venerdì 2 aprile 2021

SANTA PASQUA


 

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Prima Lettura
Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
Dagli Atti degli Apostoli
At 10,34a.37-43

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale
Dal Sal 117 (118)
R. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.
Oppure:
R. Alleluia, alleluia, alleluia.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre». R.

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore. R.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi. R.

Seconda Lettura
Cercate le cose di lassù, dove è Cristo; oppure: Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Col 3,1-4

Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.

Parola di Dio

Oppure:

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Corinti
1Cor 5, 6-8

Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, non sapete che un po' di lievito fa fermentare tutta la posta? Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete àzzimi.
E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato!
Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con àzzimi di sincerità e di verità.

Parola di Dio

SEQUENZA
Solo oggi è obbligatoria; nei giorni fra l'ottava è facoltativa.

Alla vittima pasquale,
s'innalzi oggi il sacrificio di lode.
L'Agnello ha redento il suo gregge,
l'Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».

Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.

In latino:
Victimae pascháli laudes
ímmolent christiáni.
Agnus redémit oves:
Christus innocens
Patri reconciliávit peccatóres.

Mors et vita
duéllo conflixére mirándo:
dux vitae mórtuus regnat vivus.

Dic nobis, Maria,
quid vidísti in via?
Sepúlcrum Christi vivéntis:
et glóriam vidi resurgéntis.
Angélicos testes,
sudárium et vestes.
Surréxit Christus spes mea:
praecédet suos in Galilaéam.

Scimus Christum
surrexísse a mórtuis vere:
tu nobis, victor Rex,
miserére.
Acclamazione al Vangelo
Alleuia, alleluia.

Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato:
facciamo festa nel Signore. (Cfr. 1Cor 5,7-8)

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Alleluia, alleluia.

Vangelo
Egli doveva risuscitare dai morti.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,1-9

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Parola del Signore
PAROLE DEL SANTO PADRE
Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua! Oggi riecheggia in tutto il mondo l’annuncio della Chiesa: “Gesù Cristo è risorto!” – “È veramente risorto!”. Come una fiamma nuova questa Buona Notizia si è accesa nella notte: la notte di un mondo già alle prese con sfide epocali ed ora oppresso dalla pandemia, che mette a dura prova la nostra grande famiglia umana. Non si tratta di una formula magica, che faccia svanire i problemi. No, la risurrezione di Cristo non è questo. È invece la vittoria dell’amore sulla radice del male, una vittoria che non “scavalca” la sofferenza e la morte, ma le attraversa aprendo una strada nell’abisso, trasformando il male in bene: marchio esclusivo del potere di Dio. (Urbi et Orbi, 12 aprile 2020)

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. FAUSTI – L'Evangelista, ricordando insieme il primo e l'ultimo giorno, allude al fatto che siamo entrati nel giorno del Signore, compimento di tutto in Dio e di Dio in tutto. Dio, creando il mondo,
aveva in vista la Risurrezione del Suo Figlio, nel quale l'universo intero è riscattato dalla morte.
Prima della sepoltura si parlava della preparazione di “quel sabato, che era un giorno solenne”, cioè la Pasqua
Questo primo giorno dopo il sabato è l'ottavo giorno : è la “domenica” , il giorno del Signore, in cui si compiono insieme Sabato, Pasqua e Pentecoste.
In esso vive la creazione nuova, riscattata dal male e piena dello Spirito .
Gli altri Vangeli ricordano anche le altre donne. Giovanni nomina solo Maria Maddalena, facendone la figura tipica del discepolo. Infatti è stata ai piedi della croce , sotto l'albero dove lo Sposo l'ha svegliata. Ora, dopo averlo visto elevato, Lo cerca dove l'hanno posto.
Maria si aspetta di trovarvi il Corpo di Gesù. Il sepolcro, memoria fondamentale dell'uomo, è costruito dall'affetto di chi vive, per chi è morto.
Maria non può capire.
Corre ad annnciare la scomparsa di Gesù.
Pensa che L'abbiano rubato.
Non ha ancora capito che l'amore vince la morte.
“Viene presso Simon Pietro e l'altro discepolo”.
Pietro , che ha rinnegato , è nominato per primo. E' posto come primo dei discepoli perchè ha sperimentato ciò che ci fa discepoli . La fedeltà del Signore alla nostra infedeltà.
L'”altro discepolo” non è semplicemente l'alro tra due, ma l'altro, il diverso.
Infatti ha appoggiato il capo nel grembo e sul petto di Gesù , che poi ha visto trafitto.
Normalmente è chiamato “il discepolo che Gesù amava” . Adesso che L'ha visto sulla croce, è chiamato amico.
Pietro e l'altro corrono insieme. Ma questi è più veloce... Arriva prima al sepolcro, come giunge per primo a credere e a vedere il Risorto . Infatti il cuore mette ali ai piedi e alla mente. L'amico, che ama come è amato, precede colui che è primo dei discepoli : il primato è sempre dell'amore
Il discepolo amico non entra; attende Pietro, come segno di stima per lui.
Guarda però dentro e vede i lini stesi. I lini , che avvolgevano il Corpo di Gesù , sono stesi : il sepolcro è diventato il letto nuziale, apprestato dallo Sposo per chiunque entrerà in esso.
E tutti, prima o poi entriamo. Lì però non incontriamo il dominio della morte, ma la Comunione piena con il Signore della vita.
La morte non è più morte : il nostro limite assoluto è Comunione con Colui che è Amore assoluto per noi.
Pietro viene al sepolcro seguendo l'altro discepolo, che già l'aveva preceduto nella casa di Caifa.
.Seguendo chi ama, si è introdotti nel mistero di Gesù, nella Sua passione per noi.
Pietro entra e vede ciò che anche l'altro ha visto, stando fuori.
Inoltre vedono i lini stesi e il sudario a parte, avvolto in un luogo.
Il sudario è il velo della morte, la coltre che copre tutti i popoli. (Is 25,7).
Era sulla Sua testa , come il lembo del mantello di uno che dorma.
Ora che si è svegliato, se lo è tolto.
Non è però con i lini stesi, ma messo a parte, avvolto in un luogo determinato.
Dio non è più lì.
La Gloria dimora nel Corpo di Gesù , nuovo santuario, dove Dio toglie ogni velo al Volto Suo e nostro.
In lui vediamo faccia a faccia “Io-Sono”.
Una cosa ovvia non è detta nel testo. Il lettore certamente l'avverte, come anche i due discepoli :
da quei lini emana il profumo delle cento libbre di mirra e aloe, nominate poco prima nel racconto.
Vedendo questo, il discepolo amato crede in Gesù, Signore della vita, pur senza averlo visto. Egli è il prototipo di quelli che, dopo di lui, crederanno in Gesù senza vederlo. , attraverso i segni raccontati dall'evangelista stesso.
Questo discepolo “altro” vede con il cuore .
L'amore è il principio della fede, che dà vita.
La connessione tra vedere e credere vuol dire che la fede, lungi dall'essere cieca,
è occhio ben aperto sulla realtà.

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DIAC. Lod. Ing. Giarlotto Vangelo.  Il dubbio è il filo conduttore dell’intero capitolo 20. Dubita Maria di Magdala, dubitano Giovanni e Pietro, i discepoli, Tommaso. Tutto il racconto avviene di domenica “Il primo giorno della settimana, … di mattino, …“ (v.1), “La sera di quello stesso giorno, il primo della settimana” (20,19), “Otto giorni dopo” (20,26). Si capisce l’insistenza dell’evangelista sulle celebrazioni domenicali delle prime comunità cristiane.
Vediamo il comportamento dei personaggi coinvolti. Maria Maddalena, alla scoperta della tomba vuota, corre dai due apostoli più autorevoli, Pietro (rappresenta la gerarchia della Chiesa = sacerdoti, vescovi, papa) e Giovanni (rappresenta i carismi = ordini religiosi) cui riferisce: ”Hanno portato via il Signore dal sepolcro …!”. La Maddalena raffigura una comunità disorientata ma impegnata nella ricerca e nella scoperta del Risorto (Gv20, 11-18) mentre Pietro occupa già un posto privilegiato all’interno della Chiesa.
Pietro e Giovanni corrono, insieme, al sepolcro ma Giovanni permette a Pietro di entrare per primo. Pietro vide i “teli posati là e il sudario” ma questi segni non gli bastarono per credere. Giovanni, “il discepolo che Gesù amava” giunto al sepolcro, “entrò … vide e credette”. Nei poveri segni rimasti nel sepolcro ormai vuoto, riconobbe il Cristo risorto, il Figlio di Dio, il Salvatore. Fu l’amore più che l’intelletto ad aprirgli il cuore per capire. Forse, più correttamente, molti traducono: “Cominciò a credere”, interpretazione che giustifica la notazione finale che vuole smitizzare l’intuizione di Giovanni: “Non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti” (v.9). Con queste parole, l’evangelista Giovanni intende anticipare la beatitudine finale: “Beati quelli che pur non avendo visto, crederanno” (Gv 20,29).
La Chiesa di ogni tempo è alla ricerca dei segni visibili del Signore risorto e, in questa ricerca, si distinguono tra i fedeli diversi temperamenti: l’affetto di Maria, l’intuizione di Giovanni, la lentezza di Pietro. Ma tutti, noi compresi, abbiamo in comune il desiderio di scoprire la “presenza di Gesù fra noi”. La fede è sempre e solo nella Chiesa ove tutti sono impegnati a cercare e pensare “le cose di lassù” (1° lettura), quella in cui continuano a risuonare le parole di Pietro: “Dio ha risuscitato Gesù al terzo giorno” (2° lettura).

B - PENTECOSTE