Prima Lettura Il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; non ve n'è altro. Dal libro del Deuteronòmio Dt 4,32-34.39-40
Mosè parlò al popolo dicendo: «Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l'uomo sulla terra e da un'estremità all'altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l'hai udita tu, e che rimanesse vivo? O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un'altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi? Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n'è altro. Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 32 (33) R. Beato il popolo scelto dal Signore. Retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. Egli ama la giustizia e il diritto; dell'amore del Signore è piena la terra. R.
Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera. Perché egli parlò e tutto fu creato, comandò e tutto fu compiuto. R.
Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. R.
L'anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. Su di noi sia il tuo amore, Signore, come da te noi speriamo. R.
Seconda Lettura Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Rm 8,14-17
Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Parola di Dio. Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo, a Dio, che è, che era e che viene. (Cfr. Ap 1,8)
Alleluia.
Vangelo Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Dal Vangelo secondo Matteo Mt 28,16-20
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
PAROLE DEL SANTO PADRE La solennità liturgica di oggi, mentre ci fa contemplare il mistero stupendo da cui proveniamo e verso il quale andiamo, ci rinnova la missione di vivere la comunione con Dio e vivere la comunione tra noi sul modello della comunione divina. Siamo chiamati a vivere non gli uni senza gli altri, sopra o contro gli altri, ma gli uni con gli altri, per gli altri, e negli altri. Questo significa accogliere e testimoniare concordi la bellezza del Vangelo; (…) In una parola, ci è affidato il compito di edificare comunità ecclesiali che siano sempre più famiglia, capaci di riflettere lo splendore della Trinità e di evangelizzare non solo con le parole, ma con la forza dell’amore di Dio che abita in noi. (Angelus, 31 maggio 2015)
S. FAUSTI - "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli", dice Gesù agli undici. Terminata la Sua Missione, quelli che L'hanno incontrato cominciano il loro cammino. E' il Suo stesso di Figlio, che testimonia l'Amore del Padre ai fratelli che ancora non Lo conoscono. Ciò che il Nazoreo ha offerto a Israele, i "nazorei" lo offrono a tutti i popoli. Chi, in Lui, ha scoperto il proprio nome di figlio, lo realizza, come Lui, andando verso i fratelli, fino a che il Nome del Padre dei cieli sia santificato su tutta la terra. Il brano è una visione sintetica di tutto il libro di Matteo. Come il finale di una sinfonia, riprende e fonde in un'unica armonia i temi sviluppati nel suo Vangelo. Coloro che sono inviati non sono "maestri": Uno solo è il Maestro. Sono e restano sempre "discepoli", che imparano ! non sono padroni, ma ascoltatori della Sapienza del Figlio, velata a sapienti e intelligenti, ma rivelata agli infanti. E sono undici, non dodici, ne manca uno. La Comunità è strutturalmente imperfetta : il peccato e il tradimento sono sempre presenti, anche in chi ascolta la Parola. Matteo lo sa : per questo insiste, anche qui, che bisogna metterla in pratica, senza sconti. Il testo, come sempre, è rivolto ai lettori, perchè facciano anche loro l'esperienza dei primi discepoli. Devono recarsi in Galilea, sul monte indicato loro da Gesù. Lì Lo vedono e lo adorano. Fa parte dell'incontro pure il dubbio, di cui la fede rappresenta il superamento. Chi si reca sul monte conosce il Figlio e gli è conferito il Suo stesso potere. E' quello di fare ciò che dice, di perdonare e di vincere il male. Lo ha mostrato, con potenza e gloria grande, nel segno del Figlio dell'uomo :la Croce! Gli Apostoli non devono ammaestrare, ma rendere tutti gli uomini discepoli dell'unico Maestro : lo Spirito che guida nella verità del Figlio. La loro missione è comunicare agli altri lo stesso potere che Gesù ha comunicato loro : quello di ascoltare e fare la Parola, per diventare un popolo che dà il frutto del Regno. Gesù è venuto ad immergerci nel Padre della Vita, di cui avevamo rifiutato il Nome, perdendo il nostro. E' nel Nome del Figlio , nella Sua persona, che siamo nel Padre! E' nel Nome dello Spirito, Amore reciproco tra Padre e Figlio, che siamo inseriti nella Trinità, partecipi della Vita di Dio. Il Figlio è per sempre nostro fratello : il Suo Nome è Dio-con-noi. Il Suo essere con noi rende possibile il nostro essere con Lui. Il tempo è un cammino , la cui meta è essere con Colui che da sempre e per sempre è-con-noi. Ciò sarà quando, attraverso la testimonianza dei discepoli, tutti diventeremo figli e fratelli.
Preghiera della Beata Elisabetta della Trinità Mio Dio, Trinità che adoro, aiutatemi a dimenticarmi interamente, per fissarmi in voi, immobile e quieta come se la mia anima fosse già nell'eternità; che nulla possa turbare la mia pace o farmi uscire da voi, mio immutabile Bene, ma che ogni istante mi porti più addentro nella profondità del vostro mistero.
Pacificate la mia anima, fatene il vostro cielo, la vostra dimora preferita e il luogo del riposo; che io non vi lasci mai solo, ma sia là tutta quanta, tutta desta nella mia fede, tutta in adorazione, tutta abbandonata alla vostra azione creatrice.
O mio amato Cristo, crocifisso per amore, vorrei essere una sposa del vostro Cuore; vorrei coprirvi di gloria e vi chiedo di rivestirmi di Voi stesso, di immedesimare la mia anima con tutti i movimenti della vostra Anima, di sommergermi, d'invadermi, di sostituirvi a me, affinché la mia vita non sia che un'irradiazione della vostra vita. Venite nella mia anima come Adoratore, come Riparatore e come Salvatore.
O Verbo Eterno, Parola del mio Dio, voglio passare la mia vita ad ascoltarvi; voglio farmi tutta docilità per imparare tutto da voi. Poi, attraverso tutte le notti, tutti i vuoti, tutte le impotenze, voglio fissare sempre Voi e restare sotto la vostra grande luce. O mio Astro amato, incantatemi, perché non possa più uscire dallo splendore dei vostri raggi.
O Fuoco consumatore, Spirito d'amore, scendete sopra di me, affinché si faccia della mia anima come un'incarnazione del Verbo, ed io sia per Lui un'aggiunta d'umanità nella quale Egli rinnovi tutto il suo mistero.
E Voi, o Padre, chinatevi sulla vostra piccola creatura, copritela con la vostra ombra, e non guardate in lei che il Diletto nel quale avete riposto tutte le vostre compiacenze.
O miei TRE, mio Tutto, mia Beatitudine, Solitudine infinita, Immensità in cui mi perdo, mi consegno a Voi come una preda. Seppellitevi in me, perché io mi seppellisca in Voi, in attesa di venire a contemplare, nella vostra luce, l'abisso delle vostre grandezze.
DIAC. Giarlotto Ing. Lodovico - Vangelo. Ponendo “sul monte” (v.16) la manifestazione del Risorto, Matteo vuole dire che solo chi ha fatto una vera esperienza di Gesù e ha assimilato il suo messaggio può svolgere la missione che egli affida agli Apostoli. Nella seconda parte (vv.18-20) è presentata questa missione: i discepoli ricevono l’incarico di ammaestrare tutte le nazioni, di battezzarle e di insegnare loro a osservare quanto Gesù ha comandato. Il momento è decisivo e Gesù si richiama alla sua autorità. Il Padre lo ha mandato a portare il messaggio della salvezza e gli ha conferito ogni potere in cielo e in terra. Cielo e terra indicano tutta la creazione e il potere consiste nel servire l’uomo conducendolo alla salvezza e introducendolo nell’intimità d’amore del Padre. E’ a questo punto che va collocato il richiamo al mistero della vita divina che chiamiamo Trinità. La famiglia di Dio, la Trinità, è l’immagine della perfetta armonia, della piena integrazione, della totale realizzazione che avviene nell’incontro e nel dialogo di amore. L’unità di tutti gli uomini nella pace della casa del Padre sarà realizzata quando il Risorto avrà raggiunto, attraverso i discepoli, tutta l’umanità. La vocazione cui è chiamata la comunità cristiana è impegnativa e superiore alle capacità umane. Nella Bibbia, però, ogni vocazione, che è sempre accompagnata dalla paura dell’uomo, è associata alla promessa di Dio: “Non temere, io sono con te”. A Giacobbe, in viaggio verso una terra ignota, Dio garantisce: “Io sono con te …” (Gn28,15). Così a Israele deportato in Babilonia, dichiara: “ … io sono con te” (Is 43,4-5). A Paolo che, a Corinto, è tentato di scoraggiarsi, il Signore dice: “Non aver paura … io sono con te …” (At 18,9-10). La promessa del Risorto ai discepoli, che stanno per muovere i primi timidi passi, non poteva essere diversa: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (v.20). Si chiude così, com’era iniziato, il Vangelo di Matteo: con il richiamo all’Emmanuele, al Dio con noi, nome con il quale il Messia era stato annunciato dai profeti (Mt 1,22-23). Egli è il Dio con noi, il Dio che sta al nostro fianco e condivide le nostre gioie e le nostre angosce, ogni giorno, fino a quando ci avrà accolto tutti nella sua casa, per sempre.
Non è un addio, ma un inizio di una Comunione che continua in modo invisibile, mentre la Sua Fonte risale alla destra del Padre. In Cielo, accanto al Padre la nostra umanità così raggiunge il Suo Trono in Cristo Gesù e , successivamente , in Maria nostra Madre. La Santissima Trinità ci ha accolti in Sé, con il Sacrificio di Cristo che, abbattute le barriere del peccato e della morte, sua conseguenza, ci fa partecipi dell'Amore del Padre, attraverso lo Spirito che opera ogni santificazione in questa Comunione d'Amore. nel Suo Corpo Mistico. La Missione del Figlio continua, come Egli ha comandato, attraverso i Discepoli, attraverso di noi, perché ogni figlio ritrovi Gesù, Via al Padre, Vita e Verità di ogni uomo(Gv 14,6) . In questo vediamo l'Opera del Padre :”Nessuno può venire a me , se non Lo attira il Padre che mi ha mandato” , “ Questa è la Volontà del Padre Mio, che chiunque vede il Figlio e crede in Lui abbia la Vita Eterna ; Io lo risusciterò nell'ultimo giorno” “Chi ha udito il Padre e imparato da Lui, viene a me” (14,40 44 …). Dio è Comunione Infinita di Amore, mai potremo comprenderlo, noi, finiti e limitati, L 'Eterno Infinito Amore!!!Ma il Figlio ha assunto la natura umana per dialogare con noi e , dopo la Sua Morte e Resurrezione e Ascensione, rimanere con noi e in noi! .Giovanni scrive nella sua lettera .”Questo è il Suo Comandamento : che crediamo nel Nome del Figlio Suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri!...Chi osserva i Suoi Comandamenti, dimora in Dio ed Egli in lui. E da questo conosciamo che dimora in noi, dallo Spirito che ci ha dato”(3,23) e Paolo :”Nella pienezza dei tempi, Dio mandò Suo Figlio , nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli . E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del Suo Figlio che grida : Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio, e se figlio, sei anche erede per Volontà di Dio” (Gal 4,4 - 7).
6 commenti:
Prima Lettura
Il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; non ve n'è altro.
Dal libro del Deuteronòmio
Dt 4,32-34.39-40
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l'uomo sulla terra e da un'estremità all'altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l'hai udita tu, e che rimanesse vivo?
O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un'altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi?
Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n'è altro.
Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 32 (33)
R. Beato il popolo scelto dal Signore.
Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell'amore del Signore è piena la terra. R.
Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
Perché egli parlò e tutto fu creato,
comandò e tutto fu compiuto. R.
Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. R.
L'anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo. R.
Seconda Lettura
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 8,14-17
Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene. (Cfr. Ap 1,8)
Alleluia.
Vangelo
Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 28,16-20
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Parola del Signore.
PAROLE DEL SANTO PADRE
La solennità liturgica di oggi, mentre ci fa contemplare il mistero stupendo da cui proveniamo e verso il quale andiamo, ci rinnova la missione di vivere la comunione con Dio e vivere la comunione tra noi sul modello della comunione divina. Siamo chiamati a vivere non gli uni senza gli altri, sopra o contro gli altri, ma gli uni con gli altri, per gli altri, e negli altri. Questo significa accogliere e testimoniare concordi la bellezza del Vangelo; (…) In una parola, ci è affidato il compito di edificare comunità ecclesiali che siano sempre più famiglia, capaci di riflettere lo splendore della Trinità e di evangelizzare non solo con le parole, ma con la forza dell’amore di Dio che abita in noi. (Angelus, 31 maggio 2015)
S. FAUSTI - "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli", dice Gesù agli undici. Terminata la Sua Missione, quelli che L'hanno incontrato cominciano il loro cammino.
E' il Suo stesso di Figlio, che testimonia l'Amore del Padre ai fratelli che ancora non Lo conoscono. Ciò che il Nazoreo ha offerto a Israele, i "nazorei" lo offrono a tutti i popoli.
Chi, in Lui, ha scoperto il proprio nome di figlio, lo realizza, come Lui, andando verso i fratelli, fino a che il Nome del Padre dei cieli sia santificato su tutta la terra.
Il brano è una visione sintetica di tutto il libro di Matteo. Come il finale di una sinfonia, riprende e fonde in un'unica armonia i temi sviluppati nel suo Vangelo.
Coloro che sono inviati non sono "maestri": Uno solo è il Maestro. Sono e restano sempre "discepoli", che imparano ! non sono padroni, ma ascoltatori della Sapienza del Figlio,
velata a sapienti e intelligenti, ma rivelata agli infanti. E sono undici, non dodici, ne manca uno. La Comunità è strutturalmente imperfetta : il peccato e il tradimento sono sempre
presenti, anche in chi ascolta la Parola. Matteo lo sa : per questo insiste, anche qui, che bisogna metterla in pratica, senza sconti.
Il testo, come sempre, è rivolto ai lettori, perchè facciano anche loro l'esperienza dei primi discepoli. Devono recarsi in Galilea, sul monte indicato loro da Gesù.
Lì Lo vedono e lo adorano. Fa parte dell'incontro pure il dubbio, di cui la fede rappresenta il superamento. Chi si reca sul monte conosce il Figlio e gli è conferito il Suo stesso potere.
E' quello di fare ciò che dice, di perdonare e di vincere il male. Lo ha mostrato, con potenza e gloria grande, nel segno del Figlio dell'uomo :la Croce!
Gli Apostoli non devono ammaestrare, ma rendere tutti gli uomini discepoli dell'unico Maestro : lo Spirito che guida nella verità del Figlio.
La loro missione è comunicare agli altri lo stesso potere che Gesù ha comunicato loro : quello di ascoltare e fare la Parola, per diventare un popolo che dà il frutto del Regno.
Gesù è venuto ad immergerci nel Padre della Vita, di cui avevamo rifiutato il Nome, perdendo il nostro. E' nel Nome del Figlio , nella Sua persona, che siamo nel Padre!
E' nel Nome dello Spirito, Amore reciproco tra Padre e Figlio, che siamo inseriti nella Trinità, partecipi della Vita di Dio.
Il Figlio è per sempre nostro fratello : il Suo Nome è Dio-con-noi. Il Suo essere con noi rende possibile il nostro essere con Lui.
Il tempo è un cammino , la cui meta è essere con Colui che da sempre e per sempre è-con-noi.
Ciò sarà quando, attraverso la testimonianza dei discepoli, tutti diventeremo figli e fratelli.
Preghiera della Beata Elisabetta della Trinità
Mio Dio, Trinità che adoro,
aiutatemi a dimenticarmi interamente,
per fissarmi in voi, immobile e quieta come se la mia anima fosse già nell'eternità;
che nulla possa turbare la mia pace o farmi uscire da voi, mio immutabile Bene,
ma che ogni istante mi porti più addentro nella profondità del vostro mistero.
Pacificate la mia anima,
fatene il vostro cielo, la vostra dimora preferita e il luogo del riposo;
che io non vi lasci mai solo, ma sia là tutta quanta, tutta desta nella mia fede,
tutta in adorazione, tutta abbandonata alla vostra azione creatrice.
O mio amato Cristo, crocifisso per amore,
vorrei essere una sposa del vostro Cuore;
vorrei coprirvi di gloria e vi chiedo di rivestirmi di Voi stesso,
di immedesimare la mia anima con tutti i movimenti della vostra Anima,
di sommergermi, d'invadermi, di sostituirvi a me,
affinché la mia vita non sia che un'irradiazione della vostra vita.
Venite nella mia anima come Adoratore, come Riparatore e come Salvatore.
O Verbo Eterno, Parola del mio Dio, voglio passare la mia vita ad ascoltarvi;
voglio farmi tutta docilità per imparare tutto da voi.
Poi, attraverso tutte le notti, tutti i vuoti, tutte le impotenze,
voglio fissare sempre Voi e restare sotto la vostra grande luce.
O mio Astro amato,
incantatemi, perché non possa più uscire dallo splendore dei vostri raggi.
O Fuoco consumatore, Spirito d'amore,
scendete sopra di me,
affinché si faccia della mia anima come un'incarnazione del Verbo,
ed io sia per Lui un'aggiunta d'umanità nella quale Egli rinnovi tutto il suo mistero.
E Voi, o Padre,
chinatevi sulla vostra piccola creatura,
copritela con la vostra ombra, e non guardate in lei che il Diletto
nel quale avete riposto tutte le vostre compiacenze.
O miei TRE, mio Tutto,
mia Beatitudine, Solitudine infinita, Immensità in cui mi perdo,
mi consegno a Voi come una preda.
Seppellitevi in me, perché io mi seppellisca in Voi,
in attesa di venire a contemplare, nella vostra luce,
l'abisso delle vostre grandezze.
DIAC. Giarlotto Ing. Lodovico - Vangelo. Ponendo “sul monte” (v.16) la manifestazione del Risorto, Matteo vuole dire che solo chi ha fatto una vera esperienza di Gesù e ha assimilato il suo messaggio può svolgere la missione che egli affida agli Apostoli. Nella seconda parte (vv.18-20) è presentata questa missione: i discepoli ricevono l’incarico di ammaestrare tutte le nazioni, di battezzarle e di insegnare loro a osservare quanto Gesù ha comandato. Il momento è decisivo e Gesù si richiama alla sua autorità. Il Padre lo ha mandato a portare il messaggio della salvezza e gli ha conferito ogni potere in cielo e in terra. Cielo e terra indicano tutta la creazione e il potere consiste nel servire l’uomo conducendolo alla salvezza e introducendolo nell’intimità d’amore del Padre.
E’ a questo punto che va collocato il richiamo al mistero della vita divina che chiamiamo Trinità. La famiglia di Dio, la Trinità, è l’immagine della perfetta armonia, della piena integrazione, della totale realizzazione che avviene nell’incontro e nel dialogo di amore. L’unità di tutti gli uomini nella pace della casa del Padre sarà realizzata quando il Risorto avrà raggiunto, attraverso i discepoli, tutta l’umanità. La vocazione cui è chiamata la comunità cristiana è impegnativa e superiore alle capacità umane. Nella Bibbia, però, ogni vocazione, che è sempre accompagnata dalla paura dell’uomo, è associata alla promessa di Dio: “Non temere, io sono con te”. A Giacobbe, in viaggio verso una terra ignota, Dio garantisce: “Io sono con te …” (Gn28,15). Così a Israele deportato in Babilonia, dichiara: “ … io sono con te” (Is 43,4-5). A Paolo che, a Corinto, è tentato di scoraggiarsi, il Signore dice: “Non aver paura … io sono con te …” (At 18,9-10).
La promessa del Risorto ai discepoli, che stanno per muovere i primi timidi passi, non poteva essere diversa: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (v.20). Si chiude così, com’era iniziato, il Vangelo di Matteo: con il richiamo all’Emmanuele, al Dio con noi, nome con il quale il Messia era stato annunciato dai profeti (Mt 1,22-23). Egli è il Dio con noi, il Dio che sta al nostro fianco e condivide le nostre gioie e le nostre angosce, ogni giorno, fino a quando ci avrà accolto tutti nella sua casa, per sempre.
Non è un addio, ma un inizio di una Comunione che continua in modo invisibile, mentre la Sua Fonte risale alla destra del Padre. In Cielo, accanto al Padre la nostra umanità così raggiunge il Suo Trono in Cristo Gesù e , successivamente , in Maria nostra Madre.
La Santissima Trinità ci ha accolti in Sé, con il Sacrificio di Cristo che, abbattute le barriere del peccato e della morte, sua conseguenza, ci fa partecipi dell'Amore del Padre, attraverso lo Spirito che opera ogni santificazione in questa Comunione d'Amore. nel Suo Corpo Mistico. La Missione del Figlio continua, come Egli ha comandato, attraverso i Discepoli, attraverso di noi, perché ogni figlio ritrovi Gesù, Via al Padre, Vita e Verità di ogni uomo(Gv 14,6) . In questo vediamo l'Opera del Padre :”Nessuno può venire a me , se non Lo attira il Padre che mi ha mandato” , “ Questa è la Volontà del Padre Mio, che chiunque vede il Figlio e crede in Lui abbia la Vita Eterna ; Io lo risusciterò nell'ultimo giorno” “Chi ha udito il Padre e imparato da Lui, viene a me” (14,40 44 …).
Dio è Comunione Infinita di Amore, mai potremo comprenderlo, noi, finiti e limitati,
L 'Eterno Infinito Amore!!!Ma il Figlio ha assunto la natura umana per dialogare con noi e , dopo la Sua Morte e Resurrezione e Ascensione, rimanere con noi e in noi! .Giovanni scrive nella sua lettera .”Questo è il Suo Comandamento : che crediamo nel Nome del Figlio Suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri!...Chi osserva i Suoi Comandamenti, dimora in Dio ed Egli in lui. E da questo conosciamo che dimora in noi, dallo Spirito che ci ha dato”(3,23) e Paolo :”Nella pienezza dei tempi, Dio mandò Suo Figlio , nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli . E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del Suo Figlio che grida : Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio, e se figlio, sei anche erede per Volontà di Dio” (Gal 4,4 - 7).
Posta un commento