S. FAUSTI – Lo Spirito, come è inviato dal Padre (14,26) , è inviato anche dal Figlio. Il Padre, origine del Figlio, è principio di amore. Il Figlio è risposta a questo amore. Lo Spirito della verità testimonierà ai discepoli chi è Gesù e farà conoscere loro il Figlio e il Padre. Egli, donandoci l'amore del Figlio, ci renderà capaci di testimoniarlo al mondo. I discepoli possono testimoniarlo perchè, essendo con Lui dall'inizio, lo hanno visto. Chi fu principio della creazione , la porterà a compimento, salvandola dalla perdizione.Tutta la storia è compimento della rivelazione del Figlio, alla luce dell'amore che aumenta la conoscenza e della conoscenza che cresce in amore. Per i discepoli, come per Gesù, l'ignoranza e l'odio del mondo diventano il luogo in cui si testimonia la conoscenza del Padre e l'amore dei fratelli. Gesù , col Suo andarsene, ci ha detto tutto su Dio , non può dirci o darci di più. Ma l'amore sorpassa ogni conoscenza . C'è sempre un di più da capire, che rimane non detto. Lo Spirito ci farà capire il “non detto” di ciò che Gesù ci ha detto , attualizzerà nella storia la Sua presenza., parlando qui e ora di ciò che Egli ha detto allora. La Parola, principio di tutto, ha un peso specifico superiore a qualsiasi realtà. Solo dopo la croce, dove vediamo e accogliamo il Suo amore, comprendiamo ciò che Gesù ha detto e siamo in grado di portare il peso delle Sue Parole. Se il Vangelo ci racconta Gesù, lo Spirito d'amore è come la luce che ce lo fa comprendere e vivere. E' vero che la carne di Gesù ci ha mostrato la gloria. Ma questa non è mai totalmente capita , sarà sempre più comprensibile , all'infinito, perché è infinita. E' una verità dinamica, un cammino di comprensione e di amore senza fine. Cessato il “dire” di Gesù, continuerà il “parlare” dello Spirito in noi, che renderà presenti a noi le Sue Parole. La Parola diventata carne ci ha rivelato tutto . Lo Spirito ce La ripete e annuncia di nuovo, dandoci la luce per interpretarla e viverla nella nostra situazione concreta. Lo Spirito della Verità ci farà comprendere il mistero del Figlio nella storia : è lo Spirito di profezia, che ci fa leggere ciò che avviene alla luce di “Colui che viene”. Ciò che è accaduto a Lui , accade e accadrà a ogni discepolo, in ogni luogo e tempo. La nostra profezia è ricordo attualizzante di Gesù, : ci fa vedere cosa Lui fa, ora come allora. Anzi, ci dona di vedere la realtà con i Suoi occhi di Figlio, che sono gli stessi del Padre. Infatti dice Gesù :”Ho dato loro la gloria che Tu hai dato a me”, perché “l'Amore con il quale amasti me sia in essi e io in loro”. Il Consolatore glorificherà in noi il Figlio, la Sua comunione con il Padre, comunicandola a noi. Il Figlio è Uno con il Padre (10,30) : ha la stessa vita e la stessa gloria, lo stesso amore e la stessa volontà di salvare il mondo. Lo Spirito trasmette tutto questo a noi, introducendoci nel mistero della Trinità: Amore tra Padre e Figlio, che si effonde su ogni creatura. Così entriamo sempre più nel Suo rapporto ineffabile di Figlio con il Padre, diventando noi stessi figli. Allora la nostra carne, come la Sua, sarà esegesi del Dio invisibile.
DOMINUM ET VIVIFICANTEM S.G.PAOLO II 1. Promessa e rivelazione di Gesù turante la Cena pasquale
3. Quando era ormai imminente per Gesù Cristo il tempo di lasciare questo mondo, egli annunciò agli apostoli «un altro consolatore» (állon parákleton: Gv 14,16). L'evangelista Giovanni, che era presente, scrive che, durante la Cena pasquale precedente il giorno della sua passione e morte, Gesù si rivolse a loro con queste parole: «Qualunque cosa chiederete nel nome mio, io la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio... Io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro consolatore, perché rimanga con voi sempre, lo Spirito di verità» (Gv 14,13.16-17). Proprio questo Spirito di verità, Gesù chiama Paraclito - e parákletos vuol dire «consolatore», e anche «intercessore», o «avvocato». E dice che è «un altro» consolatore, il secondo, perché egli stesso, Gesù, è il primo consolatore, essendo il primo portatore e donatore della Buona Novella. Lo Spirito Santo viene dopo di lui e grazie a lui, per continuare nel mondo, mediante la Chiesa, l'opera della Buona Novella di salvezza.
-->4. Poco dopo l'annuncio surriferito Gesù aggiunge: «Ma il consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto». Lo Spirito Santo sarà il consolatore degli apostoli e della Chiesa, sempre presente in mezzo a loro - anche se invisibile - come maestro della medesima Buona Novella che Cristo annunciò. Quell'«insegnerà» e «ricorderà» significa non solo che egli, nel modo a lui proprio, continuerà ad ispirare la divulgazione del Vangelo di salvezza, ma anche che aiuterà a comprendere il giusto significato del contenuto del messaggio di Cristo; che ne assicurerà la continuità ed identità di comprensione in mezzo alle mutevoli condizioni e circostanze. Lo Spirito Santo, dunque, farà sì che nella Chiesa perduri sempre la stessa verità, che gli apostoli hanno udito dal loro Maestro.
5. Nel trasmettere la Buona Novella, gli apostoli saranno associati in modo speciale allo Spirito Santo. Ecco come continua a parlare Gesù: «Quando verrà il consolatore, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio». Gli apostoli sono stati i testimoni diretti, oculari. Essi «hanno udito» e «hanno veduto con i propri occhi», «hanno guardato» e perfino «toccato con le proprie mani» Cristo, come si esprime in un altro passo lo stesso evangelista Giovanni. Questa loro umana, oculare e «storica» testimonianza su Cristo si collega alla testimonianza dello Spirito Santo: «Egli mi renderà testimonianza». Nella testimonianza dello Spirito di verità l'umana testimonianza degli apostoli troverà il supremo sostegno. E in seguito vi troverà anche l'interiore fondamento della sua continuazione tra le generazioni dei discepoli e dei confessori di Cristo, che si susseguiranno nei secoli. Se la suprema e più completa rivelazione di Dio all'umanità è Gesù Cristo stesso, la testimonianza dello Spirito ne ispira, garantisce e convalida la fedele trasmissione nella predicazione e negli scritti apostolici, mentre la testimonianza degli apostoli ne assicura l'espressione umana nella Chiesa e nella storia dell'umanità.
-->6. Ciò si rileva anche dalla stretta correlazione di contenuto e di intenzione con l'annuncio e la promessa appena menzionata, che si trova nelle parole successive del testo di Giovanni: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera; perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future». Nelle precedenti parole Gesù presenta il consolatore, lo Spirito di verità, come colui che «insegnerà» e «ricorderà», come colui che gli renderà testimonianza»; ora dice: «Egli vi guiderà alla verità tutta intera». Questo «guidare alla verità tutta intera», in riferimento a ciò di cui gli apostoli «per il momento non sono capaci di portare il peso», è in necessario collegamento con lo spogliamento di Cristo per mezzo della passione e morte di Croce, che allora, quando pronunciava queste parole, era ormai imminente. In seguito, tuttavia, diventa chiaro che quel «guidare alla verità tutta intera» si ricollega, oltre che allo scandalum Crucis, anche a tutto ciò che Cristo «fece ed insegnò». Infatti, il mysterium Christi nella sua globalità esige la fede, poiché è questa che introduce opportunamente l'uomo nella realtà del mistero rivelato. Il «guidare alla verità tutta intera» si realizza, dunque, nella fede e mediante la fede: il che è opera dello Spirito di verità ed è frutto della sua azione nell'uomo. Lo Spirito Santo deve essere in questo la suprema guida dell'uomo, la luce dello spirito umano. Ciò vale per gli apostoli, testimoni oculari, che devono ormai portare a tutti gli uomini l'annuncio di ciò che Cristo «fece ed insegnò» e, specialmente, della sua Croce e della sua Risurrezione. In una prospettiva più lontana ciò vale anche per tutte le generazioni dei discepoli e dei confessori del Maestro, poiché dovranno accettare con fede e confessare con franchezza il mistero di Dio operante nella storia dell'uomo, il mistero rivelato che di tale storia spiega il senso definitivo.
Prima Lettura At 2, 1-11 Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.
Dagli atti degli apostoli Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 103 Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.
Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature.
Togli loro il respiro: muoiono, e ritornano nella loro polvere. Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra.
Sia per sempre la gloria del Signore; gioisca il Signore delle sue opere. A lui sia gradito il mio canto, io gioirò nel Signore.
Seconda Lettura Gal 5, 16-25 Il frutto dello Spirito.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati Fratelli, camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è Legge. Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.
Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.
In labóre réquies,
in æstu tempéries,
in fletu solácium.
O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli.
O lux beatíssima,
reple cordis íntima
tuórum fidélium.
Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa.
Sine tuo númine,
nihil est in hómine
nihil est innóxium.
Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.
Lava quod est sórdidum,
riga quod est áridum,
sana quod est sáucium.
Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò ch'è sviato.
Flecte quod est rígidum,
fove quod est frígidum,
rege quod est dévium.
Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.
Da tuis fidélibus,
in te confidéntibus,
sacrum septenárium.
Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.
Da virtútis méritum,
da salútis éxitum,
da perénne gáudium.
Canto al Vangelo Alleluia, alleluia. Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore. Alleluia.
Vangelo Gv 15, 26-27; 16, 12-15 Lo Spirito di verità vi guiderà a tutta la verità.
Dal vangelo secondo Giovanni In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
6 commenti:
S. FAUSTI – Lo Spirito, come è inviato dal Padre (14,26) , è inviato anche dal Figlio. Il Padre, origine del Figlio, è principio di amore.
Il Figlio è risposta a questo amore.
Lo Spirito della verità testimonierà ai discepoli chi è Gesù e farà conoscere loro il Figlio e il Padre.
Egli, donandoci l'amore del Figlio, ci renderà capaci di testimoniarlo al mondo. I discepoli possono testimoniarlo perchè, essendo con Lui dall'inizio, lo hanno visto.
Chi fu principio della creazione , la porterà a compimento, salvandola dalla perdizione.Tutta la storia è compimento della rivelazione del Figlio, alla luce dell'amore che aumenta la conoscenza e della conoscenza che cresce in amore.
Per i discepoli, come per Gesù, l'ignoranza e l'odio del mondo diventano il luogo in cui si testimonia la conoscenza del Padre e l'amore dei fratelli.
Gesù , col Suo andarsene, ci ha detto tutto su Dio , non può dirci o darci di più. Ma l'amore sorpassa ogni conoscenza .
C'è sempre un di più da capire, che rimane non detto.
Lo Spirito ci farà capire il “non detto” di ciò che Gesù ci ha detto , attualizzerà nella storia la Sua presenza., parlando qui e ora di ciò che Egli ha detto allora.
La Parola, principio di tutto, ha un peso specifico superiore a qualsiasi realtà.
Solo dopo la croce, dove vediamo e accogliamo il Suo amore, comprendiamo ciò che Gesù ha detto e siamo in grado di portare il peso delle Sue Parole.
Se il Vangelo ci racconta Gesù, lo Spirito d'amore è come la luce che ce lo fa comprendere e vivere.
E' vero che la carne di Gesù ci ha mostrato la gloria.
Ma questa non è mai totalmente capita , sarà sempre più comprensibile , all'infinito, perché è infinita.
E' una verità dinamica, un cammino di comprensione e di amore senza fine.
Cessato il “dire” di Gesù, continuerà il “parlare” dello Spirito in noi, che renderà presenti a noi le Sue Parole.
La Parola diventata carne ci ha rivelato tutto . Lo Spirito ce La ripete e annuncia di nuovo, dandoci la luce per interpretarla e viverla nella nostra situazione concreta.
Lo Spirito della Verità ci farà comprendere il mistero del Figlio nella storia : è lo Spirito di profezia, che ci fa leggere ciò che avviene alla luce di “Colui che viene”.
Ciò che è accaduto a Lui , accade e accadrà a ogni discepolo, in ogni luogo e tempo.
La nostra profezia è ricordo attualizzante di Gesù, : ci fa vedere cosa Lui fa, ora come allora. Anzi, ci dona di vedere la realtà con i Suoi occhi di Figlio, che sono gli stessi del Padre.
Infatti dice Gesù :”Ho dato loro la gloria che Tu hai dato a me”, perché “l'Amore con il quale amasti me sia in essi e io in loro”.
Il Consolatore glorificherà in noi il Figlio, la Sua comunione con il Padre, comunicandola a noi.
Il Figlio è Uno con il Padre (10,30) : ha la stessa vita e la stessa gloria, lo stesso amore e la stessa volontà di salvare il mondo.
Lo Spirito trasmette tutto questo a noi, introducendoci nel mistero della Trinità: Amore tra Padre e Figlio, che si effonde su ogni creatura.
Così entriamo sempre più nel Suo rapporto ineffabile di Figlio con il Padre, diventando noi stessi figli.
Allora la nostra carne, come la Sua, sarà esegesi del Dio invisibile.
DOMINUM ET VIVIFICANTEM S.G.PAOLO II
1. Promessa e rivelazione di Gesù turante la Cena pasquale
3. Quando era ormai imminente per Gesù Cristo il tempo di lasciare questo mondo, egli annunciò agli apostoli «un altro consolatore» (állon parákleton: Gv 14,16). L'evangelista Giovanni, che era presente, scrive che, durante la Cena pasquale precedente il giorno della sua passione e morte, Gesù si rivolse a loro con queste parole: «Qualunque cosa chiederete nel nome mio, io la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio... Io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro consolatore, perché rimanga con voi sempre, lo Spirito di verità» (Gv 14,13.16-17). Proprio questo Spirito di verità, Gesù chiama Paraclito - e parákletos vuol dire «consolatore», e anche «intercessore», o «avvocato». E dice che è «un altro» consolatore, il secondo, perché egli stesso, Gesù, è il primo consolatore, essendo il primo portatore e donatore della Buona Novella. Lo Spirito Santo viene dopo di lui e grazie a lui, per continuare nel mondo, mediante la Chiesa, l'opera della Buona Novella di salvezza.
-->4. Poco dopo l'annuncio surriferito Gesù aggiunge: «Ma il consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto». Lo Spirito Santo sarà il consolatore degli apostoli e della Chiesa, sempre presente in mezzo a loro - anche se invisibile - come maestro della medesima Buona Novella che Cristo annunciò. Quell'«insegnerà» e «ricorderà» significa non solo che egli, nel modo a lui proprio, continuerà ad ispirare la divulgazione del Vangelo di salvezza, ma anche che aiuterà a comprendere il giusto significato del contenuto del messaggio di Cristo; che ne assicurerà la continuità ed identità di comprensione in mezzo alle mutevoli condizioni e circostanze. Lo Spirito Santo, dunque, farà sì che nella Chiesa perduri sempre la stessa verità, che gli apostoli hanno udito dal loro Maestro.
5. Nel trasmettere la Buona Novella, gli apostoli saranno associati in modo speciale allo Spirito Santo. Ecco come continua a parlare Gesù: «Quando verrà il consolatore, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio». Gli apostoli sono stati i testimoni diretti, oculari. Essi «hanno udito» e «hanno veduto con i propri occhi», «hanno guardato» e perfino «toccato con le proprie mani» Cristo, come si esprime in un altro passo lo stesso evangelista Giovanni. Questa loro umana, oculare e «storica» testimonianza su Cristo si collega alla testimonianza dello Spirito Santo: «Egli mi renderà testimonianza». Nella testimonianza dello Spirito di verità l'umana testimonianza degli apostoli troverà il supremo sostegno. E in seguito vi troverà anche l'interiore fondamento della sua continuazione tra le generazioni dei discepoli e dei confessori di Cristo, che si susseguiranno nei secoli. Se la suprema e più completa rivelazione di Dio all'umanità è Gesù Cristo stesso, la testimonianza dello Spirito ne ispira, garantisce e convalida la fedele trasmissione nella predicazione e negli scritti apostolici, mentre la testimonianza degli apostoli ne assicura l'espressione umana nella Chiesa e nella storia dell'umanità.
-->6. Ciò si rileva anche dalla stretta correlazione di contenuto e di intenzione con l'annuncio e la promessa appena menzionata, che si trova nelle parole successive del testo di Giovanni: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera; perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future». Nelle precedenti parole Gesù presenta il consolatore, lo Spirito di verità, come colui che «insegnerà» e «ricorderà», come colui che gli renderà testimonianza»; ora dice: «Egli vi guiderà alla verità tutta intera». Questo «guidare alla verità tutta intera», in riferimento a ciò di cui gli apostoli «per il momento non sono capaci di portare il peso», è in necessario collegamento con lo spogliamento di Cristo per mezzo della passione e morte di Croce, che allora, quando pronunciava queste parole, era ormai imminente. In seguito, tuttavia, diventa chiaro che quel «guidare alla verità tutta intera» si ricollega, oltre che allo scandalum Crucis, anche a tutto ciò che Cristo «fece ed insegnò». Infatti, il mysterium Christi nella sua globalità esige la fede, poiché è questa che introduce opportunamente l'uomo nella realtà del mistero rivelato. Il «guidare alla verità tutta intera» si realizza, dunque, nella fede e mediante la fede: il che è opera dello Spirito di verità ed è frutto della sua azione nell'uomo. Lo Spirito Santo deve essere in questo la suprema guida dell'uomo, la luce dello spirito umano. Ciò vale per gli apostoli, testimoni oculari, che devono ormai portare a tutti gli uomini l'annuncio di ciò che Cristo «fece ed insegnò» e, specialmente, della sua Croce e della sua Risurrezione. In una prospettiva più lontana ciò vale anche per tutte le generazioni dei discepoli e dei confessori del Maestro, poiché dovranno accettare con fede e confessare con franchezza il mistero di Dio operante nella storia dell'uomo, il mistero rivelato che di tale storia spiega il senso definitivo.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura At 2, 1-11
Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.
Dagli atti degli apostoli
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 103
Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.
Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.
Seconda Lettura Gal 5, 16-25
Il frutto dello Spirito.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio.
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è Legge. Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Veni, Sancte Spíritus,
et emítte cǽlitus
lucis tuæ rádium.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Veni, pater páuperum,
veni, dator múnerum,
veni, lumen córdium.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Consolátor óptime,
dulcis hospes ánimæ,
dulce refrigérium.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
In labóre réquies,
in æstu tempéries,
in fletu solácium.
O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
O lux beatíssima,
reple cordis íntima
tuórum fidélium.
Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.
Sine tuo númine,
nihil est in hómine
nihil est innóxium.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Lava quod est sórdidum,
riga quod est áridum,
sana quod est sáucium.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch'è sviato.
Flecte quod est rígidum,
fove quod est frígidum,
rege quod est dévium.
Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Da tuis fidélibus,
in te confidéntibus,
sacrum septenárium.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.
Da virtútis méritum,
da salútis éxitum,
da perénne gáudium.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Alleluia.
Vangelo Gv 15, 26-27; 16, 12-15
Lo Spirito di verità vi guiderà a tutta la verità.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
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