giovedì 15 aprile 2021

B - 3 DOMENICA di PASQUA


 

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Prima Lettura

Dagli Atti degli Apostoli
At 3,13-15.17-19

In quei giorni, Pietro disse al popolo: «Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino. Avete ucciso l'autore della vita, ma Dio l'ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni.

Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi. Ma Dio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo doveva soffrire. Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati».
Salmo Responsoriale
Dal Sal 4
R. Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
Oppure:
Alleluia, alleluia, alleluia.
Quando t'invoco, rispondimi, Dio della mia giustizia!
Nell'angoscia mi hai dato sollievo;
pietà di me, ascolta la mia preghiera. R.

Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il suo fedele;
il Signore mi ascolta quando lo invoco. R.

Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene,
se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?». R.

In pace mi corico e subito mi addormento,
perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare. R.

Seconda Lettura

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
1Gv 2,1-5a

Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.

Da questo sappiamo di averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c'è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente perfetto.

VANGELO DEL GIORNO
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 24,35-48

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.

Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

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PAROLE DEL SANTO PADRE
E’ una malattia dei cristiani questa. Abbiamo paura della gioia. E’ meglio pensare: ‘Sì, sì, Dio esiste, ma è là; Gesù è risorto, è là’. Un po’ di distanza. Abbiamo paura della vicinanza di Gesù, perché questo ci dà gioia.

E noi, tante volte, o siamo sconvolti, quando ci viene questa gioia, o pieni di paura o crediamo di vedere un fantasma o pensiamo che Gesù è un modo di agire: ‘Ma noi siamo cristiani e dobbiamo fare così’. Ma dov’è Gesù? ‘No, Gesù è in Cielo’. Tu parli con Gesù? Tu dici a Gesù: ‘Io credo che Tu vivi, che Tu sei risorto, che Tu sei vicino a me, che Tu non mi abbandoni’? La vita cristiana deve essere questo: un dialogo con Gesù, perché - questo è vero - Gesù sempre è con noi, è sempre con i nostri problemi, con le nostre difficoltà, con le nostre opere buone. (Santa Marta, 24 aprile 2014)

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S. FAUSTI - La Parola e lo spezzare del Pane mettono i due discepoli pellegrini da Emmaus in comunione con quelli di Gerusalemme. La loro esperienza si confronta ed entra in dialogo con quella di Simone e degli altri discepoli. Anche Paolo, che incontrò il Risorto sulla Via di Damasco, tornerà a Gerusalemme a consultare Cefa per non trovarsi nel rischio di correre o di aver corso invano. Ogni credente è chiamato a verificare la propria esperienza su quella dei primi, e a unirsi ad essa. Il Signore non può essere racchiuso in nessuna esperienza precedente, Egli è sempre Nuovo, Altro. E' il Signore sia di chi è per via, sia di chi è in casa. E il Suo Dono definitivo è ”Shalom”, il bacio di ogni desiderio dell'uomo con la promessa di Dio, segno indubitabile della presenza di Dio, insieme armonico dei molteplici aspetti dell'unico frutto dello Spirito.
I discepoli sono turbati perché pensano che Lui non sia il Risorto in persona, ma il suo fantasma.
Ogni memoria passata è ormai di morte. Dio realizza la Sua promessa .” Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra. Ecco, faccio una cosa nuovo, proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” (Is 65,17- 43,19). Le mani e i piedi fanno vedere l'identità del Risorto con il Crocifisso. E' vero che il Crocifisso è Risorto. Ma il vero mistero è che il Risorto è il Crocifisso. Le mani i piedi, il costato sono i segni di Colui che è stato trafitto. “Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete!”
Anche noi, attraverso la loro testimonianza , siamo invitati con loro a toccare e vedere il Signore per partecipare alla loro stessa gioia.
Il Dono di Dio supera sempre ogni attesa!
La Parola e il Pane sono la presenza costante del Risorto nella Sua Chiesa.
Con la prima ci spiega la promessa di Dio e ci tocca, scaldandoci il cuore , con il secondo ci apre gli occhi sulla sua realizzazione ,si fa vedere nel dono di Sé.
In questo modo anche noi sperimentiamo in prima persona la verità di quanto ci hanno trasmesso i testimoni oculari e facciamo nostro il grido di meraviglia per la grande opera di Dio : “Veramente il Signore è Risorto e fu visto da Simone”.
La differenza tra noi e loro sta nel fatto che essi contemplarono e toccarono la Sua Carne anche fisicamente, noi invece la contempliamo e tocchiamo solo spiritualmente , attraverso la testimonianza della Parola e il memoriale Eucaristico.
Ciò che loro toccarono con le mani, a noi tocca il cuore e ci dà occhi nuovi.
Luca insiste molto sulla corporeità del Signore Risorto. Egli ne presenta gran parte dell'attività a tavola o in cammino, insiste molto sul mangiare di Gesù Risorto per indicare la Sua Corporeità.
E' in polemica con l'ambiente ellenistico, che credeva nell'immortalità dell'anima , ma non nella resurrezione dei corpi.
Tutto quanto c'è nella Bibbia, dice Gesù :”E' scritto su di me” e si compie nella Sua Morte e Resurrezione.
Egli , come apre le Scritture alla mente, così apre la mente alle Scritture.
In Lui infatti vediamo la Verità di Colui dal quale la menzogna ci fece allontanare , e torniamo a volgerci a Lui, che è la nostra Vita
Nel Suo nome si annuncia a tutti la conversione e la remissione dei peccati.
I discepoli saranno testimoni di questo : faranno conoscere a tutti i fratelli il Signore Gesù come nuovo Volto di Dio e Salvezza dell'uomo.
La forza di questa testimonianza è lo Spirito Santo, la Potenza dall'alto.
Il Padre, nel Suo Amore, ci ha donato il Figlio ; il Figlio, nello stesso Amore, ci ha donato il Suo Spirito; ora lo Spirito è la nostra Vita piena nel Figlio, in cui amiamo il Padre e i fratelli.
Gesù ha terminato la Sua Missione.
Noi la continuiamo nello spazio e nel tempo.
In Lui e come Lui, ci facciamo prossimi a tutti i fratelli, condividendo con loro la Parola e il Pane, curando con l'olio e il vino le loro ferite mortali.
Da Gerusalemme fino agli estremi confini della terra, l'universo e quanto contiene, tutto sarà ricolmo di Gloria.
Allora l'uomo avrà ritrovato pienamente se stesso. E sarà salvo, lui e la sua storia.

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Pietro puntualizza nel suo discorso l' identità di Gesù, il Giusto e il Santo, Glorificato da Dio e Crocifisso dagli uomini, dopo averlo rinnegato e consegnato .
Egli, Autore della vita, già aveva chiesto perdono al Padre per i suoi uccisori :”Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno!” (Lc 23,34 ).. Anche Pietro li giustifica per l'ignoranza di ciò che stavano facendo e chiede conversione e cambiamento di vita, per il perdono dei peccati.
S. Giovanni consola noi peccatori nell'annuncio che abbiamo “un Paraclito” , un “Espiatore “ per i peccati nostri e di tutto il mondo. Luca narra del ritorno verso gli undici dei due discepoli di Emmaus, e del loro entusiasta ricordo del riconoscimento di Gesù nello spezzare il Pane. Ed ecco che Egli stette in mezzo a loro, mostrando i segni della Sua Passione e Morte in Croce, e chiedendo, Lui questa volta, da mangiare, per dimostrare la Sua Presenza Corporea .
E poi spiega loro, come ai primi fuggitivi per la via di Emmaus, tutto ciò che di Lui e della Sua Vittoriosa Salvezza sta scritto nella Legge , nei Profeti e nei Salmi. Ora , alla presenza della Comunità, completa il racconto della Sua Vicenda Storica, con ciò che è detto sulla Missione della Chiesa e sulla Testimonianza dei Suoi nel mondo.
Ogni cosa è portata a compimento da Lui :” Tutto è compiuto” ( Gv 19,30) e dovrà essere completato fino agli estremi confini della terra e fino alla fine del mondo da tutti i Suoi, Suo Corpo, Sua Promessa, Sua Presenza! ”Come il Padre ha mandato me, così Io mando voi!” (Gv 20,21).

B - PENTECOSTE