S. FAUSTI – Si chiude la prima giornata di Gesù, con la fatica messianica. Si ritira il sole e viene il buio ; anche per Lui finisce la luce e inizia la tenebra. Dio qui ci attende, perchè questa è l'ora della verità, in cui sperimentiamo che noi siamo uomini mortali, e Lui è Dio. Raggiunto il nostro limite, invece di cadere nel vuoto, sconfiniamo in Lui. A questo punto smettiamo ogni nostra attività, e lasciamo finalmente a Lui lo spazio per intervenire. Per questo la sera di Gesù è il momento culminante dell'azione divina , anticipo di ciò che sarà alla Sua morte. Per Lui la contemplazione è insieme termine e sorgente dell'azione, fine di ciò che ha fatto e principio di ciò che sta per fare.La preghiera è stare davanti a Dio. Fatto a Sua immagine e somiglianza, davanti a lui l'uomo è se stesso ; lontano da lui è lontano da sé e dalla propria realtà, fino a diventare nulla di sé. La nostra società occidentale, che vive come se Dio non ci fosse, ha messo tra parentesi l'apertura all'infinito, col risultato di togliere all'uomo l'elemento che lo fa tale, dandogli senso e libertà.. Anche il credente respira un'aria in cui l'unico orizzonte è quello asfissiante del manufatto umano, incapace di soddisfare la sete di senso insita nel cuore di ciascuno. Si va a Lui non tanto per chiedergli qualcosa, perché ci dà tutto – noi stessi, il mondo ,Se Stesso - quanto per ringraziarlo e amarlo, conoscerlo e vivere così nella gioia, nell'amore e nella verità. “Tutta la città era riunita presso la porta ...guarì molti malati” Durante il giorno fece un solo esorcismo e un solo miracolo, la sera invece è illuminata da un fuoco d'artificio di prodigi. “Al mattino presto si alzo” per la seconda volta si ritira in preghiera nel deserto. Sulla bocca di Pietro, portavoce degli altri, vediamo anche la prima tentazione :”Tutti ti cercano”. Per noi cercare Gesù, il Volto di Dio, è il fine della vita. Ma per Gesù è la prima tentazione, che ha già affrontato nel deserto. La forza per vincere gli viene dalla preghiera.. Ciò che ha fatto a Cafarnao, deve essere fatto altrove, cominciando dai villaggi più vicini, andando sempre più lontano, fino agli estremi confini della terra.. La comunione con il Padre, che ama tutti i figli,è la spinta verso tutti i fratelli. Anche i discepoli saranno inviati ad annunciare e a vincere il male nella misura in cui saranno “con Lui”, che sta sempre presso il Padre. Contemplazione e azione, non si oppongono : la prima è sorgente della seconda, e questa deve portare a quella. Se uno non è unito a Dio, la sua azione è un agitarsi più dannoso che inutile “Chi non è con me è contro di me, che non raccoglie con me disperde” (Lc 11,23). E' uscito non solo da Cafarnao, Lui è il Figlio uscito dal Padre, per portare la Buona Notizia a tutti i fratelli. Il Suo ritorno pieno avverrà quando il Vangelo sarà predicato a tutte le genti (13,10). La Sua uscita dal Padre è una venuta presso tutti noi, “annunciando e scacciando i demoni” sintesi del Suo ministero : l'annuncio della Parla di Verità che libera l'uomo dalla schiavitù della menzogna.
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S. FAUSTI – Si chiude la prima giornata di Gesù, con la fatica messianica. Si ritira il sole e viene il buio ; anche per Lui finisce la luce e inizia la tenebra. Dio qui ci attende, perchè questa è l'ora della verità, in cui sperimentiamo che noi siamo uomini mortali, e Lui è Dio. Raggiunto il nostro limite, invece di cadere nel vuoto, sconfiniamo in Lui. A questo punto smettiamo ogni nostra attività, e lasciamo finalmente a Lui lo spazio per intervenire. Per questo la sera di Gesù è il momento culminante dell'azione divina , anticipo di ciò che sarà alla Sua morte.
Per Lui la contemplazione è insieme termine e sorgente dell'azione, fine di ciò che ha fatto e principio di ciò che sta per fare.La preghiera è stare davanti a Dio. Fatto a Sua immagine e somiglianza, davanti a lui l'uomo è se stesso ; lontano da lui è lontano da sé e dalla propria realtà, fino a diventare nulla di sé.
La nostra società occidentale, che vive come se Dio non ci fosse, ha messo tra parentesi l'apertura all'infinito, col risultato di togliere all'uomo l'elemento che lo fa tale, dandogli senso e libertà..
Anche il credente respira un'aria in cui l'unico orizzonte è quello asfissiante del manufatto umano, incapace di soddisfare la sete di senso insita nel cuore di ciascuno.
Si va a Lui non tanto per chiedergli qualcosa, perché ci dà tutto – noi stessi, il mondo ,Se Stesso - quanto per ringraziarlo e amarlo, conoscerlo e vivere così nella gioia, nell'amore e nella verità.
“Tutta la città era riunita presso la porta ...guarì molti malati” Durante il giorno fece un solo esorcismo e un solo miracolo, la sera invece è illuminata da un fuoco d'artificio di prodigi.
“Al mattino presto si alzo” per la seconda volta si ritira in preghiera nel deserto.
Sulla bocca di Pietro, portavoce degli altri, vediamo anche la prima tentazione :”Tutti ti cercano”.
Per noi cercare Gesù, il Volto di Dio, è il fine della vita. Ma per Gesù è la prima tentazione, che ha già affrontato nel deserto. La forza per vincere gli viene dalla preghiera.. Ciò che ha fatto a Cafarnao, deve essere fatto altrove, cominciando dai villaggi più vicini, andando sempre più lontano, fino agli estremi confini della terra..
La comunione con il Padre, che ama tutti i figli,è la spinta verso tutti i fratelli.
Anche i discepoli saranno inviati ad annunciare e a vincere il male nella misura in cui saranno “con Lui”, che sta sempre presso il Padre.
Contemplazione e azione, non si oppongono : la prima è sorgente della seconda, e questa deve portare a quella. Se uno non è unito a Dio, la sua azione è un agitarsi più dannoso che inutile
“Chi non è con me è contro di me, che non raccoglie con me disperde” (Lc 11,23).
E' uscito non solo da Cafarnao, Lui è il Figlio uscito dal Padre, per portare la Buona Notizia a tutti i fratelli. Il Suo ritorno pieno avverrà quando il Vangelo sarà predicato a tutte le genti (13,10).
La Sua uscita dal Padre è una venuta presso tutti noi, “annunciando e scacciando i demoni” sintesi del Suo ministero : l'annuncio della Parla di Verità che libera l'uomo dalla schiavitù della menzogna.
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