S. FAUSTI - Se da sempre la “Parola era verso Dio “ , ci fu e ci sarà sempre “un uomo inviato da Dio che La testimonia agli altri. Giovanni è figura dei sapienti e dei profeti che, ovunque e sempre, hanno risvegliato i fratelli alla luce. Il fine della loro testimonianza è che “tutti” riconoscano la luce della vita ed entrino nel misterioso dialogo con Dio che li porta a vivere la loro verità. Diversamente, anche se la tenebra non arresta la luce, c'è solo un'esistenza spenta e crepuscolare , che tende alla morte. Si sottolinea che i sapienti e i profeti, di Israele e di tutti i popoli, non sono la luce : sono illuminati dalla Parola e la testimoniano agli altri, affinché tutti accolgano la luce della vita. Un illuminato che si crede luce, è nella notte più profonda. La testimonianza dà voce alla Parola qui e ora. Al prologo poetico segue un prologo narrativo , in forma di processo, con interrogatorio e risposte. In esso entrano in scena i personaggi del dramma. Da una parte ci sono i protagonisti e dall'altra gli antagonisti della Parola . Da una parte Giovanni e Gesù, rispettivamente il testimone della Parola e la Parola testimoniata – l'uomo davanti a Dio e Dio davanti all'uomo – e dall'altra giudei, sacerdoti, leviti e farisei, il potere dominante, avversario della Parola. Questo processo, che inizia qui contro il Battista, continuerà contro Gesù e poi contro i suoi discepoli. E' lo stesso che si svolge all'interno di chi, ascoltando la Parola, si trova nella situazione di essere suo avversario o suo testimone, chiamato a decidersi tra menzogna e verità, schiavitù e libertà, tenebra e luce, vita e morte. Gli altri sinottici descrivono Giovanni con maggiori dettagli. Qui tutto è essenzializzato , con il risultato di farne il tipico rappresentante della Parola : la attende, la intuisce presente, gli è rivelata in Gesù, la riconosce e la indica agli altri. In lui vediamo il cammino che porta alla scoperta del Logos diventato carne, con le disposizioni necessarie per incontrare il Figlio unigenito, narratore del Padre ai fratelli, compimento di ogni promessa di Dio per gli uomini. Il Battista è l’uomo dei desideri. Se il desiderio riguarda ciò che ci deve essere e ancora non c’è, lui si definisce innanzitutto come colui che “non è”. Il suo essere è rivolto ad altro, all’Altro. E’ un uomo “eccentrico, con il centro fuori di sé, da esso è attirato, sbilanciato, messo in moto. Giovanni è l’Israele che crede nel Dio che promette e sa che c’è un compimento alla Sua promessa. E’ innanzitutto uno che cerca. Non si accontenta però del suo cercare – sarebbe una frustrazione- ma trova ciò che desidera e comunica agli altri la gioia della sua scoperta. Il testimone è spirito libero, in contraddizione con la mentalità dominante. E’ una coscienza inquieta e lucida , in ricerca della verità , una volta che l’ha trovata , la vive e proclama, anticipando ciò che, presto o tardi, sarà accolto pure dagli altri. Non dice “Io sono”, riservato nel Vangelo a Gesù, bensì “Io, voce”. Dopo la triplice negazione, il suo “io”, la sua identità, è essere “voce” che grida la “Parola” della quale è testimone. Giovanni presta voce all’attesa sia di Israele, sia di tutta l’umanità in cerca della sua luce. Ogni grido d’uomo, che non ha cessato di sperare, trova in lui la propria voce. La voce prepara la Via del Signore attraverso la quale noi andiamo a Lui ed Egli viene a noi. Il profeta mantiene l’uomo nella via di Dio che non è la nostra : è la via della libertà, che passa attraverso la Verità e la giustizia. Chi non ha sete di libertà, di verità e di giustizia, -trinomio inscindibile - non può conoscere né Dio né l’uomo .
..-->Giudei, sacerdoti,leviti e farisei sono le autorità riconosciute del popolo. Invece di farlo crescere nella via del Signore, lo soffocano sotto il loro potere. Il rapporto tra profezia e istituzione è sempre “critico” . Il profeta infatti richiama a obbedire e servire la verità, non a servirsi di essa per farsi obbedire dalla gente e, se possibile , da Dio stesso. Giovanni è inviato per battezzare ; solo dopo capirà il perché profondo. Egli proclama “un battesimo di conversione per il perdono dei peccati”. Il suo battesimo può rientrare in un simbolismo religioso comune . Immergersi e uscire dall'acqua significa morire a una vita morta per rinascere a un'esistenza bella e giusta. Se l'immergersi esprime la realtà della morte, l'emergere esprime il desiderio di vita. La stessa coscienza di morte e di ingiustizia è già protesta contro l'ingiustizia e la morte, aspirazione a una vita piena e giusta. Con il suo battesimo Giovanni intende preparare quello del Messia, che battezzerà nello Spirito.”In mezzo a voi sta Colui che voi non conoscete” Nel mondo c'è sempre una presenza dell'Ignoto che attende di rivelarsi. Giovanni la richiama a tutti.
PRIMA LETTURA Gioisco pienamente nel Signore. Dal libro del profeta Isaia 61,1-2.10-11 Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l'anno di grazia del Signore. Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli. Poiché, come la terra produce i suoi germogli e come un giardino fa germogliare i suoi semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le genti. Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Lc 1,46-50.53-54) R. La mia anima esulta nel mio Dio. L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. R. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. R. Ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia. R.
SECONDA LETTURA Spirito, anima e corpo si conservino irreprensibili per la venuta del Signore. Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi 1Ts 5,16-24 Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male. Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo! Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (Is 61,1) R. Alleluia, alleluia. Lo Spirito del Signore Dio è sopra di me, mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annunzio. R. Alleluia.
VANGELO In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete. + Dal Vangelo secondo Giovanni 1,6-8.19-28 Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell'acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Parola del Signore.
3 commenti:
S. FAUSTI - Se da sempre la “Parola era verso Dio “ , ci fu e ci sarà sempre “un uomo inviato da Dio che La testimonia agli altri.
Giovanni è figura dei sapienti e dei profeti che, ovunque e sempre, hanno risvegliato i fratelli alla luce. Il fine della loro testimonianza è che “tutti” riconoscano la luce della vita ed entrino nel misterioso dialogo con Dio che li porta a vivere la loro verità. Diversamente, anche se la tenebra non arresta la luce, c'è solo un'esistenza spenta e crepuscolare , che tende alla morte. Si sottolinea che i sapienti e i profeti, di Israele e di tutti i popoli, non sono la luce : sono illuminati dalla Parola e la testimoniano agli altri, affinché tutti accolgano la luce della vita. Un illuminato che si crede luce, è nella notte più profonda. La testimonianza dà voce alla Parola qui e ora. Al prologo poetico segue un prologo narrativo , in forma di processo, con interrogatorio e risposte. In esso entrano in scena i personaggi del dramma. Da una parte ci sono i protagonisti e dall'altra gli antagonisti della Parola . Da una parte Giovanni e Gesù, rispettivamente il testimone della Parola e la Parola testimoniata – l'uomo davanti a Dio e Dio davanti all'uomo – e dall'altra giudei, sacerdoti, leviti e farisei, il potere dominante, avversario della Parola.
Questo processo, che inizia qui contro il Battista, continuerà contro Gesù e poi contro i suoi discepoli. E' lo stesso che si svolge all'interno di chi, ascoltando la Parola, si trova nella situazione di essere suo avversario o suo testimone, chiamato a decidersi tra menzogna e verità, schiavitù e libertà, tenebra e luce, vita e morte.
Gli altri sinottici descrivono Giovanni con maggiori dettagli. Qui tutto è essenzializzato , con il risultato di farne il tipico rappresentante della Parola : la attende, la intuisce presente, gli è rivelata in Gesù, la riconosce e la indica agli altri.
In lui vediamo il cammino che porta alla scoperta del Logos diventato carne, con le disposizioni necessarie per incontrare il Figlio unigenito, narratore del Padre ai fratelli, compimento di ogni promessa di Dio per gli uomini.
Il Battista è l’uomo dei desideri. Se il desiderio riguarda ciò che ci deve essere e ancora non c’è, lui si definisce innanzitutto come colui che “non è”. Il suo essere è rivolto ad altro, all’Altro. E’ un uomo “eccentrico, con il centro fuori di sé, da esso è attirato, sbilanciato, messo in moto. Giovanni è l’Israele che crede nel Dio che promette e sa che c’è un compimento alla Sua promessa. E’ innanzitutto uno che cerca. Non si accontenta però del suo cercare – sarebbe una frustrazione- ma trova ciò che desidera e comunica agli altri la gioia della sua scoperta.
Il testimone è spirito libero, in contraddizione con la mentalità dominante. E’ una coscienza inquieta e lucida , in ricerca della verità , una volta che l’ha trovata , la vive e proclama, anticipando ciò che, presto o tardi, sarà accolto pure dagli altri. Non dice “Io sono”, riservato nel Vangelo a Gesù, bensì “Io, voce”. Dopo la triplice negazione, il suo “io”, la sua identità, è essere “voce” che grida la “Parola” della quale è testimone. Giovanni presta voce all’attesa sia di Israele, sia di tutta l’umanità in cerca della sua luce. Ogni grido d’uomo, che non ha cessato di sperare, trova in lui la propria voce.
La voce prepara la Via del Signore attraverso la quale noi andiamo a Lui ed Egli viene a noi.
Il profeta mantiene l’uomo nella via di Dio che non è la nostra : è la via della libertà, che passa attraverso la Verità e la giustizia. Chi non ha sete di libertà, di verità e di giustizia, -trinomio inscindibile - non può conoscere né Dio né l’uomo .
..-->Giudei, sacerdoti,leviti e farisei sono le autorità riconosciute del popolo. Invece di farlo crescere nella via del Signore, lo soffocano sotto il loro potere.
Il rapporto tra profezia e istituzione è sempre “critico” . Il profeta infatti richiama a obbedire e servire la verità, non a servirsi di essa per farsi obbedire dalla gente e, se possibile , da Dio stesso.
Giovanni è inviato per battezzare ; solo dopo capirà il perché profondo. Egli proclama “un battesimo di conversione per il perdono dei peccati”. Il suo battesimo può rientrare in un simbolismo religioso comune . Immergersi e uscire dall'acqua significa morire a una vita morta per rinascere a un'esistenza bella e giusta.
Se l'immergersi esprime la realtà della morte, l'emergere esprime il desiderio di vita. La stessa coscienza di morte e di ingiustizia è già protesta contro l'ingiustizia e la morte, aspirazione a una vita piena e giusta.
Con il suo battesimo Giovanni intende preparare quello del Messia, che battezzerà nello Spirito.”In mezzo a voi sta Colui che voi non conoscete” Nel mondo c'è sempre una presenza dell'Ignoto che attende di rivelarsi. Giovanni la richiama a tutti.
PRIMA LETTURA
Gioisco pienamente nel Signore.
Dal libro del profeta Isaia 61,1-2.10-11
Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l'anno di grazia del Signore. Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli. Poiché, come la terra produce i suoi germogli e come un giardino fa germogliare i suoi semi, così il Signore Dio farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le genti.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Lc 1,46-50.53-54)
R. La mia anima esulta nel mio Dio.
L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. R.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono. R.
Ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia. R.
SECONDA LETTURA
Spirito, anima e corpo si conservino irreprensibili per la venuta del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi 1Ts 5,16-24
Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male. Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo!
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (Is 61,1)
R. Alleluia, alleluia.
Lo Spirito del Signore Dio è sopra di me, mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annunzio.
R. Alleluia.
VANGELO
In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 1,6-8.19-28
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell'acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Parola del Signore.
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