S. FAUSTI – L'Ascensione compie il giorno senza fine di Pasqua. Il ritorno del Figlio al Padre costituisce il senso pieno del mistero pasquale, il punto d'arrivo dell'esodo e della creazione stessa. L'uscita dalla terra, dal sepolcro, termina con l'ingresso in cielo : la creatura si ricongiunge al suo Creatore. Dopo l'Ascensione, Dio non ha più nulla da dire o da dare. Ha già detto e dato tutto nella carne di Gesù. C'è solo la necessità continua di ricevere il Suo Spirito, che ce Lo faccia conoscere e vivere. La Sua Ascensione - esaltazione della Sua umanità alla dignità del Figlio di Dio – è certezza di benedizione per ogni uomo. Dopo un lungo travaglio, è nato il Capo. Ma dove è il Capo, sarà tutto il Corpo. In Lui vediamo la speranza alla quale siamo stati chiamati , il tesoro di gloria che racchiude la nostra eredità (Ef 1,18). In Gesù che ascende al cielo conosciamno compiutamente il mistero dell'uomo e del suo corpo. Sappiamo da dove viene perché vediamo dove va : viene dal Padre della Luce, e a Lui ritorna. La nostra vita non è più sospesa nel nulla ; ha trovato il suo principio e il suo fine. Gesù non ci lascia orfani e senza patria. Proprio con il Suo distare ci indica il Padre e la Sua casa, dove Lui ci ha preceduto. La nostra patria è nei cieli e la nostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio. In Lui anche noi siamo già risorti, fatti sedere nei cieli e glorificati (Fil 3,20). Dove è Lui nostro tesoro , lì è anche il nostro cuore., e dove è il nostro cuore, lì saremo anche noi. Il comandamento dell'amore è la via per raggiungerlo. Ora conosciamo finalmente chi cerchiamo e come trovarlo. La glorificazione di Gesù con il Suo corpo è la realizzazione della brama più profonda che il Dio della vita ha messo nell'uomo : diventare come Lui, vincendo la morte. Non è un sogno proibito, (Gen 3,4)ma il dono che Lui ci vuole fare. Per questo i discepoli son colmi di gioia! Il Signore, ascendendo in alto, ha compiuto i più grandi prodigi in nostro favore (Ef 4,8). Ha distrutto la schiavitù che ci separa dalla patria del desiderio, vincendo la nostra morte e dando Se stesso come senso della nostra vita ; ha distribuito tutti i Suoi doni, offrendoci il Suo Spirito e la possibilità di vivere la Sua Vita. Ora siamo liberi, simili a Lui, e vediamo in Lui chi siamo noi. Figli nel Figlio, fatti finalmente adulti e responsabili, possiamo testimoniare ed annunciare ai fratelli l'Amore del Padre , continuando a fare e insegnare fino agli estremi confini della terra quanto Lui cominciò ad insegnare dalla Galilea a Gerusalemme.
CANTO AL VANGELO (Mt 28,19.20) R. Alleluia, alleluia. Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore. Ecco: io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. R. Alleluia.
VANGELO Il Signore fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. + Dal Vangelo secondo Marco 16,15-20 In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano. Parola del Signore.
PRIMA LETTURA Fu elevato in alto sotto i loro occhi. Dagli Atti degli Apostoli 1,1-11 Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l'adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra». Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand'ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo». Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 46) R. Ascende il Signore tra canti di gioia. Popoli tutti, battete le mani! Acclamate Dio con grida di gioia, perché terribile è il Signore, l'Altissimo, grande re su tutta la terra. R. Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba. Cantate inni a Dio, cantate inni, cantate inni al nostro re, cantate inni. R. Perché Dio è re di tutta la terra, cantate inni con arte. Dio regna sulle genti, Dio siede sul suo trono santo. R.
SECONDA LETTURA Raggiungere la misura della pienezza di Cristo. Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 4,1-13 Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell'amore, avendo a cuore di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini. Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. Parola di Dio.
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S. FAUSTI – L'Ascensione compie il giorno senza fine di Pasqua. Il ritorno del Figlio al Padre costituisce il senso pieno del mistero pasquale, il punto d'arrivo dell'esodo e della creazione stessa.
L'uscita dalla terra, dal sepolcro, termina con l'ingresso in cielo : la creatura si ricongiunge al suo Creatore. Dopo l'Ascensione, Dio non ha più nulla da dire o da dare.
Ha già detto e dato tutto nella carne di Gesù.
C'è solo la necessità continua di ricevere il Suo Spirito, che ce Lo faccia conoscere e vivere.
La Sua Ascensione - esaltazione della Sua umanità alla dignità del Figlio di Dio – è certezza di benedizione per ogni uomo. Dopo un lungo travaglio, è nato il Capo.
Ma dove è il Capo, sarà tutto il Corpo. In Lui vediamo la speranza alla quale siamo stati chiamati , il tesoro di gloria che racchiude la nostra eredità (Ef 1,18).
In Gesù che ascende al cielo conosciamno compiutamente il mistero dell'uomo e del suo corpo.
Sappiamo da dove viene perché vediamo dove va : viene dal Padre della Luce, e a Lui ritorna.
La nostra vita non è più sospesa nel nulla ; ha trovato il suo principio e il suo fine.
Gesù non ci lascia orfani e senza patria. Proprio con il Suo distare ci indica il Padre e la Sua casa, dove Lui ci ha preceduto.
La nostra patria è nei cieli e la nostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio.
In Lui anche noi siamo già risorti, fatti sedere nei cieli e glorificati (Fil 3,20).
Dove è Lui nostro tesoro , lì è anche il nostro cuore., e dove è il nostro cuore, lì saremo anche noi.
Il comandamento dell'amore è la via per raggiungerlo.
Ora conosciamo finalmente chi cerchiamo e come trovarlo.
La glorificazione di Gesù con il Suo corpo è la realizzazione della brama più profonda che il Dio della vita ha messo nell'uomo : diventare come Lui, vincendo la morte.
Non è un sogno proibito, (Gen 3,4)ma il dono che Lui ci vuole fare.
Per questo i discepoli son colmi di gioia! Il Signore, ascendendo in alto, ha compiuto i più grandi prodigi in nostro favore (Ef 4,8).
Ha distrutto la schiavitù che ci separa dalla patria del desiderio, vincendo la nostra morte e dando Se stesso come senso della nostra vita ; ha distribuito tutti i Suoi doni, offrendoci il Suo Spirito e la possibilità di vivere la Sua Vita.
Ora siamo liberi, simili a Lui, e vediamo in Lui chi siamo noi.
Figli nel Figlio, fatti finalmente adulti e responsabili, possiamo testimoniare ed annunciare ai fratelli l'Amore del Padre , continuando a fare e insegnare fino agli estremi confini della terra quanto Lui cominciò ad insegnare dalla Galilea a Gerusalemme.
ASCENSIONE
CANTO AL VANGELO (Mt 28,19.20)
R. Alleluia, alleluia.
Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore.
Ecco: io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
R. Alleluia.
VANGELO
Il Signore fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Marco 16,15-20
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Parola del Signore.
PRIMA LETTURA
Fu elevato in alto sotto i loro occhi.
Dagli Atti degli Apostoli 1,1-11
Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l'adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra». Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand'ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 46)
R. Ascende il Signore tra canti di gioia.
Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l'Altissimo,
grande re su tutta la terra. R.
Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni. R.
Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo. R.
SECONDA LETTURA
Raggiungere la misura della pienezza di Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 4,1-13
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell'amore, avendo a cuore di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini. Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.
Parola di Dio.
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