venerdì 25 giugno 2021

B - 13 DOMENICA T.O.


 

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Prima Lettura
Per l'invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo.
Dal libro della Sapienza
Sap 1, 13-15; 2,23-24

Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano;
le creature del mondo sono portatrici di salvezza,
in esse non c'è veleno di morte,
né il regno dei morti è sulla terra.
La giustizia infatti è immortale.
Sì, Dio ha creato l'uomo per l'incorruttibilità,
lo ha fatto immagine della propria natura.
Ma per l'invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 29 (30)
R. Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa. R.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia. R.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre. R.

Seconda Lettura
La vostra abbondanza supplisca all'indigenza dei fratelli poveri.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
2Cor 8, 7.9.13-15

Fratelli, come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest'opera generosa.
Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Non si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto: «Colui che raccolse molto non abbondò e colui che raccolse poco non ebbe di meno».

Parola di Dio
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.

Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. (Cf. 2Tm 1, 10)

Alleluia.

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Vangelo
Fanciulla, io ti dico: Àlzati!
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 5, 21-43

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: "Chi mi ha toccato?"». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

Parola del Signore.

PAROLE DEL SANTO PADRE
Io vi domando: ognuno di voi si sente bisognoso di guarigione? Di qualche cosa, di qualche peccato, di qualche problema? E, se sente questo, ha fede in Gesù? Sono i due requisiti per essere guariti, per avere accesso al suo cuore: sentirsi bisognosi di guarigione e affidarsi a Lui. Gesù va a scoprire queste persone tra la folla e le toglie dall’anonimato, le libera dalla paura di vivere e di osare. Lo fa con uno sguardo e con una parola che li rimette in cammino dopo tante sofferenze e umiliazioni. Anche noi siamo chiamati a imparare e a imitare queste parole che liberano e questi sguardi che restituiscono, a chi ne è privo, la voglia di vivere. (Angelus, 1 luglio 2018)

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FAUSTI -”La tua fede ti ha salvata”, dice Gesù alla donna; e al padre della fanciulla morta . “Continua ad aver fede”. I due episodi, incastrati e legati dalle parole “salvare”, “credere” e “toccare” (prendere la mano) si completano a vicenda e illustrano cos'è la fede e qual è la sua potenza. La fede è “toccare” Gesù , la Sua potenza salva nella morte.
La comunione con Lui vince la nostra malattia mortale e la stessa morte.
La donna e la ragazza sono figura di tutti noi.Come la prima, da dodici anni, cioè da sempre, perdiamo la vita, lontani dal Signore.
Solo se Lo tocchiamo siamo salvi, perchè è Lui la nostra vita.
Come la seconda, in età da marito, moriamo malati d'amore se non giunge lo Sposo che ci prende la mano. La nostra vita infatti è amarlo cone siamo da Lui amati.
Il tema centrale è quindi la fede, quel “toccare” che salva.
Toccare suppone vicinanza. Forma prima e fondamentale di conoscenza, è contatto con l'altro.
In esso il proprio limite diventa luogo di comunione.
C'è infine un tocco esteriore e uno interiore, che prende e trasforma il cuore.
Al toccare si contrappone lo schiacciare. Mentre questo sfocerà nell'impadronirsi e nell'uccidere Gesù, quello sprigiona da Lui la Sua forza di Vita.
La salvezza, invocata anche dai discepoli sulla barca, viene da questa fede.
Essa ci permette di toccarlo e di essere afferrati da Lui, che prima di noi e per noi ha dormito.
La donna non osava farsi vedere : essendo immonda, le era vietato toccarlo.
D'altra parte il nostro rapporto con Dio e la nostra ricerca di Lui non può approdare che alle Sue spalle, come fu detto a Mosè :“Vedrai le mie spalle , ma il mio Volto non Lo si può vedere”(Es 33,23).”Se toccherò anche soltanto le Sue vesti...”
(Ce le lascerà in eredità sulla croce, prendendo in cambio la nostra nudità.)
Questa fede non è magia o feticismo, la salvezza dell'uomo è davvero la Comunione con Dio, ora possibile attraverso la carne di cui si è rivestito il Figlio..
La donna conosce la propria guarigione nel corpo, ma non conosce ancora nello spirito Colui che l'ha guarita.Gesù, conosciuta l'energia uscita da Lui, la forza di Dio , vita che vince la morte,cerca con lo sguardo e la Parola colei che ha creduto in Lui, per dialogare con lei.
Ora gli sta davanti per rispondergli e gli cade ai piedi per adorarlo.
La sua verità era il suo male incurabile, la sua disperazione di sé e di tutto, la sua speranza in Lui, il suo tocco e la sua guarigione.
Ma solo nel parlare di tutto questo con Lui si compie la fede.
Il discepolo è come la donna , la figlia di Sion che tocca Gesù ed è salvata dal suo male , è come la ragazza morta , che risuscita al tocco dello Sposo.
La fede ci guarisce dal peccato di diffidenza che ci fa ignorare che veniamo da Dio e a Lui torniamo.Solo così possiamo vivere e morire in pace , sapendo che dormiamo con Cristo, che per primo ha dormito nella nostra stessa barca, per risvegliarci con Lui.
Gesù, davanti al padre e alla madre della fanciulla, prende la sua mano.
Anche Lui sarà preso e condotto a morte.Per questo ora prende e sottrae alla morte la fanciulla.
Essa appartiene a Lui, venuto a prenderne la mano.
Questo contatto con Lui e il suono della Sua voce la sveglia.
“Alzati, amica mia, mia bella, e vieni” (Ct 2,10). Essa cammina per una via che prima non conosceva : è il sentiero della vita, gioia piena nella Sua presenza, dolcezza senza fine alla Sua destra (Sl 16,11).

B - PENTECOSTE