GESU' DI NAZARET - BENEDETTO XVI Nelle formule di preghiera emerse dapprima dalla fede di Israele e poi dalla fede degli oranti della Chiesa, impariamo a conoscere Dio e a conoscere noi stessi. Sono una scuola di preghiera e così stimolo a mutamenti e aperture della nostra vita. Nella sua Regola san Benedetto ha coniato la formula «mens nostra concordet voci nostrae» - il nostro spirito concordi con la nostra voce (Reg 19,7). Di solito il pensiero precede la parola, cerca e forma la parola. Ma nella preghiera dei Salmi, nella preghiera liturgica in generale, avviene il contrario: la parola, la voce ci precede, e il nostro spirito deve adeguarsi a questa voce. Noi uomini, infatti, non sappiamo da soli «che cosa sia conveniente domandare» (Rm 8,26) - troppo lontani siamo da Dio, troppo misterioso e grande è Lui per noi.
E così Dio ci è venuto in aiuto: ci suggerisce Egli stesso le parole di preghiera e ci insegna a pregare, ci dona, nelle parole di preghiera provenienti da Lui, di metterci in cammino verso di Lui e di conoscerlo a poco a poco attraverso la preghiera con i fratelli che ci ha dato, di avvicinarci a Lui.
da Om. D. D - Qui vediamo un padre, il capo della sinagoga, Giairo, che va da Gesù. Lo abbiamo sentito, si getta ai suoi piedi e lo prega.”mia figlia è alla fine, vieni a salvarla”. Importante, sua figlia non può andare da Gesù, è agli estremi, qui occorre una mediazione, qualcuno che interceda per qualcun'altro. Guardate, la preghiera del cristiano, anche la nostra, deve entrare sempre in questa dimensione. Di fronte a persone fisicamente malate o moralmente allo sbando, o per diversi motivi persone mezze morte, ci attiviamo, certo, non stiamo con le mani in mano, ma dobbiamo attivarci non da soli, bensì con la preghiera che va da Gesù e dice : Vieni! Vieni da quell'uomo, da quella donna, da quel ragazzo. Quante volte si prega così, e guai se non pregassimo così. Il testo che abbiamo letto è molto bello,laconicamente si dice :”E Gesù andò con lui”. Punto e basta. Non ha chiesto come, perchè, da quanto tempo era malata. Niente. Vieni perchè mia figlia sta per morire. E Gesù andò con lui senza commenti.
Qui abbiamo l'episodio della donna malata che non osa venire allo scoperto. Anche lei ha toccato il fondo ; anche quello economico. Dice Marco : “Ha speso tutti i suoi averi con i medici”. Ma questa donna esprime una certezza e noi stasera dobbiamo recuperarla questa certezza. Questa donna dice : “ Se riesco solo a toccare il suo mantello”, quello di Gesù. “sarò guarita”. E' forte questa affermazione. Questa donna malata non dice : proviamo, male non farà, non ho più nulla da perdere. No, no. Questa donna va sicura : se riesco a toccare Gesù sarò guarita. Questa è una fede fortissima. Pensate quando noi prima della Comunione che facciamo in ogni Messa, diciamo : Signore, non sono degno di partecipare, ma dì soltanto una parola ed io sarò salvato. Bla..bla...bla...Ma ci crediamo? Dì soltanto una parola ed io sarò guarito, salvato, non avrò più paura. Questa donna è in questa dimensione : se riesco soltanto a toccarlo sarò guarita. Tant'è , così fà e così guarisce. Questa è una fede talmente forte che tocca Gesù e tantissimi gli sono vicini perchè Lui è immerso in mezzo alla folla. Tanti lo sfiorano, ma c'è la totale fiducia di qualcuno che lo fa sobbalzare. E' come se in mezzo a una folla anonima, tu a un certo punto vedi qualcuno che ti vuole bene. Fai un mezzo salto insomma : oh, guarda un po'. Gesù dice a quella donna : Figlia, la tua fede ti ha salvata, vai in pace e vivi serena”. Noi tocchiamo Gesù in permanenza. Lo tocchiamo adesso sentendo la sua Parola. Lo toccheremo quando ci comunicheremo al Suo Corpo e al Suo Sangue. Lo toccheremo : se riesco a toccarlo, sarò guarito, non avrò più paura di niente. Dio mio, questa è fede.
---> Om. D.D.Giairo , il padre, ha vissuto tutto questo, era con Gesù. Ha visto che ha guarito questa donna. L'episodio avrà certamente rafforzato la sua speranza. Gesù sta andando con Lui per guarire sua figlia moribonda. Ed ecco subito la doccia fredda , qualcuno arriva e gli dicono .”Tua figlia è morta”. E' un crollo, qui non c'è più niente da guarire, qui è finita. Notate il testo : “ perchè disturbi ancora il Maestro”, gli vengono a dire. Se Gesù è soltanto un maestro, anche Lui non può più fare nulla. Se Gesù è la vita, qualcosa può ancora succedere. Gesù sa tutto questo e viene in soccorso alla fede di Giairo con le parole che percorrono tutti i vangeli dal principio alla fine, un lieto annuncio che risuona permanentemente e che fa parte di quella lieta notizia che è il Vangelo. Gesù prende la fede di Giairo che vede lì sul crinale e la sostiene con quelle parole che abbiamo udite : “ Non aver paura, non aver timore, continua soltanto ad aver fede”. Ah, se ce le ricordassimo queste parole. Non aver paura mai, continua soltanto a fidarti di me. Gesù con padre, madre e gli amici, arrivano alla dodicenne morta. Qui vediamo come Gesù legge, interpreta la morte. Questa è una parola di Gesù per noi importantissima.Quanta gente abbiamo già visto piangere, urlare di fronte a dei figli morti. Gesù con molta calma dice . “ Guardate che la bambina non è morta, dorme”.Ed è Gesù a svegliarla . “Talità Kum”; dico a te, ragazza, alzati. Ecco cos'è la morte per Gesù. E' interessante sapere questo : uno che si addormenta. Magari un po' di fatica perchè morire è fatica ; sarà fatica per me, sarà fatica per tutti. Magari uno muore soffrendo anche molto. C'è tanta gente che sta morendo e soffre tanto. E subito dopo Gesù però ci sveglia . Alzati e vivi per sempre. Un Vangelo importante questo , molto importante. Portiamoci a casa alcune cose stasera : .Ah, se riesco soltanto a toccarti, Signore.... -Signore, voglio non avere paura e continuare a fidarmi di Te... -Grazie Signore, perchè ancora una volta mi dici che la morte è un addormentarci e sarai proprio Tu a svegliarci...
3 commenti:
GESU' DI NAZARET - BENEDETTO XVI
Nelle formule di preghiera emerse dapprima dalla fede di Israele e poi dalla fede degli oranti della Chiesa, impariamo a conoscere Dio e a conoscere noi stessi. Sono una scuola di preghiera e così stimolo a mutamenti e aperture della nostra vita.
Nella sua Regola san Benedetto ha coniato la formula «mens nostra concordet voci nostrae» - il nostro spirito concordi con la nostra voce (Reg 19,7). Di solito il pensiero precede la parola, cerca e forma la parola. Ma nella preghiera dei Salmi, nella preghiera liturgica in generale, avviene il contrario: la parola, la voce ci precede, e il nostro spirito deve adeguarsi a questa voce. Noi uomini, infatti, non sappiamo da soli «che cosa sia conveniente domandare» (Rm 8,26) - troppo lontani siamo da Dio, troppo misterioso e grande è Lui per noi.
E così Dio ci è venuto in aiuto: ci suggerisce Egli stesso le parole di preghiera e ci insegna a pregare, ci dona, nelle parole di preghiera provenienti da Lui, di metterci in cammino verso di Lui e di conoscerlo a poco a poco attraverso la preghiera con i fratelli che ci ha dato, di avvicinarci a Lui.
da Om. D. D - Qui vediamo un padre, il capo della sinagoga, Giairo, che va da Gesù. Lo abbiamo sentito, si getta ai suoi piedi e lo prega.”mia figlia è alla fine, vieni a salvarla”.
Importante, sua figlia non può andare da Gesù, è agli estremi, qui occorre una mediazione, qualcuno che interceda per qualcun'altro.
Guardate, la preghiera del cristiano, anche la nostra, deve entrare sempre in questa dimensione.
Di fronte a persone fisicamente malate o moralmente allo sbando, o per diversi motivi persone mezze morte, ci attiviamo, certo, non stiamo con le mani in mano, ma dobbiamo attivarci non da soli, bensì con la preghiera che va da Gesù e dice : Vieni! Vieni da quell'uomo, da quella donna, da quel ragazzo. Quante volte si prega così, e guai se non pregassimo così.
Il testo che abbiamo letto è molto bello,laconicamente si dice :”E Gesù andò con lui”. Punto e basta. Non ha chiesto come, perchè, da quanto tempo era malata. Niente. Vieni perchè mia figlia sta per morire. E Gesù andò con lui senza commenti.
Qui abbiamo l'episodio della donna malata che non osa venire allo scoperto. Anche lei ha toccato il fondo ; anche quello economico. Dice Marco : “Ha speso tutti i suoi averi con i medici”.
Ma questa donna esprime una certezza e noi stasera dobbiamo recuperarla questa certezza.
Questa donna dice : “ Se riesco solo a toccare il suo mantello”, quello di Gesù. “sarò guarita”.
E' forte questa affermazione. Questa donna malata non dice : proviamo, male non farà, non ho più nulla da perdere. No, no. Questa donna va sicura : se riesco a toccare Gesù sarò guarita.
Questa è una fede fortissima.
Pensate quando noi prima della Comunione che facciamo in ogni Messa, diciamo : Signore, non sono degno di partecipare, ma dì soltanto una parola ed io sarò salvato. Bla..bla...bla...Ma ci crediamo? Dì soltanto una parola ed io sarò guarito, salvato, non avrò più paura.
Questa donna è in questa dimensione : se riesco soltanto a toccarlo sarò guarita.
Tant'è , così fà e così guarisce.
Questa è una fede talmente forte che tocca Gesù e tantissimi gli sono vicini perchè Lui è immerso in mezzo alla folla. Tanti lo sfiorano, ma c'è la totale fiducia di qualcuno che lo fa sobbalzare.
E' come se in mezzo a una folla anonima, tu a un certo punto vedi qualcuno che ti vuole bene.
Fai un mezzo salto insomma : oh, guarda un po'. Gesù dice a quella donna : Figlia, la tua fede ti ha salvata, vai in pace e vivi serena”.
Noi tocchiamo Gesù in permanenza. Lo tocchiamo adesso sentendo la sua Parola.
Lo toccheremo quando ci comunicheremo al Suo Corpo e al Suo Sangue.
Lo toccheremo : se riesco a toccarlo, sarò guarito, non avrò più paura di niente.
Dio mio, questa è fede.
---> Om. D.D.Giairo , il padre, ha vissuto tutto questo, era con Gesù. Ha visto che ha guarito questa donna.
L'episodio avrà certamente rafforzato la sua speranza. Gesù sta andando con Lui per guarire sua figlia moribonda. Ed ecco subito la doccia fredda , qualcuno arriva e gli dicono .”Tua figlia è morta”. E' un crollo, qui non c'è più niente da guarire, qui è finita. Notate il testo : “ perchè disturbi ancora il Maestro”, gli vengono a dire. Se Gesù è soltanto un maestro, anche Lui non può più fare nulla. Se Gesù è la vita, qualcosa può ancora succedere.
Gesù sa tutto questo e viene in soccorso alla fede di Giairo con le parole che percorrono tutti i vangeli dal principio alla fine, un lieto annuncio che risuona permanentemente e che fa parte di quella lieta notizia che è il Vangelo. Gesù prende la fede di Giairo che vede lì sul crinale e la sostiene con quelle parole che abbiamo udite :
“ Non aver paura, non aver timore, continua soltanto ad aver fede”.
Ah, se ce le ricordassimo queste parole.
Non aver paura mai, continua soltanto a fidarti di me.
Gesù con padre, madre e gli amici, arrivano alla dodicenne morta.
Qui vediamo come Gesù legge, interpreta la morte.
Questa è una parola di Gesù per noi importantissima.Quanta gente abbiamo già visto piangere, urlare di fronte a dei figli morti. Gesù con molta calma dice . “ Guardate che la bambina non è morta, dorme”.Ed è Gesù a svegliarla . “Talità Kum”; dico a te, ragazza, alzati.
Ecco cos'è la morte per Gesù. E' interessante sapere questo : uno che si addormenta.
Magari un po' di fatica perchè morire è fatica ; sarà fatica per me, sarà fatica per tutti. Magari uno muore soffrendo anche molto. C'è tanta gente che sta morendo e soffre tanto. E subito dopo Gesù però ci sveglia . Alzati e vivi per sempre.
Un Vangelo importante questo , molto importante.
Portiamoci a casa alcune cose stasera :
.Ah, se riesco soltanto a toccarti, Signore....
-Signore, voglio non avere paura e continuare a fidarmi di Te...
-Grazie Signore, perchè ancora una volta mi dici che la morte è un addormentarci e sarai proprio Tu a svegliarci...
Posta un commento