venerdì 7 giugno 2024

B - 10 DOMENICA T.O.


 

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Antifona

Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura?
Gli avversari e i nemici, sono essi a cadere. ( Sal 26,1-2)

Gloria

O Dio, sorgente di ogni bene,
ispiraci propositi giusti e santi
e donaci il tuo aiuto,
perché possiamo attuarli nella nostra vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
O Padre,
che hai mandato il tuo Figlio
a liberare l’uomo dal potere di satana,
alimenta in noi la fede e la libertà vera,
perché, aderendo ogni giorno alla tua volontà,
partecipiamo alla vittoria pasquale di Cristo.
Egli è Dio, e vive e regna con te.

Credo.

Prima Lettura
Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.

Dal libro della Gènesi
Gn 3,9-15

[Dopo che l'uomo ebbe mangiato del frutto dell'albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l'uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 129 (130)

R. Il Signore è bontà e misericordia.

Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica. R.

Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore. R.

Io spero, Signore;
spera l'anima mia,
attendo la sua parola.
L'anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all'aurora. R.

Più che le sentinelle l'aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe. R.

Seconda Lettura
Crediamo, perciò parliamo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
2Cor 4,13-5,1

Fratelli, animati da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.
Per questo non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne.
Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli.

Parola di Dio.

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Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori.
E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me. (Gv 12,31b.32)

Alleluia.

Vangelo
Satana è finito.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 3,20-35

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».
Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni».
Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.
In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».
Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

Parola del Signore.

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PAPA FRANCESCO
ANGELUS
10 giugno 2018

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Il Vangelo di questa domenica ( Mc 3,20-35) ci mostra due tipi di incomprensione che Gesù ha dovuto affrontare: quella degli scribi e quella dei suoi stessi familiari.

La prima incomprensione. Gli scribi erano uomini istruiti nelle Sacre Scritture e incaricati di spiegarle al popolo. Alcuni di loro vengono mandati da Gerusalemme in Galilea, dove la fama di Gesù cominciava a diffondersi, per screditarlo agli occhi della gente: per fare l’ufficio di chiacchieroni, screditare l’altro, togliere l’autorità, questa cosa brutta. E quelli sono stati inviati per fare questo. E questi scribi arrivano con un’accusa precisa e terribile – questi non risparmiano mezzi, vanno al centro e dicono così: «Costui è posseduto da Beelzebul e scaccia i demoni per mezzo del capo dei demoni» (v. 22). Cioè il capo dei demoni è quello che spinge Lui; che equivale a dire più o meno: “Questo è un indemoniato”. Infatti Gesù guariva molti malati, e loro vogliono far credere che lo faccia non con lo Spirito di Dio – come faceva Gesù –, ma con quello del Maligno, con la forza del diavolo. Gesù reagisce con parole forti e chiare, non tollera questo, perché quegli scribi, forse senza accorgersene, stanno cadendo nel peccato più grave: negare e bestemmiare l’Amore di Dio che è presente e opera in Gesù. E la bestemmia, il peccato contro lo Spirito Santo, è l’unico peccato imperdonabile – così dice Gesù –, perché parte da una chiusura del cuore alla misericordia di Dio che agisce in Gesù.

Ma questo episodio contiene un ammonimento che serve a tutti noi. Infatti, può capitare che una forte invidia per la bontà e per le opere buone di una persona possa spingere ad accusarla falsamente. Qui c’è un vero veleno mortale: la malizia con cui in modo premeditato si vuole distruggere la buona fama dell’altro. Dio ci liberi da questa terribile tentazione! E se, esaminando la nostra coscienza, ci accorgiamo che questa erba cattiva sta germogliando dentro di noi, andiamo subito a confessarlo nel sacramento della Penitenza, prima che si sviluppi e produca i suoi effetti malvagi, che sono inguaribili. Siate attenti, perché questo atteggiamento distrugge le famiglie, le amicizie, le comunità e perfino la società.

Il Vangelo di oggi ci parla anche di un’altra incomprensione, molto diversa, nei confronti di Gesù: quella dei suoi familiari. Questi erano preoccupati, perché la sua nuova vita itinerante sembrava loro una pazzia (cfr v. 21). Infatti, Egli si mostrava così disponibile per la gente, soprattutto per i malati e i peccatori, al punto da non avere più nemmeno il tempo di mangiare. Gesù era così: prima la gente, servire la gente, aiutare la gente, insegnare alla gente, guarire la gente. Era per la gente. Non aveva tempo neppure per mangiare. I suoi familiari, dunque, decidono di riportarlo a Nazareth, a casa. Arrivano nel posto dove Gesù sta predicando e lo mandano a chiamare. Gli viene detto: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano» (v. 32). Egli risponde: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?», e guardando le persone che stavano intorno a Lui per ascoltarlo aggiunge: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre» (vv. 33-34). Gesù ha formato una nuova famiglia, non più basata sui legami naturali, ma sulla fede in Lui, sul suo amore che ci accoglie e ci unisce tra noi, nello Spirito Santo. Tutti coloro che accolgono la parola di Gesù sono figli di Dio e fratelli tra di loro. Accogliere la parola di Gesù ci fa fratelli tra noi, ci rende la famiglia di Gesù. Sparlare degli altri, distruggere la fama degli altri, ci rende la famiglia del diavolo.

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--->Quella risposta di Gesù non è una mancanza di rispetto verso sua madre e i suoi familiari. Anzi, per Maria è il più grande riconoscimento, perché proprio lei è la perfetta discepola che ha obbedito in tutto alla volontà di Dio. Ci aiuti la Vergine Madre a vivere sempre in comunione con Gesù, riconoscendo l’opera dello Spirito Santo che agisce in Lui e nella Chiesa, rigenerando il mondo a vita nuova.

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FAUSTI - “Chi sono mia madre e i miei fratelli?” Il problema del brano è il discernere se siamo con Lui o contro di Lui. Siamo veramente Suoi o estranei a Lui, siamo dentro o fuori, ascoltiamo la Sua chiamata o Lo mandiamo a chiamare, Lo seguiamo o vogliamo che Lui ci segua, ci lasciamo acchiappare o Lo vogliamo acchiappare, accettiamo il Suo perdono o lo rifiutiamo, ascoltiamo lo Spirito o Lo bestemmiamo? Tutti questi interrogativi toccano la questione della nostra salvezza, che consiste nell'essere “con Lui” così come è in realtà, e non come Lo vorremmo noi.
Il vero cibo dell'uomo è la Parola che esce dalla bocca di Dio (Dt 8,3), che esprime la Sua Volontà.
Questa è pienamente compiuta da chi fa cerchio attorno a Lui per ascoltarlo.
La voce dalla nube confermerà dicendo : “Questi è il Mio Figlio diletto : ascoltate Lui”.
Lui è la Parola eterna del Padre.
Ascoltandola, diventiamo sua madre e suoi fratelli .
Madre, come Maria, perché Essa ha il potere di farci come Lui.
Uno infatti diventa la Parola che ascolta. Il Padre ci vuole ascoltatori del Figlio, perché ci vuole
figli : ci mette con Lui perchè ci vuole come Lui.
L'appartenenza alla “barchetta” non viene da privilegi.
I “suoi” secondo la carne e il sangue non ne fanno ancora parte, come neanche i sapienti, che credono di giudicare tutto, anche lo Spirito.
La vera famiglia di Gesù è fatta da chi Lo ascolta. Tutto il capitolo seguente sarà sull'efficacia della Sua Parola , vero seme da cui nascono i figli di Dio.
Il brano precedente terminava con Giuda che Lo tradì.
Ora vediamo che Lo tradiamo perchè alla Sua chiamata si oppone in noi una duplice controchiamata.
La prima è quella dei “suoi”, ispirata dal buon senso e dai buoni sentimenti, che Lo vogliono sequestrare perchè è pazzo. Infatti non cerca il proprio vantaggio e non sa sfruttare la situazione.
L'altra è quella degli scribi, che invece di convertirsi, usano la loro sapienza per difendersi.
Per loro è vero solo ciò che è utile per mantenere le loro certezze, falso ciò che le mette in discussione.
Non interessa loro seguire la Verità, ma servirsi abilmente di essa per confermare le proprie opinioni religiose e le proprie posizioni di potere.
Gesù sta al centro del cerchio di quelli che compiono la Volontà di Dio.
Il Padre vuole che tutti siano con Lui . L'ascolto del serpente ci rese figli del diavolo : l'ascolto di Lui ci restituisce il nostro volto di figli.
Discepolo è chi entra nel cerchio dei suoi ascoltatori.
Diversamente, anche se ha tutti i titoli – fosse anche suo parente ! - e tutta la sapienza teologica – fosse anche il miglior scriba!- in realtà sta fuori.
Corre sempre il pericolo di essere come i suoi che Lo amano, ma senza conoscerlo e volerlo così come è , oppure come gli scribi che Lo conosono, ma non Lo amano e perciò Lo giudicano secondo i loro criteri religiosi.
Chi Lo ascolta, non solo si trasforma in Lui, diventandogli fratello e sorella. Partecipa misteriosamente alla maternità stessa di Maria, che Lo ha generato al mondo.

B - 13 DOMENICA T.O.