venerdì 3 agosto 2018

B - 18 DOM.T.O.


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FAUSTI – La folla, venuta sul luogo, vede che non c'è né Gesù né i Suoi discepoli . Non trova ciò che attende.Allora torna a Cafarnao, da dove era partita. Lì, come da una mano invisibile, sono riunificati quelli che hanno partecipato al dono del pane.
Il dialogo , che Gesù farà con loro nella sinagoga, li porterà a cogliere il significato di ciò che è avvenuto il giorno prima. Essi cercano di conoscere i movimenti di Gesù:”Quando sei venuto qui?” Gesù non risponde alla loro domanda, ma a ciò che la muove. Sposta l'attenzione ad un altro livello : è il Signore che parla, con l'intento di raddrizzare l'ambiguità della loro ricerca.Si può cercare Gesù solo perché garantisce il pane materiale per sopravvivere oppure perché si è visto nel pane il “segno” di Lui che si dona.
Si può cercare il dono del Signore, oppure il Signore del dono.
Gesù vuol e-ducarli (e-ducere..tirare fuori : questo è il vero Esodo) dal loro orizzonte egoistico perché accolgano il Suo Amore.
La vita dell'uomo infatti è la comunione con Dio. Il cibo che dà la vita è l'ascolto della “Legge di vita e di intelligenza”. L'uomo infatti non vive di solo pane, ma di ogni Parola che esce dalla bocca del Signore (Dt 8,3).
Questo cibo è il dono del Figlio dell'Uomo , sul quale si apre il Cielo (Gv 1,51).
Ce lo “darà” al futuro, nel Suo Corpo dato per noi.
Il pane che hanno mangiato il giorno prima é segno anticipato di questo dono. Esso viene solo da Lui, e lo ottiene chi aderisce a Lui : è Lui stesso, la Sua Carne.
La folla capisce che deve cercare il Pane che non perisce e che esso consiste nell'osservare la Parola del Signore, operando “le opere di Dio”. Per questo chiedono cosa fare per eseguire il Suo beneplacito.
E' la domanda e il dramma di chi vuole essere giusto.
Alle tante opere nostre, Gesù contrappone l'”opera di Dio”, quella che veramente a Lui piace, che accogliamo il dono del Figlio, in cui si compie la salvezza della creazione intera
.Accogliere Gesù, Parola del Padre, luce e vita del creato, é realizzare il disegno di Dio, che ci vuole tutti figli nel Figlio.
Gli interlocutori di Gesù riconoscono l'azione di Dio nel passato, ma sono incapaci di vederla nel presente.
Non colgono che ciò che Dio ha compiuto per i padri (”i nostri padri mangiarono la manna nel deserto”) è segno di ciò che compie ancora oggi per noi. La manna è un pane dal cielo, ma non quello vero.
Essa è segno che preannuncia il Pane vero, quello che non perisce e dà Vita eterna.
“Io sono il “Pane della Vita” :Egli identifica Se stesso con il Pane di Dio che scende dal cielo e dà la Vita al mondo.
E' tipico di Giovanni far dire a Gesù . “Io-Sono”, seguito da un predicato.. (6,35 – 8,12 – 10,7.14 – 11,25 – 14,6 – 15,1.5 ) oppure anche senza. “Io-Sono è il “Nome” con il quale Dio si è rivelato a Mosé (Es 3,14).
Qui il predicato è il Pane , che comunica la Sua Vita a chi lo mangia.
Siamo al livello più alto della comprensione del segno :il Pane, la Vita che desideriamo e che riceviamo, è Gesù stesso, il Figlio che dà la Vita per noi.

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PRIMA LETTURA
Io farò piovere pane dal cielo per voi.
Dal libro dell'Esodo 16,2-4.12-15
In quei giorni, nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nella terra d'Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine». Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge. Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: "Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dio"». La sera le quaglie salirono e coprirono l'accampamento; al mattino c'era uno strato di rugiada intorno all'accampamento. Quando lo strato di rugiada svanì, ecco, sulla superficie del deserto c'era una cosa fine e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. Gli Israeliti la videro e si dissero l'un l'altro: «Che cos'è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 77)
R. Donaci, Signore, il pane del cielo.
Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato,
non lo terremo nascosto ai nostri figli,
raccontando alla generazione futura
le azioni gloriose e potenti del Signore
e le meraviglie che egli ha compiuto. R.
Diede ordine alle nubi dall'alto
e aprì le porte del cielo;
fece piovere su di loro la manna per cibo
e diede loro pane del cielo. R.
L'uomo mangiò il pane dei forti;
diede loro cibo in abbondanza.
Li fece entrare nei confini del suo santuario,
questo monte che la sua destra si è acquistato. R.

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SECONDA LETTURA
Rivestite l'uomo nuovo, creato secondo Dio.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 4,17.20-24
Fratelli, vi dico e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri. Voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l'uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità.
Par
ola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Mt 4,4)
R. Alleluia, alleluia.
Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
R. Alleluia.

VANGELO
Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 6,24-35
In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Parola del Signore.

B - PENTECOSTE