Om.D.D. CONDIVIDERE QUELLO CHE SI HA SENZA PAURA Gesù è seguito da una grande folla, dice l'Evangelista Giovanni, e Gesù la sfama. Gesù non parte da nulla, come abbiamo ben udito, parte da quei cinque pani e due pesci che un ragazzo aveva portato per il suo pranzo. Questa grande folla viene fatta accomodare e questi cinque pani e due pesci sfamano tutti, con addirittura un'eccedenza, se ne avanza ancora, nonostante che tutti ne avessero mangiato a sazietà. Il testo dice : “ Mangiarono fin che ne vollero”. Che significato ha per noi questo Vangelo? Ha un significato molto semplice ma anche molto impegnativo. Non diciamo cose nuove, ricordiamo cose antiche. Intanto c'è la folla, intorno a Gesù. Questa folla è segno di tutta l'umanità che abita il pianeta terra a partire da noi e da tutte le persone che ci stanno attorno. Questa grande folla ha sempre un significato planetario. Poi c'è il pane. Il pane, questo segno umilissimo, familiare, e senza pane non si vive, che sta però alla base di ogni bisogno umano. Questo pane che diventa simbolo di tutti i nostri bisogni, reali o presunti. Se mi chiedessero come ti chiami? Oltre a dire che mi chiamo ...dovrei dire : io mi chiamo bisogno. A partire dal mattino, quando ti alzi, che fai? Alcune cose che non è il caso di stare ad elencare, ma certamente una delle prime è che al mattino ti alzi e fai colazione. A volte questa colazione la devi preparare anche per gli altri. Sarà solo un caffè, ma uno ha bisogno di una ricarica e incomincia la giornata con un bisogno di caffè. Poi magari uno sente il bisogno, speriamo che lo si senta, anche solo di dire un Padre Nostro, un bisogno di riferimento a Dio per avere protezione, per ringraziarlo , insomma. Ma poi si entra nella giornata e i bisogni continuano. ...Ma qui le cose si possono complicare, perchè è vero che abbiamo tutti dei bisogni, ma è anche vero dire che ognuno ha i suoi problemi. Non possiamo sfamare tutti, non possiamo andare incontro a tutti. E se hai solo cinque pani e due pesci, uno se li tiene per sé perchè se li dai via, che cosa ti resta? Vedete, noi viviamo nella paura che la terra ci manchi sistematicamente sempre sotto i piedi. Non è che manchi la generosità, di generosità ne troviamo intorno a noi. Anche nella nostra vita la generosità la troviamo, ma sono ancora dei momenti, non è ancora diventata la vita. Abbiamo ancora la paura di lasciarci andare e qualche volta quei cinque pani e due pesci li teniamo stretti stretti.
continua..Qui giunge la provocazione di Gesù : “ Filippo, dove possiamo comprare il pane perchè costoro abbiano da mangiare?” Lo abbiamo sentito e ancora una volta riletto, prende il pochissimo di una persona, quei cinque pani e due pesci che il ragazzo aveva portato con sé.Lo deruba. E poi con questo pochissimo, sfama tutti, anche il derubato. Alla fine, che cosa farà Gesù? Alla fine diventerà pane. Eh, c'è da riflettere, questo Gesù che moltiplica i pani , ma poi alla fine diventa lui pane. La sfami così la gente. E qui c'è la lezione semplice, evangelica : condivido il poco che ho, e non solo ricevo di più, ma ne avanza ancora. Ma chi di noi non deve convertirsi a questa verità ; dobbiamo crederla di più. Credere che nella misura in cui ti ti lasci andare, in cui condividi quel poco che hai senza paura, e qualche volta sarà denaro, ma qualche volta sarà tempo, sarà pazienza, sarà sacrificio, ebbene, tutto viene moltiplicato, ridonato, e se ne avanza ancora. Da non crederci! Io mi devo ancora convertire a questa verità, non mi sono convertito del tutto. Ma tutto questo rivela il progetto di Dio a cui Dio non rinuncia : che tutti gli uomini, la grande folla, possano sedersi al banchetto della vita e potersi sfamare. Ma questo richiede la collaborazione dell'uomo, saper spartire i nostri cinque pani e due pesci. Questo implica che l'uomo non deve aver paura di sentirsi derubato. Sotto questo aspetto il Vangelo che abbiamo udito ha una portata sociale inaudita. Pensateci un attimo. Che reazione potrebbe avere un abitante del Dar Fur in Sudan dove manca tutto, leggendo questo Vangelo? Che i cristiani lo hanno capito e lo mettono in pratica? Qualcosa si fa , certo, tante persone ce la mettono tutta , per alleviare sofferenza e fame, ma l'Eucaristia che celebriamo, ci mette in discussione. Mette in discussione me che la presiedo e mette in discussione voi che la celebrate. Che reazione potrebbe avere un abitante del Dar Fur che sente proclamare questo Vangelo ? “ Tutti sfamati “, ma io però muoio di fame, mi manca tutto. Gesù è diventato pane, e noi? E finisco. Di fronte a questo Vangelo che reazione potrebbero avere le persone che stanno ora sbarcando a Lampedusa o sulle coste siracusane o agrigentine? -Ah, ma loro sono mussulmani, mica lo leggono il Vangelo – Come se Gesù, sfamando la folla dei cinquemila, avesse chiesto la carta di identitàb religiosa.... E' bene non stare sulle generali in questo discorso , cominciamo più seriamente ad applicare questo Vangelo a noi e a chi ci sta attorno. Delle persone ci seguono, ci guardano come seguivano e guardavano Gesù. Tutte queste persone hanno bisogno dei nostri cinque pani e due pesci... La domanda che fa a me e a voi Gesù in questa Eucaristia è : desideri , accetti di essere da stasera in avanti un po' di più pane per gli altri? Di fare quella telefonata, di occuparti di quella persona, di sacrificarti un po' di più, di offrire una parola che sollevi la gente? Insomma, pane, pane. Sei disposto a diventare pane anche tu, come Io sono diventato il tuo pane?.
2 commenti:
Om.D.D. CONDIVIDERE QUELLO CHE SI HA SENZA PAURA
Gesù è seguito da una grande folla, dice l'Evangelista Giovanni, e Gesù la sfama. Gesù non parte da nulla, come abbiamo ben udito, parte da quei cinque pani e due pesci che un ragazzo aveva portato per il suo pranzo. Questa grande folla viene fatta accomodare e questi cinque pani e due pesci sfamano tutti, con addirittura un'eccedenza, se ne avanza ancora, nonostante che tutti ne avessero mangiato a sazietà.
Il testo dice : “ Mangiarono fin che ne vollero”.
Che significato ha per noi questo Vangelo? Ha un significato molto semplice ma anche molto impegnativo.
Non diciamo cose nuove, ricordiamo cose antiche.
Intanto c'è la folla, intorno a Gesù.
Questa folla è segno di tutta l'umanità che abita il pianeta terra a partire da noi e da tutte le persone che ci stanno attorno.
Questa grande folla ha sempre un significato planetario.
Poi c'è il pane. Il pane, questo segno umilissimo, familiare, e senza pane non si vive, che sta però alla base di ogni bisogno umano. Questo pane che diventa simbolo di tutti i nostri bisogni, reali o presunti. Se mi chiedessero come ti chiami? Oltre a dire che mi chiamo ...dovrei dire : io mi chiamo bisogno. A partire dal mattino, quando ti alzi, che fai? Alcune cose che non è il caso di stare ad elencare, ma certamente una delle prime è che al mattino ti alzi e fai colazione. A volte questa colazione la devi preparare anche per gli altri. Sarà solo un caffè, ma uno ha bisogno di una ricarica e incomincia la giornata con un bisogno di caffè. Poi magari uno sente il bisogno, speriamo che lo si senta, anche solo di dire un Padre Nostro, un bisogno di riferimento a Dio per avere protezione, per ringraziarlo , insomma.
Ma poi si entra nella giornata e i bisogni continuano.
...Ma qui le cose si possono complicare, perchè è vero che abbiamo tutti dei bisogni, ma è anche vero dire che ognuno ha i suoi problemi. Non possiamo sfamare tutti, non possiamo andare incontro a tutti. E se hai solo cinque pani e due pesci, uno se li tiene per sé perchè se li dai via, che cosa ti resta? Vedete, noi viviamo nella paura che la terra ci manchi sistematicamente sempre sotto i piedi.
Non è che manchi la generosità, di generosità ne troviamo intorno a noi.
Anche nella nostra vita la generosità la troviamo, ma sono ancora dei momenti, non è ancora diventata la vita.
Abbiamo ancora la paura di lasciarci andare e qualche volta quei cinque pani e due pesci li teniamo stretti stretti.
continua..Qui giunge la provocazione di Gesù : “ Filippo, dove possiamo comprare il pane perchè costoro abbiano da mangiare?”
Lo abbiamo sentito e ancora una volta riletto, prende il pochissimo di una persona, quei cinque pani e due pesci che il ragazzo aveva portato con sé.Lo deruba. E poi con questo pochissimo, sfama tutti,
anche il derubato. Alla fine, che cosa farà Gesù? Alla fine diventerà pane. Eh, c'è da riflettere, questo Gesù che moltiplica i pani , ma poi alla fine diventa lui pane. La sfami così la gente.
E qui c'è la lezione semplice, evangelica : condivido il poco che ho, e non solo ricevo di più, ma ne avanza ancora. Ma chi di noi non deve convertirsi a questa verità ; dobbiamo crederla di più.
Credere che nella misura in cui ti ti lasci andare, in cui condividi quel poco che hai senza paura, e qualche volta sarà denaro, ma qualche volta sarà tempo, sarà pazienza, sarà sacrificio, ebbene, tutto viene moltiplicato, ridonato, e se ne avanza ancora. Da non crederci!
Io mi devo ancora convertire a questa verità, non mi sono convertito del tutto.
Ma tutto questo rivela il progetto di Dio a cui Dio non rinuncia : che tutti gli uomini, la grande folla, possano sedersi al banchetto della vita e potersi sfamare.
Ma questo richiede la collaborazione dell'uomo, saper spartire i nostri cinque pani e due pesci.
Questo implica che l'uomo non deve aver paura di sentirsi derubato. Sotto questo aspetto il Vangelo che abbiamo udito ha una portata sociale inaudita.
Pensateci un attimo. Che reazione potrebbe avere un abitante del Dar Fur in Sudan dove manca tutto, leggendo questo Vangelo? Che i cristiani lo hanno capito e lo mettono in pratica?
Qualcosa si fa , certo, tante persone ce la mettono tutta , per alleviare sofferenza e fame, ma l'Eucaristia che celebriamo, ci mette in discussione.
Mette in discussione me che la presiedo e mette in discussione voi che la celebrate. Che reazione potrebbe avere un abitante del Dar Fur che sente proclamare questo Vangelo ?
“ Tutti sfamati “, ma io però muoio di fame, mi manca tutto.
Gesù è diventato pane, e noi?
E finisco. Di fronte a questo Vangelo che reazione potrebbero avere le persone che stanno ora sbarcando a Lampedusa o sulle coste siracusane o agrigentine?
-Ah, ma loro sono mussulmani, mica lo leggono il Vangelo – Come se Gesù, sfamando la folla dei cinquemila, avesse chiesto la carta di identitàb religiosa....
E' bene non stare sulle generali in questo discorso , cominciamo più seriamente ad applicare questo Vangelo a noi e a chi ci sta attorno.
Delle persone ci seguono, ci guardano come seguivano e guardavano Gesù.
Tutte queste persone hanno bisogno dei nostri cinque pani e due pesci... La domanda che fa a me e a voi Gesù in questa Eucaristia è : desideri , accetti di essere da stasera in avanti un po' di più pane per gli altri? Di fare quella telefonata, di occuparti di quella persona, di sacrificarti un po' di più, di offrire una parola che sollevi la gente? Insomma, pane, pane.
Sei disposto a diventare pane anche tu, come Io sono diventato il tuo pane?.
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