venerdì 22 dicembre 2017

B - 4 DOMENICA AVVENTO


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S. FAUSTI – L'Angelus e l'Ave Maria fanno dell'Annunciazione il racconto della Scrittura più noto e ripetuto. La vita cristiana porta nel suo cuore e ha come principio e come fine l'Incarnazione del Verbo. Tutta centrata su questo mistero, è una continua attualizzazione “oggi” del “sì” che ha attratto Dio nel mondo. Maria è figura di ogni credente e della Chiesa intera. Ciò che è avvenuto a Lei deve accadere a ciascuno e a tutti. Il sì dell'uomo che accoglie e genera il Verbo, da cui tutto ha principio, è il fine stesso della creazione. Dio ha finalmente trovato la casa di cui il tempio è figura.
E' l'incontro che Lui ha cercato da tutta l'eternità, il momento in vista del quale iniziò il tempo, coronamento del Suo sogno d'Amore , premio del Suo lavoro, ricompensa alla Sua fatica.
Finalmente, dalle profondità della Sua creazione che si è allontanata da Lui, s'innalza un “sì” capace di attirarlo. E Lui viene, si unisce e si compromette per sempre. Quale fu la gioia di Dio di poter dire a Maria: “Gioisci”. Lo Sposo finalmente, dopo tanti drammi, trova la Sposa del Suo cuore.
Finalmente ha termine la Sua sofferenza . È abbracciato da chi ama. La Sua offerta trova mani che l'accolgono e le grandi braccia del mondo comprendono, concepiscono e stringono ciò senza cui l'uomo non è uomo. L'Amore è amato, ha trovato una casa dove abitare e la casa dell'uomo non è più deserta. L'Angelo è la presenza di Dio nella Sua Parola annunciata.
La nostra fede nella Sua Parola accoglie Lui stesso e ci unisce a Lui :
è il Natale di Dio sulla terra e dell'uomo nei cieli.
La Parola si fa carne in noi , senza lasciarci più, e l'Angelo può andare ad annunciarla ad altri, fino a
quando il mistero compiutosi in Maria sarà compiuto tra tutti gli uomini.
La salvezza di ogni uomo è diventare come Maria : dire Sì alla proposta d'Amore di Dio, dare carne nel suo corpo al Suo Verbo eterno, generare nel mondo il Figlio.
All'Amore di Dio che lo cercava, nella disobbedienza e nella fuga, Adamo aveva risposto :”Mi sono nascosto!” (Gen 3,10). Ora, in Maria, l'umanità stessa risponde . “Eccomi” a Colui che da sempre ha detto “eccomi, eccomi” a chi non Lo cercava (Is 65,1).
Dio esulta di gioia incontenibile.
Amore da sempre respinto, ora si sente accolto.
Amore da sempre non amato, ora si sente amato. Da millenni, anzi, dall'eternità, aveva atteso questo momento in cui la Sua creatura gli facesse grazia di dire :”Eccomi”, in modo da poterla riempire di Se stesso.
Dio è Avvento : necessariamente viene all'uomo, perchè è Amore amante.
L'uomo attesa : necessariamente tende a Lui, perché è bisogno di essere amato.
Per questo , quando l'uomo Lo attende e dice . “Eccomi”, Dio non può non venire. Così si unisce a lui in un'unica carne : è l'oggi della Salvezza.
Il mio sì ad ogni Parola ascoltata me la fa accogliere : un pezzo della storia del Verbo, che ha preso dimora in mezzo a noi, diventa carne della mia carne.
Questo racconto, come è partito da Maria ed è giunto fino a noi, parte da noi per farsi carne in tutti i fratelli fino agli estremi confini della terra. E' la Missione della Chiesa.

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IV Domenica di Avvento

Secondo libro di Samuele 7,1-5.8b-12.14a.16.
Avvenne che, quando il re Davide si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato tregua da tutti i suoi nemici all'intorno,
disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l'arca di Dio sta sotto una tenda».
Natan rispose al re: «Và, fà quanto hai in mente di fare, perché il Signore è con te».
Ma quella stessa notte questa parola del Signore fu rivolta a Natan:
«Và e riferisci al mio servo Davide: Dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti?
Io ti presi dai pascoli, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi il capo d'Israele mio popolo;
sono stato con te dovunque sei andato; anche per il futuro distruggerò davanti a te tutti i tuoi nemici e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra.
Fisserò un luogo a Israele mio popolo e ve lo pianterò perché abiti in casa sua e non sia più agitato e gli iniqui non lo opprimano come in passato,
al tempo in cui avevo stabilito i Giudici sul mio popolo Israele e gli darò riposo liberandolo da tutti i suoi nemici. Te poi il Signore farà grande, poiché una casa farà a te il Signore.
Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu giacerai con i tuoi padri, io assicurerò dopo di te la discendenza uscita dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno.
Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre».

Salmi 89(88),2-3.4-5.27.29.
Canterò senza fine le grazie del Signore,
con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli,
perché hai detto: «La mia grazia rimane per sempre»;
la tua fedeltà è fondata nei cieli.

Ho stretto un'alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide mio servo:
stabilirò per sempre la tua discendenza,
ti darò un trono che duri nei secoli.

Egli mi invocherà: Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza.
Gli conserverò sempre la mia grazia,
la mia alleanza gli sarà fedele.



Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 16,25-27.
Fratelli, a colui che ha il potere di confermarvi secondo il vangelo che io annunzio e il messaggio di Gesù Cristo, secondo la rivelazione del mistero taciuto per secoli eterni,
ma rivelato ora e annunziato mediante le scritture profetiche, per ordine dell'eterno Dio, a tutte le genti perché obbediscano alla fede,
a Dio che solo è sapiente, per mezzo di Gesù Cristo, la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 1,26-38.
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,
a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre
e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».
Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile:
nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
E l'angelo partì da lei.

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