SEGNO DI CONTRADDIZIONE S. KAROL WOJTYLA - Quando Gesù aveva circa 30 anni, cioè l'età che, secondo la legge, costituiva la condizione necessaria per partecipare alla vita pubblica, andò alla sinagoga di Nazaret per leggere il brano del profeta Isaia. Dopo averlo letto, disse . “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete udita...”(Lc4,20). Sappiamo che “ i suoi non la ricevettero” (Gv1,19) : non volevano accettare il fatto che il figlio del falegname (Mt 13,55) era veramente Colui che diceva di essere. E' così : “nessun profeta è ben accetto in patria”(Lc4,24). Egli allora lasciò Nazaret e cominciò ad insegnare in tutta la Galilea, nelle città e nei villaggi, e dappertutto rendeva testimonianza alla verità per la quale era stato mandato dal Padre (Gv18,37). Sappiamo come era accolto e accettato dalla gente e sappiamo anche che quella testimonianza lo condusse davanti a un tribunale . Prima a quello ebreo, poi a quello romano. E proprio lì, davanti al tribunale di Ponzio Pilato, è avvenuto il colloquio , in cui si manifestò in piena luce la grandezza della Verità e tutta la dignità dell'Uomo, che ne rende testimonianza. Pilato, che contesta a Gesù l'usurpazione del potere sovrano in Israele (Sei tu il re dei giudei?), alla risposta negativa dell'imputato, ripete la domanda : “dunque tu sei re ?” Allora Gesù risponde . “Tu l'hai detto, io sono re”. Per questo io sono nato nel mondo, a rendere testimonianza alla verità” (Gv 18, 35-7) Anche se Pilato scetticamente lo interrompe per chiedere . “ Che cos'è la verità”(Gv 18,38), non c'è alcun dubbio che da questo interrogatorio la verità è apparsa come una realtà che costituisce il Regno di Cristo e , nel contempo, la dignità dell'uomo.
Cristo , grande profeta, è Colui che annuncia la vertà divina e anche Colui che rende manifesta la dignità dell'uomo collegata con la verità : con la verità lealmente ricercata, contemplata nel cuore, accettata con gioia come il più grande tesoro dello spirito umano, testimoniata con le parole e con le opere davanti agli uomini. La Verità possiede in se stessa una dimensione divina, appartiene alla natura di Dio stesso, si identifica con la Parola Eterna. Nello stesso tempo costituisce una dimensione essenziale della conoscenza umana e della sua esistenza, della scienza, della sapienza, della coscienza umana, a cui conferisce il loro proprio senso. Ogni uomo nasce nel mondo per rendere testimonianza alla verità a seconda della sua vocazione particolare. …..Gesù ha detto chiaramente che essa non deve essere rinnegata davanti agli uomini, ma che va riconosciuta apertamente. (Mt 10,32) la verità possiede una sua dimensione sociale e pubblica. Quindi non si deve mai negare all'uomo il diritto alla verità. Questa negazione può assumere diverse forme nel nostro mondo così complesso. Una di esse è certamente quella che consiste nel “manovrare la verità”, ad esempio diffondendo informazioni di un certo tipo e celandone altre, usando i mass-media per indulgere al culto della sensazione tipico del nostro tempo. Di fronte a queste strutture della civiltà contemporanea, di fronte alla pressione che esse esercitano, aumenta, per così dire, la responsabilità di ogni uomo, aumenta, perchè è la stessa verità ad essere sempre più minacciata. .. Una grave responsabilità hanno soprattutto da questo punto di vista gli esperti nei vari campi, e pensiamo qui in maniera tutta particolare alla responsabilità dei teologi, degli scrittori e dei giornalisti cattolici... Per la nostra società, in cui regnano falsità e ipocrisia, in cui si manipola l'opinione pubblica, si schiacciano le coscienze, si impone talora l'apostasia, si organizzano, anche se a volte camuffate, e per questo ancor più terribili, persecuzioni per la fede, quel Cristo è oggi più che mai attuale . (Lc 7,16)“ Christus propheta magnus” Egli è certamente con i suoi discepoli che vogliono avere partecipazione nella missione profetica, nella responsabilità della verità divina e umana, nel rendere testimonianza. Egli è pure con tutti gli uomini del mondo, che in sistemi politici diversi e nelle diverse situazioni rendono testimonianza alla verità. Tale coraggiosa testimonianza si contrappone decisamente ai seminatori della sfiducia nell'uomo, e anche a quelli che distruggono il senso di responsabilità della verità e la ferma consapevolezza del diritto alla verità. Che deve esistere in ogni uomo. Preghiamo dunque, invochiamo Cristo, perchè ci dia sempre lo “Spirito di Verità” (Gv 14,17).
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SEGNO DI CONTRADDIZIONE S. KAROL WOJTYLA - Quando Gesù aveva circa 30 anni, cioè l'età che, secondo la legge, costituiva la condizione necessaria per partecipare alla vita pubblica, andò alla sinagoga di Nazaret per leggere il brano del profeta Isaia. Dopo averlo letto, disse . “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete udita...”(Lc4,20). Sappiamo che “ i suoi non la ricevettero” (Gv1,19) : non volevano accettare il fatto che il figlio del falegname (Mt 13,55) era veramente Colui che diceva di essere. E' così : “nessun profeta è ben accetto in patria”(Lc4,24). Egli allora lasciò Nazaret e cominciò ad insegnare in tutta la Galilea, nelle città e nei villaggi, e dappertutto rendeva testimonianza alla verità per la quale era stato mandato dal Padre (Gv18,37). Sappiamo come era accolto e accettato dalla gente e sappiamo anche che quella testimonianza lo condusse davanti a un tribunale . Prima a quello ebreo, poi a quello romano. E proprio lì, davanti al tribunale di Ponzio Pilato, è avvenuto il colloquio , in cui si manifestò in piena luce la grandezza della Verità e tutta la dignità dell'Uomo, che ne rende testimonianza. Pilato, che contesta a Gesù l'usurpazione del potere sovrano in Israele (Sei tu il re dei giudei?), alla risposta negativa dell'imputato, ripete la domanda : “dunque tu sei re ?”
Allora Gesù risponde . “Tu l'hai detto, io sono re”. Per questo io sono nato nel mondo, a rendere testimonianza alla verità” (Gv 18, 35-7) Anche se Pilato scetticamente lo interrompe per chiedere .
“ Che cos'è la verità”(Gv 18,38), non c'è alcun dubbio che da questo interrogatorio la verità è apparsa come una realtà che costituisce il Regno di Cristo e , nel contempo, la dignità dell'uomo.
Cristo , grande profeta, è Colui che annuncia la vertà divina e anche Colui che rende manifesta la dignità dell'uomo collegata con la verità : con la verità lealmente ricercata, contemplata nel cuore, accettata con gioia come il più grande tesoro dello spirito umano, testimoniata con le parole e con le opere davanti agli uomini.
La Verità possiede in se stessa una dimensione divina, appartiene alla natura di Dio stesso, si identifica con la Parola Eterna.
Nello stesso tempo costituisce una dimensione essenziale della conoscenza umana e della sua esistenza, della scienza, della sapienza, della coscienza umana, a cui conferisce il loro proprio senso.
Ogni uomo nasce nel mondo per rendere testimonianza alla verità a seconda della sua vocazione particolare.
…..Gesù ha detto chiaramente che essa non deve essere rinnegata davanti agli uomini, ma che va riconosciuta apertamente. (Mt 10,32) la verità possiede una sua dimensione sociale e pubblica. Quindi non si deve mai negare all'uomo il diritto alla verità. Questa negazione può assumere diverse forme nel nostro mondo così complesso. Una di esse è certamente quella che consiste nel “manovrare la verità”, ad esempio diffondendo informazioni di un certo tipo e celandone altre, usando i mass-media per indulgere al culto della sensazione tipico del nostro tempo. Di fronte a queste strutture della civiltà contemporanea, di fronte alla pressione che esse esercitano, aumenta, per così dire, la responsabilità di ogni uomo, aumenta, perchè è la stessa verità ad essere sempre più minacciata. .. Una grave responsabilità hanno soprattutto da questo punto di vista gli esperti nei vari campi, e pensiamo qui in maniera tutta particolare alla responsabilità dei teologi, degli scrittori e dei giornalisti cattolici...
Per la nostra società, in cui regnano falsità e ipocrisia, in cui si manipola l'opinione pubblica, si schiacciano le coscienze, si impone talora l'apostasia, si organizzano, anche se a volte camuffate, e per questo ancor più terribili, persecuzioni per la fede, quel Cristo è oggi più che mai attuale .
(Lc 7,16)“ Christus propheta magnus” Egli è certamente con i suoi discepoli che vogliono avere partecipazione nella missione profetica, nella responsabilità della verità divina e umana, nel rendere testimonianza. Egli è pure con tutti gli uomini del mondo, che in sistemi politici diversi e nelle diverse situazioni rendono testimonianza alla verità. Tale coraggiosa testimonianza si contrappone decisamente ai seminatori della sfiducia nell'uomo, e anche a quelli che distruggono il senso di responsabilità della verità e la ferma consapevolezza del diritto alla verità. Che deve esistere in ogni uomo. Preghiamo dunque, invochiamo Cristo, perchè ci dia sempre lo “Spirito di Verità”
(Gv 14,17).
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