mercoledì 9 giugno 2021

SACRATISSIMO CUORE DI GESU'


 

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Prima Lettura
Il mio cuore si commuove dentro di me.
Dal libro del profeta Osèa
Os 11,1.3-4.8c-9

Quando Israele era fanciullo, io l'ho amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio.
A Èfraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano, ma essi non compresero che avevo cura di loro.
Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d'amore, ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia,
mi chinavo su di lui per dargli da mangiare.
Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione. Non darò sfogo all'ardore della mia ira, non tornerò a distruggere Èfraim, perché sono Dio e non uomo; sono il Santo in mezzo a te e non verrò da te nella mia ira.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale
Cant. Is 12,2-6
R. Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.
Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza. R.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime. R.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele. R.

Seconda Lettura
Conoscere l'amore di Cristo che supera ogni conoscenza.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 3,8-12.14-19

Fratelli, a me, che sono l'ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell'universo, affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui.
Per questo io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell'uomo interiore mediante il suo Spirito.
Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, e di conoscere l'amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.

Parola di Dio
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.

Dio ha amato noi e ha mandato il suo Figlio
come vittima di espiazione per i nostri peccati. (Gv 4, 10)

Alleluia.

Vangelo
Uno dei soldati gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 19,31-37

Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via.
Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».

Parola del Signore

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FAUSTI – Gesù, “innalzato da terra”, espelle il capo di questo mondo e diventa centro di attrazione per tutti (12,31) : dopo il ritorno del Figlio al Padre, inizia, dietro di Lui, quello dei fratelli. Giovanni pone come fonte di questo cammino la contemplazione del Trafitto.
Il Figlio dell'uomo squarciato dalla lancia è l'apertura del cielo su ogni figlio d'uomo.
Attraverso la fessura del Suo fianco esce l'acqua che ci disseta e noi entriamo nel mistero di Dio.
Noi cerchiamo segni e prodigi. Il Vangelo ci presenta invece il prodigio di un Dio che ama così.
Il colpo di lancia non serve ad accertare la morte di Gesù, già constatata a vista.
Produce invece la ferita dalla quale scrutiamo l'abisso d'Amore da cui veniamo, il sangue da cui nasciamo e l'acqua di cui viviamo.
Questa scena sviluppa la precedente, dove Gesù ci consegna lo Spirito, e forma un dittico con la seguente, dove il Suo Corpo, come chicco di grano deposto sotto terra, produce molto frutto (12,24).
. Sarà un unico giorno. Il Signore lo conosce ; non ci sarà né giorno né notte ; verso sera risplenderà la luce.
In quel giorno acque vive sgorgheranno da Gerusalemme e scenderanno parte verso il mar orientale e parte verso il mar Mediterraneo, sempre, estate e inverno. Il Signore sarà Re di tutta la terra e ci sarà il Signore soltanto, e soltanto il Suo Nome” (Zc 14,6-9).
Il Corpo di Gesù, Figlio dell'uomo e Figlio di Dio, è il vero Santuario (2,21).
Il Suo fianco trafitto è il lato del Tempio da cui fluisce il grande fiume che risana e fa rivivere terra e mare, producendo alberi che fruttificano dodici mesi l'anno. I loro frutti sono cibo ad ogni fame, le loro foglie medicina ad ogni male (Ez 47,1-12 Ap 22,2).
L'apertura del fianco del Crocifisso corrisponde allo squarciarsi del velo del santuario ricordato negli altri Vangeli : abolendo ogni separazione, stabilisce comunione tra Dio e uomo.
La lancia del soldato apre la porta del grande passaggio, dal quale Dio esce verso l'uomo e l'uomo entra in Dio.
Inizia la Pasqua definitiva e la Nuova Alleanza, la nuova creazione e l'effusione dello Spirito.
Ciò che in Gesù è compiuto, inaugura il nostro futuro. Dal Figlio infatti viene l'acqua viva per i fratelli. “Da quell'ora” essi continueranno nel mondo la Sua stessa missione , in cammino verso “l'ora”, che deve compiersi in tutti, come in Lui e grazie a Lui.
“Guarderanno verso Colui che trafissero”(Zc 12,10) Zaccaria parla della contemplazione di un trafitto da cui si effonderà uno spirito di grazia e di consolazione su tutti. E' ciò che avviene “in quel giorno” , in cui una sorgente zampillante purificherà il popolo (Zc 13,1) e sgorgheranno da Gerusalemme acque vive ed eterne. Allora il Signore sarà re di tutta la terra ( Zc 14,8).
La salvezza del re trafitto è Universale, come la Sua Regalità :” E ognuno lo vedrà, anche quelli che lo trafissero e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto” (Ap 1,7).
Fine del Vangelo di Giovanni è portarci davanti al Trafitto, per scrutare attraverso la fessura della lancia. L'occhio e il cuore del lettore, è tutto verso questa ferita da cui zampilla Sangue e Acqua.
Chi la guarda diventa raggiante (Sl 34,6).
Chi contempla il Trafitto, comprende l'amore estremo, si sente compungere il cuore e chiede . “ Che fare?” (At 2,37).
la sua vita diventa ormai risposta a ciò che ha visto. Dal pozzo di Giacobbe bevvero i nostri padri e i loro armenti (4,12) : da questa fenditura della Roccia l'universo intero attinge la vita del Figlio. Basta accostare ad essa la bocca : “ O voi tutti assetati, venite all'acqua” (Is 55,1). E' l'invito della sapienza , della Parola fatta carne, che non torna senza aver compiuto ciò per cui fu mandata (Is 55,11).

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S. GIOV. PAOLO II (Tertio millennio adveniente) nel culto al CUORE di GESU' ha preso forma la Parola profetica richiamata da S. Giovanni “Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto” (Gv 19,37 Zc 12,10) . E' uno sguardo contemplativo che si sforza di penetrare nell'intimo dei sentimenti di Cristo, Vero Dio e vero Uomo. In questo culto il credente conferma e approfondisce l'accoglienza del mistero dell'incarnazione , che ha reso il Verbo solidale con gli uomini, testimone della ricerca nei loro confronti da parte del Padre. Questa ricerca nasce nell'intimo di Dio, il quale “Ama” l'uomo “eternamente nel Verbo e in Cristo lo vuole elevare alla dignità di figlio adottivo”.
Contemporaneamente la devozione al Cuore di Gesù scruta il mistero della Redenzione , per scoprirvi la dimensione di Amore che ha animato il Sacrificio della Salvezza.

BENEDETTO XVI “Dall'orizzonte infinito del Suo Amore, infatti, Dio ha voluto entrare nei limiti della storia e della condizione umana, ha preso un Corpo e un Cuore , così che noi possiamo contemplare e incontrare l'infinito nel finito, il Mistero Invisibile e ineffabile del Cuore di Gesù, il Nazareno.. Nella Mia prima Enciclica “Deus Caritas est” sul tema dell'Amore, il punto di partenza è stato proprio lo sguardo rivolto al Costato trafitto di Cristo , di cui ci parla Giovanni nel suo Vangelo.
Ogni persona ha bisogno di un “centro” della propria vita, di una sorgente di verità e di bontà a cui attingere nell'avvicendarsi delle diverse situazioni e nella fatica della quotidianità.
Ognuno di noi, quando si ferma in silenzio, ha bisogno di sentire non solo il battito del proprio cuore, ma, più in profondità il pulsare di una presenza affidabile, percepibile con i sensi della Fede e tuttavia molto più reale : La presenza di Cristo , Cuore del mondo.
Invito pertanto a rinnovare , nel mese di giugno la propria devozione al Cuore di Cristo.

PAPA FRANCESCO - “E' la Festa dell'Amore di Dio, di Gesù Cristo : è l'Amore di Dio per noi e Amore di Dio in noi”. Un'altra verità che la Festa del Sacro Cuore ci ricorda si ricava dalla prima lettera di S. Giovanni (4,7-16) “Dio ci ha amati per primo, Lui è sempre prima di noi, Lui
ci aspetta. “
Quindi ”Quando noi arriviamo Lui c'è, quando noi Lo cerchiamo, Lui ci ha cercati per primo ; Lui è sempre avanti a noi, ci aspetta per riceverci nel Suo Cuore, nel Suo Amore”(27/6/14).
“Il Signore ci guarda sempre con Misericordia; non dimentichiamolo, ci guarda sempre con Misericordia, ci attende con Misericordia. Non abbiamo timore di avvicinarci a Lui! Ha un Cuore misericordioso! Se gli mostriamo le nostre ferite interiori, i nostri peccati, Egli sempre ci perdona1 E' Pura Misericordia! Andiamo da Gesù! (9/6/13).
“Nella sensibilità di Cristo Risorto che conserva le Sue piaghe, non solo nei piedi e nelle mani, ma nel Suo Cuore che è un Cuore Piagato, troviamo il giusto senso del peccato e della Grazia. Lì, nel Cuore Piagato.
Si assomigliano il nostro cuore e il Suo, per il fatto che entrambi sono piagati e risuscitati. Però sappiamo che il Suo era puor Amore e venne piagato perché accettò di essere vulnerato ; il nostro cuore, invece, era pura piaga, che venne sanata perchè accettò di essere amata ; in quell'accettazione si forma il ricettacolo della Misericordia “ (2/6/16).

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