sabato 23 giugno 2018

B - NATIVITA' DI GIOVANNI BATTISTA


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S. FAUSTI – Il centro del racconto è la questione circa il nome da dare al frutto della promessa fatta a Zaccaria. Il nome indica la persona, il suo unico e irripetibile valore. Uno esiste se e come è chiamato dagli altri . È una relazione, di cui il nome è espressione. Il vero nome dell'uomo è dato solo da Dio. Uno è se stesso nella sua relazione con Lui : fatto da Lui e per Lui, è chiamato da Lui con un nome ineffabile di amore, che lo fa esistere come è, a Sua immagine e somiglianza.
Davanti a Lui ha il proprio volto.
Alla brezza del giorno Dio scendeva per conversare con Adamo (Gen3,8). Allora egli era se stesso, senza nascondimenti, paure o maschere, e cresceva nel proprio nome, il “tu” di Colui che lo chiama e lo fa esistere come “io”.
Ma poi, dopo il peccato, si nascose al proprio npme e al proprio volto. Divenne fuga e paura. Obbedendo alla menzogna del serpente, perse la sua identità e la fece consistere nei suoi terrori.
Per questo si dice nell'Apocalisse che al vincitore sarà data “una pietruzza bianca sulla quale sta scritto un nome nuovo, che nessuno conosce all'infuori di chi lo riceve” (Ap 2,17).
Il salvato riceve nuovamente il mistero profondo del proprio io , secondo la sua immagine particolare di Dio.
Al di là di quello proprio di ognuno , c'è un nome comune, quasi cognome di tutta la famiglia umana. Esso è duplice , ce n'è uno falso :è il nostro essere figli del serpente , disgraziati figli dell'ira (Ef 2,3), generati dalla parola di menzogna cui abbiamo prestato ascolto (Gv 8,43).
In Giovanni invece ci viene presentato il nostro vero cognome : Giovanni significa “dono, grazia e amore di Dio” Il Suo Amore che mi fa grazia di tutto è la mia verità e natura di uomo .
Sono Suo dono d'amore. Il primo dono di Dio a me sono io stesso, l'ultimo è Lui in persona, che nel Suo Amore diventa me stesso più di quanto lo sia io. Il grande mistero del mio nome sarà pienamente svelato solo alla fine nelle nozze con Dio. Allora ciascuno riceve quel nome che nessuno ha mai supposto :Dio stesso che si dona e si identifica con lui in Cristo, facendo un'unica carne.

immagini,omelie e preghiere ha detto...

Is 49,1-6
Ti renderò luce delle nazioni.



Dal libro del profeta Isaìa

Ascoltatemi, o isole,
udite attentamente, nazioni lontane;
il Signore dal seno materno mi ha chiamato,
fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome.
Ha reso la mia bocca come spada affilata,
mi ha nascosto all’ombra della sua mano,
mi ha reso freccia appuntita,
mi ha riposto nella sua faretra.
Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Io ho risposto: «Invano ho faticato,
per nulla e invano ho consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore,
la mia ricompensa presso il mio Dio».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
– poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza –
e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d’Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all’estremità della terra».

Parola di Dio


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Salmo responsoriale

Sal 138



Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.

Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda.

Meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l’anima mia.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.


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Seconda lettura

At 13,22-26
Giovanni aveva preparato la venuta di Cristo.



Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, [nella sinagoga di Antiochia di Pisìdia,] Paolo diceva:
«Dio suscitò per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testimonianza: “Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri”.
Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d’Israele.
Diceva Giovanni sul finire della sua missione: “Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali”.
Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza».

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Lc 1,76)
Alleluia, alleluia.
Tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade.
Alleluia.


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Vangelo

Lc 1,57-66.80
Giovanni è il suo nome.




+ Dal Vangelo secondo Luca

Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

Parola del Signore

B - PENTECOSTE