e oppressione, ora è gioia, riposo e giustizia nuova, che ci fa “mangiare di sabato”, vivere la stessa vita di Dio. ”Vi darò riposo” Il riposo è Dio stesso, vera casa dell'uomo, al quale ognuno è invitato a tornare, dopo l'affanno delle sue fughe. L'uomo sta di casa nell'amore reciproco tra Figlio e Padre.

B - PENTECOSTE