sabato 2 giugno 2018

CORPUS DOMINI


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S. FAUSTI - "Ecco, preparate per noi" dice Gesù ai suoi discepoli, indicando come trovare il posto per la festa. È giovedì, la vigilia della Pasqua. Quattro volte viene usato il verbo "preparare" e quattro volte la parola Pasqua. Dobbiamo quindi idividuare quello che il Maestro chiama "il mio luogo di riposo, dove posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli". L' intero Vangelo di Marco è una lunga introduzione al racconto della morte e risurrezione di Gesù, e vuole portarci in questo luogo, dove possiamo celebrare l'Eucaristia, la nostra Pasqua.
Il brano suggerisce i passi necessari che dobbiamo compiere per prepararci alla Cena del Signore. Come il racconto dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme, anche questo è narrato due volte, prima come profezia e poi come compimento di quella profezia.
1- Dobbiamo prima sapere cos'è la Pasqua, perché l'Eucaristia Cristiana è comprensibile solo alla sua luce , compimento di quella liberazione di cui l'Esodo è promessa.
2 - Dobbiamo anche essere consapevoli che questa liberazione ha un prezzo elevato:
il sangue dell'Agnello immolato che è Cristo.
3 - Gesù prevede ciò che sta arrivando e lo affronta con coscienza. Dobbiamo sapere quindi che la sua morte non è un incidente o una terribile sorpresa, ma un costo preventivato: la sua Vita per la nostra vita!
4 - Infine, Gesù non solo sa, ma vuole liberamente, anzi preordina tutto, esattamente come nella scena della sua entrata in Gerusalemme.
5 - Oltre a questo, il discepolo deve anche cercare la stanza superiore : è il problema centrale del capitolo. L'uomo con la brocca d'acqua, figura di colui che conduce al battesimo, mostrerà come trovare questo posto "dove" puoi mangiare, il che significa vivere con il Signore la Sua stessa Pasqua. Chi rimane fuori non prende parte al grande dono.Nessuno è più perso di colui che non sa dove sia.
Uno sa dove è se sa da dove viene e dove sta andando.
L'uomo è sempre in cammino, un cammino sensato perché il viaggio inizia da casa e poi torna a casa.
"Questo è il mio Corpo. Questo è il mio Sangue dell'alleanza ", dice Gesù sopra il pane e il vino nell'ultimo pasto con i suoi discepoli. Un sacrificio, qualunque esso sia, dall'uomo a Dio, è parte di ogni religione.
Il cristianesimo invece è fondato sul sacrificio di Dio per l'uomo. 
L'ultima Pasqua di Gesù diventa la cena dell'Agnello, il banchetto in cui ci nutriamo di Lui , facciamo memoria della Sua Passione e ci abbeveriamo del Suo Spirito e riceviamo il pegno della gloria futura.
"Culmine e fonte di tutta la vita cristiana "l'Eucaristia è veramente tutto e ci dà tutto" è tutta la creazione che si fa Corpo del Figlio, è l'intera umanità assunta nella Sua carne, è Dio che si dona all'uomo .
Il discepolo conosce la sua indegnità e la dignità del Dono e vive queste distanze con amore gioioso, silenzio adorante e canti di lode. È la vita filiale, fonte di vita fraterna.
Attorno alla mensa, nella Comunione con Lui, nasce la Comunità tra noi.
Se è vero che la Chiesa incarna l'Eucaristia è perché ancor prima l'Eucaristia ha dato alla luce la Chiesa.

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PRIMA LETTURA
Ecco il sangue dell’alleanza
Dal libro dell'Èsodo 24, 3-8
In quei giorni, Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!». Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d'Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l'altra metà sull'altare. Quindi prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto». Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell'alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 109)
R. Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.
Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore. R.
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene. R.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo. R.


SECONDA LETTURA
Egli è mediatore di un’alleanza nuova

Dalla lettera agli Ebrei 9, 11-15
Fratelli, Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d'uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente? Per questo egli è mediatore di un'alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna che era stata promessa.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Gv 6,51)
Alleluia, alleluia.
Io sono il pane vivo disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
Alleluia.

VANGELO (Lc 9,11b-17)
Prendete, questo è il mio corpo.
+ Dal Vangelo secondo Marco 14, 12-16. 22-26
Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?". Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi». I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
Parola del Signore.

B - PENTECOSTE