martedì 16 giugno 2015

B - 12 DOM.T.O.


3 commenti:

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Om. D.D. Chi è il cristiano, chi siamo noi?S. Paolo nella seconda lettura ha dato una risposta importante quando ha scritto ai cristiani di Corinto . “Se uno è in Cristo”, se uno vive in Cristo” è una creatura nuova. Le cose vecchie sono passate, ne sono nate di nuove”.
Chi è il cristiano? Il cristiano è una creatura nuova. E che cos'è questa novità? Non pensiamo a delle cose strane. Questa novità di cui Paolo parla è la nostra vita quotidiana, feriale, vissuta in Gesù e con Gesù. E' la nostra giornata, Vangelo alla mano. Ma... E qui un bel ma ci sta. Ma questo stare con Cristo che esprime la novità del cristiano, dobbiamo dirlo a tutti stasera, non è per noi una cosa scontata ; niente affatto scontata. Questo stare con Cristo conosce paure, dubbi, incertezze, debolezze. E il Vangelo udito, molto bello, cerca proprio di affrontare questo problema.Tu, cristiano, sei chiamato a vivere con Gesù e in Gesù, ma guarda che la cosa non è così facile, devi riprenderla da capo un po' tutti i giorni. Veniamo al testo del Vangelo . E' sera, la giornata sta per finire. Gesù ha parlato tutto il giorno attorniato da una grandissima folla ed ora dice ai suoi amici . “Passiamo all'altra riva”. Vedete, oltre al suo significato concreto, questa parola ha un grande significato spirituale. Passiamo all'altra riva dice che la nostra giornata, comunque sia configurata,
è sempre passare da una sponda all'altra, è sempre passare da una situazione all'altra, è sempre passare da una sensazione all'altra. Fino al giorno in cui saremo chiamati da Gesù a raggiungere l'ultima riva, l'ultima sponda. Qui Marco colloca un particolare molto curioso che abbiamo letto poc'anzi ma che non deve sfuggirci. L'evangelista Marco dice che gli amici di Gesù obbediscono :
passiamo all'altra riva. “Presero Gesù nella barca così com'era”.E uno si chiede com'era? Probabilmente era stanco, stanco morto, stanco perso, come qualche volta diciamo anche noi.
Come tante volte noi mentre una giornata finisce, ci sentiamo tutti un po' a pezzi, mentre già uno pensa quale traversata il giorno dopo gli riserverà. “Lo presero così com'era” stanco morto com'era, lo presero così. E così partono.
Qui accadono due cose , si scatena una tempesta di vento che butta acqua nella barca , tanto che la barca ne è piena. Il rischio è di naufragio, di finire in bocca ai pesci.
La seconda, Gesù è a poppa e dorme. Marco dice . “ dorme su un cuscino”. Va beh. Dorme a poppa, è la parte della barca che sprofonda per prima quando c'è un naufragio. Dorme. Allora dobbiamo per un attimo entrare nel significato profondo di questa realtà...nelle nostre traversate quotidiane noi conosciamo le tempeste.Siamo sballottati di qua e di là, tantissime volte tra la felicità e infelicità , tra cose che si aggiustano e cose che precipitano. E il lago agitato per la tempesta è certamente un luogo della Galilea, ma è anche il simbolo molto plastico del nostro cuore che a volte galleggia tranquillo , ma a volte sembra precipitare nell'abisso.... E chi lo può conoscere il nostro cuore ? Ditemi voi. Tante volte quando siamo immersi in questi frangenti, in questi marosi, quando dobbiamo attraversare anche noi le tempeste piccole o grandi che siano, ci viene quasi spontanea la domanda : ma dov'è Dio in questi frangenti ? Ma dove sei, Signore ? E il Signore dorme. Dio dorme. Gesù dorme. Per incoscienza, per disinteresse nei nostri confronti?

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→ Gesù fa finta di dormire per mettere alla prova i suoi amici ? Vediamo come reagiscono. Nulla di tutto questo. Qui Gesù indica a tutti noi come si deve stare nel momento della tempesta, di un inevitabile naufragio. Nel momento della prova , piccola o grande che sia .
Confida in chi ha cura di te!
Gesù nel suo dormire a poppa su un cuscino, mentre infuria la tempesta, vive quello che dice.
Ricordate quando Gesù ha detto:”Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate quindi paura, voi valete più di molti passeri”.
Gesù vive questo ; quello che ha detto lo vive. Mentre c'è la tempesta e sembra che tutto debba naufragare, lui dorme sul cuscino a poppa. Questo non vuol dire inerzia, passività di fronte alle situazioni difficili che vanno tutte affrontate con energia. Qui si vuol soltanto dire di non soccombere alla paura quando arrivano le tempeste. Ecco la creatura nuova di cui parlava Paolo.
E ciò che devono imparare gli amici di Gesù, che siamo anche noi. Infatti gli amici di Gesù sono impauriti, lo svegliano: “Non ti importa che moriamo?”...quante volte sentiamo dire dalle persone
ma lo diciamo anche noi . Ho pregato così tanto e Dio non mi ha ascoltato. Infatti Dio dorme.
E sapete perchè dorme?
Per insegnare a me e a voi come vivere da svegli.
Gesù svegliato calma la tempesta, ma rivolge a tutti noi questa sera un'interrogazione molto seria . Ehi, non avete ancora la fede? Che risposte possiamo dare? Sì, Signore, noi la fede ce l'abbiamo, ci sembra di averla, ma tante volte abbiamo anche tanta paura. E qualche volta la paura sembra prevalere sulla fede, sembra vincere la fede. La paura. Che cos'è la paura? Smarrimento di fronte a un pericolo , a una prova della vita, in cui uno si sente completamente solo. Ed è qui che la fede deve vincere . Perchè? Perchè soli non lo siamo mai. Confidare in chi ha cura di te perchè vali più di due passeri. Confidare! ...Che il sonno di Gesù ci aiuti a crescere, a svegliarci dalle nostre paure, dai nostri timori, e crescere nella fede. E' un bel Vangelo, cap. 4 dell'Evangelista Marco che racconta di Gesù che parla tutto il giorno, dice le parabole, e poi capita quello che abbiamo detto stasera. Bel capitolo da andarsi a rileggere.

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VARCARE LA SOGLIA DELLA SPERANZA – S. GIOVANNI PAOLO II
Quando il 22 ottobre 1978 pronunziai in Piazza S. Pietro le parole . “ Non abbiate paura!” non potevo rendermi conto di quanto lontano avrebbero portato me e la Chiesa intera. Il loro contenuto proveniva più dallo Spirito Santo, promesso da Gesù agli apostoli come Consolatore, che dall'uomo che le pronunciava...
Perchè non dobbiamo aver paura? Perchè l'uomo è stato redento da Dio...” Dio ha amato il mondo! Lo ha amato tanto da dare il suo Figlio unigenito!” (Gv3,16) Questo Figlio permane nella storia dell'umanità come Redentore. La Redenzione pervade tutta la storia dell'uomo, anche quella prima di Cristo, e prepara il suo futuro escatologico. E' la luce che “splende nelle tenebre e che le tenebre non hanno accolto” ( Gv1,5) La potenza della Croce di Cristo e della Sua Risurrezione è più grande di ogni male di cui l'uomo potrebbe e dovrebbe aver paura.
.. Abbiamo forse più che mai bisogno delle parole del Cristo risorto :”Non abbiate paura!”..
Ne hanno bisogno i popoli e le nazioni del mondo intero. Occorre che nella loro coscienza riprenda vigore la certezza che esiste qualcuno che tiene in mano le sorti di questo mondo che passa;Qualcuno che ha le chiavi della morte e degli inferi (Ap1,18);Qualcuno che è l'Alfa e l'Omega della storia dell'uomo (Ap 22,13) sia di quella individuale sia di quella collettiva. E questo Qualcuno è Amore (1Gv 4,8 – 16) : Amore fatto uomo, Amore crocifisso e risorto, Amore incessantemente presente tra gli uomini. E' Amore eucaristico. E' fonte di incessante Comunione. E' solo Lui a dare la piena garanzia delle parole :”Non abbiate paura!”.

CRISTO, RE DELL' UNIVERSO