venerdì 25 maggio 2018

B - SS. TRINITA'


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Preghiera della Beata Elisabetta della Trinità
Mio Dio, Trinità che adoro,
aiutatemi a dimenticarmi interamente,
per fissarmi in voi, immobile e quieta come se la mia anima fosse già nell'eternità;
che nulla possa turbare la mia pace o farmi uscire da voi, mio immutabile Bene,
ma che ogni istante mi porti più addentro nella profondità del vostro mistero.

Pacificate la mia anima,
fatene il vostro cielo, la vostra dimora preferita e il luogo del riposo;
che io non vi lasci mai solo, ma sia là tutta quanta, tutta desta nella mia fede,
tutta in adorazione, tutta abbandonata alla vostra azione creatrice.

O mio amato Cristo, crocifisso per amore,
vorrei essere una sposa del vostro Cuore;
vorrei coprirvi di gloria e vi chiedo di rivestirmi di Voi stesso,
di immedesimare la mia anima con tutti i movimenti della vostra Anima,
di sommergermi, d'invadermi, di sostituirvi a me,
affinché la mia vita non sia che un'irradiazione della vostra vita.
Venite nella mia anima come Adoratore, come Riparatore e come Salvatore.

O Verbo Eterno, Parola del mio Dio, voglio passare la mia vita ad ascoltarvi;
voglio farmi tutta docilità per imparare tutto da voi.
Poi, attraverso tutte le notti, tutti i vuoti, tutte le impotenze,
voglio fissare sempre Voi e restare sotto la vostra grande luce.
O mio Astro amato,
incantatemi, perché non possa più uscire dallo splendore dei vostri raggi.

O Fuoco consumatore, Spirito d'amore,
scendete sopra di me,
affinché si faccia della mia anima come un'incarnazione del Verbo,
ed io sia per Lui un'aggiunta d'umanità nella quale Egli rinnovi tutto il suo mistero.

E Voi, o Padre,
chinatevi sulla vostra piccola creatura,
copritela con la vostra ombra, e non guardate in lei che il Diletto
nel quale avete riposto tutte le vostre compiacenze.

O miei TRE, mio Tutto,
mia Beatitudine, Solitudine infinita, Immensità in cui mi perdo,
mi consegno a Voi come una preda.
Seppellitevi in me, perché io mi seppellisca in Voi,
in attesa di venire a contemplare, nella vostra luce,
l'abisso delle vostre grandezze.

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S. FAUSTI - "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli", dice Gesù agli undici. Terminata la Sua Missione, quelli che L'hanno incontrato cominciano il loro cammino.
E' il Suo stesso di Figlio, che testimonia l'Amore del Padre ai fratelli che ancora non Lo conoscono. Ciò che il Nazoreo ha offerto a Israele, i "nazorei" lo offrono a tutti i popoli.
Chi, in Lui, ha scoperto il proprio nome di figlio, lo realizza, come Lui, andando verso i fratelli, fino a che il Nome del Padre dei cieli sia santificato su tutta la terra.
Il brano è una visione sintetica di tutto il libro di Matteo. Come il finale di una sinfonia, riprende e fonde in un'unica armonia i temi sviluppati nel suo Vangelo.
Coloro che sono inviati non sono "maestri": Uno solo è il Maestro. Sono e restano sempre "discepoli", che imparano ! non sono padroni, ma ascoltatori della Sapienza del Figlio,
velata a sapienti e intelligenti, ma rivelata agli infanti. E sono undici, non dodici, ne manca uno. La Comunità è strutturalmente imperfetta : il peccato e il tradimento sono sempre
presenti, anche in chi ascolta la Parola. Matteo lo sa : per questo insiste, anche qui, che bisogna metterla in pratica, senza sconti.
Il testo, come sempre, è rivolto ai lettori, perchè facciano anche loro l'esperienza dei primi discepoli. Devono recarsi in Galilea, sul monte indicato loro da Gesù.
Lì Lo vedono e lo adorano. Fa parte dell'incontro pure il dubbio, di cui la fede rappresenta il superamento. Chi si reca sul monte conosce il Figlio e gli è conferito il Suo stesso potere.
E' quello di fare ciò che dice, di perdonare e di vincere il male. Lo ha mostrato, con potenza e gloria grande, nel segno del Figlio dell'uomo :la Croce!
Gli Apostoli non devono ammaestrare, ma rendere tutti gli uomini discepoli dell'unico Maestro : lo Spirito che guida nella verità del Figlio.
La loro missione è comunicare agli altri lo stesso potere che Gesù ha comunicato loro : quello di ascoltare e fare la Parola, per diventare un popolo che dà il frutto del Regno.
Gesù è venuto ad immergerci nel Padre della Vita, di cui avevamo rifiutato il Nome, perdendo il nostro. E' nel Nome del Figlio , nella Sua persona, che siamo nel Padre!
E' nel Nome dello Spirito, Amore reciproco tra Padre e Figlio, che siamo inseriti nella Trinità, partecipi della Vita di Dio.
Il Figlio è per sempre nostro fratello : il Suo Nome è Dio-con-noi. Il Suo essere con noi rende possibile il nostro essere con Lui.
Il tempo è un cammino , la cui meta è essere con Colui che da sempre e per sempre è-con-noi.
Ciò sarà quando, attraverso la testimonianza dei discepoli, tutti diventeremo figli e fratelli.

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PRIMA LETTURA
Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do.
Dal libro dei Deuteronomio 4,32-34.39-40
Mosè parlò al popolo dicendo: «Interroga pure i tempi antichi, che furono prima dite: dal giorno in cui Dio creò l'uomo sulla terra e da un'estremità all'altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l'hai udita tu, e che rimanesse vivo? O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un'altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi? Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; non ve n'è altro. Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 32)
R. Beato il popolo scelto dal Signore.
Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra. R.
Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
Perché egli parlò e tutto fu creato,
comandò e tutto fu compiuto. R.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.R.
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo. R.


SECONDA LETTURA
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 8,14-17
Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Ap 1,8)
Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo:
a Dio che è, che era e che viene.
Alleluia.

VANGELO
Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 28- 16-20
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Parola del Signore.

B - PENTECOSTE