mercoledì 8 luglio 2015

B - 15 DOM.T.O.


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LAUDATO SI' - PAPA FRANCESCO - LO SGUARDO DI GESÙ
Gesù fa propria la fede biblica nel Dio creatore e mette in risalto un dato fondamentale: Dio è Padre (cfr Mt 11,25). Nei dialoghi con i suoi discepoli, Gesù li invitava a riconoscere la relazione paterna che Dio ha con tutte le creature, e ricordava loro con una commovente tenerezza come ciascuna di esse è importante ai suoi occhi: «Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio» (Lc 12,6). «Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre» (Mt 6,26).
Il Signore poteva invitare gli altri ad essere attenti alla bellezza che c’è nel mondo, perché Egli stesso era in contatto continuo con la natura e le prestava un’attenzione piena di affetto e di stupore. Quando percorreva ogni angolo della sua terra, si fermava a contemplare la bellezza seminata dal Padre suo, e invitava i discepoli a cogliere nelle cose un messaggio divino: «Alzate i vostri occhi e guardate i campi, che già biondeggiano per la mietitura» (Gv 4,35). «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero» (Mt 13,31-32).

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Da: E poi, soltanto un uomo – P. G. TESTA Missionario della Consolata
Avere la fede in Gesù o avere la fede di Gesù?
Certamente non si annullano tra di loro, ma la prima è sempre stata predicata,
la seconda è stata a volte dimenticata.
Che cosa credeva Gesù? Quali erano i suoi atteggiamenti? Le sue opzioni? I suoi progetti?
Come esprimeva la sua fede, la sua fedeltà al Padre?
Forse oggi, la fede di Gesù affascina anche chi non crede, apre orizzonti e non alza steccati.
La missione oggi, forse, è soprattutto annunciare Gesù attraverso la sua prassi.
E' sconvolgere mediante la forza del Vangelo i criteri di giudizio, i valori determinanti, i punti di interesse, le linee di pensiero, le fonti ispiratrici e i modelli di vita dell'umanità, che sono in contrasto con la Parola di Dio e col disegno della salvezza, come diceva la Evangelii Nuntiandi ,19.
Non è tanto l'imitazione quanto la sequela di Gesù.
Non siamo chiamati a fare quello che Lui faceva, ma ad agire come Lui agiva.
Come accettare, allora, la preferenza per i potenti?
Come giustificare la scelta della ricchezza e del potere, dello sfarzo e della pomposità?
Gesù non é mai andato da Erode a chiedere qualche sussidio per la sua scuola apostolica. Neppure
ha chiesto a Pilato qualche squadra per dargli sicurezza in certe missioni difficili, magari tra i samaritani.
He cometido el peor de los pecados
que un hombre puede cometer :
No he sido feliz. Jorge Luis Borges

Ho commesso il peggior peccato
che un uomo possa commettere :
Non sono stato felice.

E' una frase, ma esprime, chissà, la profonda angoscia di tanti.
A volte, nelle prediche ricordavo che la pianta, come insegna Aristotele, cerca la luce, l'animale cerca l'alimento, la persona cerca la felicità.
Il progetto di Dio, che non è mai un piano architettonico da realizzare, ma un cammino che si costruisce insieme, é proprio questo : Lui ci vuole felici.
In quel mito meraviglioso e vero, nel suo contenuto, si racconta delle passeggiate pomeridiane di Dio con l'uomo “alla brezza del giorno”
(Genesi 3,8).
A lui piace stare con noi , é comunicativo per natura, ci vuole contenti, così come un papà o una mamma vogliono la felicità per i propri figli.

B - PENTECOSTE