S. FAUSTI - “E dorma o vegli, e di notte e di giorno, il seme germoglia e cresce” Non è l'azione dell'uomo che produce il Regno, ma la potenza stessa di Dio, nascosta nel seme. Tante nostre ansie per il bene non solo sono nutili, ma dannose. Come il male ha in sé la propria morte e si uccide, così il bene ha in sé la propria vita e cresce da sé, in modo inarrestabile. In queste Parole Gesù evidenzia il contrasto tra l'inattività nostra e l'azione di Dio. Ma è solo apparente , perché Egli agisce proprio dove noi sappiamo di non potere e attendiamo tranquilli con fiducia.L'efficacia evangelica è l'opposto dell'efficienza mondana. A Gesù dicono che bisogna darsi da fare prima che sia troppo tardi . È ora di agire con urgenza e determinazione – come gli zeloti – perchè non venga perduto il frutto delle Sue fatiche. Ma Lui risponde che , a tirar l'erba, non cresce. Solo si strappa. La vita ha il suo ritmo , che non puoi impunemente affrettare. Una volta gettato, il seme cresce da sé, con la calma di un fiume che va al mare. Il Regno di Dio è di Dio. La nostra salvezza sta nel volgerci a Dio ; la nostra forza nell'abbandono confidente in Lui (Is 30,5). Chi ci salva è Lui, il Signore unico di tutti e di tutto. Il credente lo sa e sta tranquillo. L'empio invece è come un “mare agitato che non può calmarsi e le cui acque portan su melma e fango” (Is 57, 20). Tutte le nostre inquietudini nel bene vengono non da Dio, ma dal nemico . Sono segno di sfiducia e causa di perdizione. Un contadino stava seduto ai bordi di un vasto campo pulito, senza un filo d'erba. Mandò altrove i bambini che volevano giocare a palla , fece deviare un viandante che lo stava calpestando per andare diritto alla sua meta , mandò via un prete che glielo chiedeva per costruire le opere parrocchiali. In quel campo c'era niente, ma il contadino lo contemplava già biondeggiante di messe. Non era un illuso . L'apparenza dava ragione agli inesperti , la realtà invece a lui, che aveva seminato e che sapeva che il seme non delude. Chi non ha la sapiente pazienza del contadino, distrugge con due mani ciò che fa con una. Gesù ha seminato la Parola, ed è Lui stesso il seme di Dio gettato nel campo della storia. Non è un'attività ulteriore che lo fa crescere. Ha solo bisogno della Sua passività : una terra spoglia e pulita che accoglie, una pazienza fiduciosa che attende. La storia di Gesù nella Sua Carne ci fa vedere il modo in cui Dio agisce , e ci dà il criterio di discernimento per leggere, valutare e scegliere secondo il Suo Spirito. Per questo nelle contraddizioni abbiamo speranza, nel nascondimento fiducia, nell'inefficienza forza, nella piccolezza coraggio. Gesù non mira al successo e non fa sconti alle masse : vuole persone autentiche, che abbiano le medesime caratteristiche di quel seme che è Lui stesso. Una piccola candela illumina più di mille notti ; e alla sua fiamma tutti posson accendere. Gesù è la grandezza di Dio che per noi si è fatto piccolo, fino alla morte e alla morte di croce. Proprio così diventa il grande albero, dove ciascuno e tutti possono trovare accoglienza.
PRIMA LETTURA Io innalzo l'albero basso. Dal libro del profeta Ezechiele 17,22-24 Così dice il Signore Dio: "Un ramoscello io prenderò dalla cima del cedro, dalle punte dei suoi rami lo coglierò e lo pianterò sopra un monte alto, imponente; lo pianterò sul monte alto d'Israele. Metterà rami e farà frutti e diventerà un cedro magnifico. Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno, ogni volatile all'ombra dei suoi rami riposerà. Sapranno tutti gli alberi della foresta che io sono il Signore, che umilio l'albero alto e innalzo l'albero basso, faccio seccare l'albero verde e germogliare l'albero secco. Io, il Signore, ho parlato e lo farò". Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 91) R. E' bello rendere grazie al Signore. È bello rendere grazie al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo, annunciare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte. R. Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano; piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio. R. Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno verdi e rigogliosi, per annunciare quanto è retto il Signore, mia roccia: in lui non c'è malvagità. R.
SECONDA LETTURA Si abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere graditi al Signore. Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 2Cor 5,6-10 Fratelli, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo – camminiamo infatti nella fede e non nella visione –, siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore. Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi. Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male. Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO R. Alleluia, alleluia. Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo: chiunque trova lui, h la vita eterna. R. Alleluia.
VANGELO E' il più piccolo di tutti i semi, ma diventa più grande di tutte le piante dell'orto. + Dal Vangelo secondo Marco 4,26-34 In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa. Parola del Signore.
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S. FAUSTI - “E dorma o vegli, e di notte e di giorno, il seme germoglia e cresce” Non è l'azione dell'uomo che produce il Regno, ma la potenza stessa di Dio, nascosta nel seme. Tante nostre ansie per il bene non solo sono nutili, ma dannose. Come il male ha in sé la propria morte e si uccide, così il bene ha in sé la propria vita e cresce da sé, in modo inarrestabile.
In queste Parole Gesù evidenzia il contrasto tra l'inattività nostra e l'azione di Dio. Ma è solo apparente , perché Egli agisce proprio dove noi sappiamo di non potere e attendiamo tranquilli con fiducia.L'efficacia evangelica è l'opposto dell'efficienza mondana.
A Gesù dicono che bisogna darsi da fare prima che sia troppo tardi . È ora di agire con urgenza e determinazione – come gli zeloti – perchè non venga perduto il frutto delle Sue fatiche.
Ma Lui risponde che , a tirar l'erba, non cresce. Solo si strappa. La vita ha il suo ritmo , che non puoi impunemente affrettare. Una volta gettato, il seme cresce da sé, con la calma di un fiume che va al mare. Il Regno di Dio è di Dio.
La nostra salvezza sta nel volgerci a Dio ; la nostra forza nell'abbandono confidente
in Lui (Is 30,5). Chi ci salva è Lui, il Signore unico di tutti e di tutto.
Il credente lo sa e sta tranquillo. L'empio invece è come un “mare agitato che non può calmarsi e le cui acque portan su melma e fango” (Is 57, 20).
Tutte le nostre inquietudini nel bene vengono non da Dio, ma dal nemico . Sono segno di sfiducia e causa di perdizione.
Un contadino stava seduto ai bordi di un vasto campo pulito, senza un filo d'erba. Mandò altrove i bambini che volevano giocare a palla , fece deviare un viandante che lo stava calpestando per andare diritto alla sua meta , mandò via un prete che glielo chiedeva per costruire le opere parrocchiali. In quel campo c'era niente, ma il contadino lo contemplava già biondeggiante di messe. Non era un illuso . L'apparenza dava ragione agli inesperti , la realtà invece a lui, che aveva seminato e che sapeva che il seme non delude. Chi non ha la sapiente pazienza del contadino, distrugge con due mani ciò che fa con una.
Gesù ha seminato la Parola, ed è Lui stesso il seme di Dio gettato nel campo della storia.
Non è un'attività ulteriore che lo fa crescere. Ha solo bisogno della Sua passività : una terra spoglia e pulita che accoglie, una pazienza fiduciosa che attende.
La storia di Gesù nella Sua Carne ci fa vedere il modo in cui Dio agisce , e ci dà il criterio di discernimento per leggere, valutare e scegliere secondo il Suo Spirito.
Per questo nelle contraddizioni abbiamo speranza, nel nascondimento fiducia, nell'inefficienza forza, nella piccolezza coraggio.
Gesù non mira al successo e non fa sconti alle masse : vuole persone autentiche, che abbiano le medesime caratteristiche di quel seme che è Lui stesso.
Una piccola candela illumina più di mille notti ; e alla sua fiamma tutti posson accendere.
Gesù è la grandezza di Dio che per noi si è fatto piccolo, fino alla morte e alla morte di croce.
Proprio così diventa il grande albero, dove ciascuno e tutti possono trovare accoglienza.
PRIMA LETTURA
Io innalzo l'albero basso.
Dal libro del profeta Ezechiele 17,22-24
Così dice il Signore Dio: "Un ramoscello io prenderò dalla cima del cedro, dalle punte dei suoi rami lo coglierò e lo pianterò sopra un monte alto, imponente; lo pianterò sul monte alto d'Israele. Metterà rami e farà frutti e diventerà un cedro magnifico. Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno, ogni volatile all'ombra dei suoi rami riposerà. Sapranno tutti gli alberi della foresta che io sono il Signore, che umilio l'albero alto e innalzo l'albero basso, faccio seccare l'albero verde e germogliare l'albero secco. Io, il Signore, ho parlato e lo farò".
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 91)
R. E' bello rendere grazie al Signore.
È bello rendere grazie al Signore
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunciare al mattino il tuo amore,
la tua fedeltà lungo la notte. R.
Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore,
fioriranno negli atri del nostro Dio. R.
Nella vecchiaia daranno ancora frutti,
saranno verdi e rigogliosi,
per annunciare quanto è retto il Signore,
mia roccia: in lui non c'è malvagità. R.
SECONDA LETTURA
Si abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere graditi al Signore.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 2Cor 5,6-10
Fratelli, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo – camminiamo infatti nella fede e non nella visione –, siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore. Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi. Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Il seme è la parola di Dio, il seminatore è Cristo:
chiunque trova lui, h la vita eterna.
R. Alleluia.
VANGELO
E' il più piccolo di tutti i semi, ma diventa più grande di tutte le piante dell'orto.
+ Dal Vangelo secondo Marco 4,26-34
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.
Parola del Signore.
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