mercoledì 11 novembre 2015

B - FESTA DELLA CHIESA LOCALE


2 commenti:

immagini,omelie e preghiere ha detto...

OM. D. D. - Dicevamo all'inizio che in questa domenica noi festeggiamo il nostro essere Chiesa in questo territorio che si chiama Diocesi...
Noi dovremmo essere sempre molto contenti quando si parla della Chiesa perchè si parla di noi. E mica siamo da buttare! Tuttavia parlare di Chiesa oggi è sempre come entrare in un campo minato. Si deve guardare dove si mettono i piedi. Per tanti, e anche per qualcuno che è mio amico, è meglio non parlare di Chiesa. Loro dicono . Parliamo di Gesù, parliamo del Vangelo, e per il resto ce la vediamo noi.
Perchè questa rimozione della Chiesa, o questo rifiuto della Chiesa?
Per tanti motivi. Il primo è certamente un'ignoranza nei confronti della verità di fede. Si sa ciò che si legge e si sente. Questo vale anche per tanti cristiani praticanti e fedeli alla Messa domenicale.
Sappiamo ciò che leggiamo e ciò che sentiamo. Per ciò che riguarda la Chiesa normalmene sono gli scandali ad occupare la prima pagina dei giornali e le prime notizie dei media.
Un secondo motivo, forse più grave, sta a capo di questa indifferenza nei confronti della Chiesa. Noi siamo sempre più collocati in una cultura facilmente segnata dall'essere individui dove ognuno sta per proprio conto anche se, chi più chi meno, siamo tutti individui organizzati.
L'organizzazione è necessaria per una convivenza sociale. L'organizzazione garantisce ordine, funzionalità. Diciamo che non se ne può fare a meno, anche se nessuno di noi s'innamora dell'organizzazione. Tante volte l'accettiamo come un male necessario. Se la Chiesa cade in questa unica prospettiva ,la frittata è fatta. Cosa festeggiamo adesso? Festeggiamo l'organizzazione, festeggiamo i programmi pastorali? Festeggiamo gli uffici di Curia diocesana , festeggiamo un'organizzazione religiosa? Che oltre tutto si presenta fortemente centralizzata, tutto fa capo a una persona che è il Papa. L'abbiamo detto prima, nessuno festeggia un'organizzazione , anche se necessaria. Allora, adesso cosa festeggiamo?

immagini,omelie e preghiere ha detto...

Festeggiamo ciò che abbiamo udito da Gesù nel Vangelo. Ah, sì, questo lo festeggio. Poche parole che descrivono la Chiesa nella sua realtà profonda e quindi descrivono tutti noi.
“Io sono la Vite, dice Gesù , voi i tralci.” .E da questi tralci i frutti che tutti devono avere la possibilità di vedere e poi anche di mangiare. E qui, guardate, che è proprio detto tutto.
Gesù la Vite, noi i tralci uniti a lui e quindi inseparabili tra noi ; e poi in quello che diciamo, che facciamo, sono i frutti.
La linfa che passa da quella Vite che è Gesù a quei tralci che siamo noi, e in qualche modo fa fruttificare tutto, si chiama Spirito Santo che ci rende tutti vivi per sempre.
Questa è la Chiesa. Questo è il mistero profondo della Chiesa.
Paolo usa l'immagine del corpo , ma le cose non cambiano.
Paolo dice : “Come il Corpo ha molte membra con funzioni diverse, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo Corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri.
Siamo membra gli uni degli altri . Voi capite che se io zoppico, incide sulla vostra persona.
Se io ho mal di testa, incido sulla vostra salute spirituale,perchè siamo un corpo solo.
Questa è la Chiesa . Vite Gesù,tralci, frutti, corpo di Cristo, popolo di Dio.
Tutte immagini per descrivere un'esplosione di vita che da Dio giunge fino a noi.
Certo che la Chiesa per vivere questo mistero di vita, e per trasmetterlo, si deve organizzare.
Questo lo fa come può , e tante volte potrebbe farlo anche meglio. Ma la cosa che noi oggi festeggiamo va ben al di là dell'organizzazione...Oggi siamo chiamati a festeggiare un mistero più grande di noi, infinitamente più grande ed esplosivo in qualche modo.
Noi oggi festeggiamo il nostro essere un noi, qui adesso, anche se personalmente non ci conosciamo tutti. Io conosco qualcuno di voi personalmente, ma non tutti. Tuttavia io sono all'interno di questa Eucaristia, dentro al Corpo di Cristo, a un noi, che siamo proprio qui adesso presenti.
Festeggiamo una vita, capite?
Che passa da Cristo a me, e poi da me a voi, e poi da voi a me, e poi da noi agli altri.
Oltre ogni solitudine, oltre ogni individualità chiusa, oltre ogni egoismo gretto.
Ah, sì, questo lo festeggio. Poi come prete farò quello che posso, e voi tante volte troverete dei poveri preti... E se fossi una suora direi lo stesso. Siamo povera gente tutti.
Ma detto questo dobbiamo subito aggiungere che siamo comunque dentro a qualcosa più grande di noi,e, se permettete, dentro a qualcosa più bello di noi.
Ringrazio il Signore che l'ha voluta, questa Chiesa . L'ha voluta per noi e per il mondo. Ma questa sera questo ringraziamento perchè la Chiesa c'è, esiste, ed è quello che cercavo di spiegarvi prima, ciò che Gesù ci diceva poc'anzi nel Vangelo , vorrei che questo grazie lo dicessimo insieme.
Con un avvertimento, cerchiamo di entrare in questo mistero un po' di più tutti, io per primo.
Poi quello che leggerò sui giornali e sentirò alla televisione, non mi scandalizzerà più di tanto, se il maggiordomo del Papa ruba le carte del Papa e poi le vende. Sono dentro a qualcosa di più grande del maggiordomo del Papa. Sono dentro a qualcosa più grande della mia personale fragilità.

B - PENTECOSTE