In quei giorni, Samuèle dormiva nel tempio del Signore, dove si trovava l'arca di Dio. Allora il Signore chiamò: «Samuèle!» ed egli rispose: «Eccomi», poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Egli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo: «Samuèle!»; Samuèle si alzò e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Ma quello rispose di nuovo: «Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!». In realtà Samuèle fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. Il Signore tornò a chiamare: «Samuèle!» per la terza volta; questi si alzò nuovamente e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovane. Eli disse a Samuèle: «Vattene a dormire e, se ti chiamerà, dirai: "Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta"». Samuèle andò a dormire al suo posto. Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: «Samuéle, Samuéle!». Samuèle rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta». Samuèle crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole.
SALMO 39 Ho sperato: ho sperato nel Signore ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. 3 Mi ha tratto dalla fossa della morte, dal fango della palude; i miei piedi ha stabilito sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi. 4 Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, lode al nostro Dio. Molti vedranno e avranno timore e confideranno nel Signore. 5 Beato l'uomo che spera nel Signore e non si mette dalla parte dei superbi, né si volge a chi segue la menzogna. 6 Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio, quali disegni in nostro favore: nessuno a te si può paragonare. Se li voglio annunziare e proclamare sono troppi per essere contati. 7 Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto. Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa. 8 Allora ho detto: «Ecco, io vengo. Sul rotolo del libro di me è scritto, 9 che io faccia il tuo volere. Mio Dio, questo io desidero, la tua legge è nel profondo del mio cuore». 10 Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai. 11 Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore, la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato. Non ho nascosto la tua grazia e la tua fedeltà alla grande assemblea. Seconda Lettura
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 1Cor 6,13c-15a.17-20
Fratelli, il corpo non è per l'impurità, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. State lontani dall'impurità! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà all'impurità, pecca contro il proprio corpo. Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo!
In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì - che, tradotto, significa maestro - dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» - che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» - che significa Pietro.
PAROLE DEL SANTO PADRE "Ho imparato a vigilare dentro di me, perché il tempio nel mio cuore sia solo per lo Spirito Santo? Purificare il tempio, il tempio interiore e vigilare. Stai attento, stai attenta: cosa succede nel tuo cuore? Chi viene, chi va … Quali sono i tuoi sentimenti, le tue idee? Tu parli con lo Spirito Santo? Ascolti lo Spirito Santo? Vigilare. Stare attenti a cosa succede nel tempio nostro, dentro di noi." (Santa Marta, 24 novembre 2017)
FAUSTI – Il luogo di partenza della testimonianza è Betania, al di là del Giordano, dove si riceve il Battesimo di Giovanni: il luogo della verità dell'uomo è anche il luogo d'incontro con il Signore. Due discepoli : uno è Andrea , l'altro, anonimo, è per lo più identificato con Giovanni “il discepolo che Gesù amava”. Gesù incomincia il suo cammino che, da oltre il Giordano, porta a Gerusalemme. In questo cammino si rivela : “ la verità si fa via per condurci alla vita". Il Battista, uomo dell'attesa, è il solo in grado di vederla e indicarla ad altri. L'altro non può mai essere prodotto del nostro fare : è sempre grazia di un incontro, ritrovamento o scoperta di uno che si manifesta. Chi dimora presso il Figlio , incontra il fratello : è colui al quale comunica la sua esperienza. La vera fraternità sta nella parola scambiata. Chi ha incontrato la Parola, non può non comunicarla, come chi è illuminato, non può non riverberare luce. “Abbiamo incontrato il Messia” : è la sorpresa di chi ha scoperto il tesoro. Andrea comunica la sua gioia al fratello, perché gli interessa sia Gesù che il fratello , al quale pure interessa il Messia. Il Messia è il re che avrebbe realizzato ogni promessa di Dio e attesa dell'uomo. E' il fratello che conduce al Figlio. Ognuno giunge ad incontrare l'Altro per la mediazione di un altro che glielo testimonia. L'incontro è un gioco di sguardi che penetrano il cuore. “Tu sei Simone” Gesù dice il suo nome senza che alcuno in precedenza glielo abbia comunicato. Egli stesso è la Parola, che per prima ha detto il suo nome e lo fa esistere. La mia identità è dono dell'Altro che mi chiama e mi ama. Come uno è chiamato, quello è il suo nome. C'è un nome segreto, che nessuno conosce e solo il Signore rivela . È l'identità di una persona, la sua “vocazione” , che sarà la sua “missione”. Ogni nostro nome ha sempre una parte di luce e una di tenebra. Solo quando la nostra ombra si volge a Gesù, allora siamo pienamente illuminati. E' ciò che capiterà a Simone : egli, nella propria infedeltà, sperimenterà la fedeltà del suo Signore.
3 commenti:
Prima Lettura
1Sam 3,3b-10.19
In quei giorni, Samuèle dormiva nel tempio del Signore, dove si trovava l'arca di Dio. Allora il Signore chiamò: «Samuèle!» ed egli rispose: «Eccomi», poi corse da Eli e gli disse: «Mi hai chiamato, eccomi!». Egli rispose: «Non ti ho chiamato, torna a dormire!». Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo: «Samuèle!»; Samuèle si alzò e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Ma quello rispose di nuovo: «Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!». In realtà Samuèle fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. Il Signore tornò a chiamare: «Samuèle!» per la terza volta; questi si alzò nuovamente e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato, eccomi!». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovane. Eli disse a Samuèle: «Vattene a dormire e, se ti chiamerà, dirai: "Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta"». Samuèle andò a dormire al suo posto. Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: «Samuéle, Samuéle!». Samuèle rispose subito: «Parla, perché il tuo servo ti ascolta». Samuèle crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole.
SALMO 39
Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
3 Mi ha tratto dalla fossa della morte,
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
4 Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.
5 Beato l'uomo che spera nel Signore
e non si mette dalla parte dei superbi,
né si volge a chi segue la menzogna.
6 Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio,
quali disegni in nostro favore:
nessuno a te si può paragonare.
Se li voglio annunziare e proclamare
sono troppi per essere contati.
7 Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto.
Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa.
8 Allora ho detto: «Ecco, io vengo.
Sul rotolo del libro di me è scritto,
9 che io faccia il tuo volere.
Mio Dio, questo io desidero,
la tua legge è nel profondo del mio cuore».
10 Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea;
vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai.
11 Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore,
la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato.
Non ho nascosto la tua grazia
e la tua fedeltà alla grande assemblea.
Seconda Lettura
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 6,13c-15a.17-20
Fratelli, il corpo non è per l'impurità, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. State lontani dall'impurità! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà all'impurità, pecca contro il proprio corpo. Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo!
VANGELO DEL GIORNO
Gv 1,35-42
In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì - che, tradotto, significa maestro - dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» - che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» - che significa Pietro.
PAROLE DEL SANTO PADRE
"Ho imparato a vigilare dentro di me, perché il tempio nel mio cuore sia solo per lo Spirito Santo? Purificare il tempio, il tempio interiore e vigilare. Stai attento, stai attenta: cosa succede nel tuo cuore? Chi viene, chi va … Quali sono i tuoi sentimenti, le tue idee? Tu parli con lo Spirito Santo? Ascolti lo Spirito Santo? Vigilare. Stare attenti a cosa succede nel tempio nostro, dentro di noi." (Santa Marta, 24 novembre 2017)
FAUSTI – Il luogo di partenza della testimonianza è Betania, al di là del Giordano, dove si riceve il Battesimo di Giovanni: il luogo della verità dell'uomo è anche il luogo d'incontro con il Signore. Due discepoli : uno è Andrea , l'altro, anonimo, è per lo più identificato con Giovanni “il discepolo che Gesù amava”.
Gesù incomincia il suo cammino che, da oltre il Giordano, porta a Gerusalemme. In questo cammino si rivela : “ la verità si fa via per condurci alla vita".
Il Battista, uomo dell'attesa, è il solo in grado di vederla e indicarla ad altri. L'altro non può mai essere prodotto del nostro fare : è sempre grazia di un incontro, ritrovamento o scoperta di uno che si manifesta. Chi dimora presso il Figlio , incontra il fratello : è colui al quale comunica la sua esperienza. La vera fraternità sta nella parola scambiata.
Chi ha incontrato la Parola, non può non comunicarla, come chi è illuminato, non può non riverberare luce.
“Abbiamo incontrato il Messia” : è la sorpresa di chi ha scoperto il tesoro.
Andrea comunica la sua gioia al fratello, perché gli interessa sia Gesù che il fratello , al quale pure interessa il Messia.
Il Messia è il re che avrebbe realizzato ogni promessa di Dio e attesa dell'uomo.
E' il fratello che conduce al Figlio. Ognuno giunge ad incontrare l'Altro per la mediazione di un altro che glielo testimonia.
L'incontro è un gioco di sguardi che penetrano il cuore.
“Tu sei Simone” Gesù dice il suo nome senza che alcuno in precedenza glielo abbia comunicato. Egli stesso è la Parola, che per prima ha detto il suo nome e lo fa esistere.
La mia identità è dono dell'Altro che mi chiama e mi ama.
Come uno è chiamato, quello è il suo nome.
C'è un nome segreto, che nessuno conosce e solo il Signore rivela .
È l'identità di una persona, la sua “vocazione” , che sarà la sua “missione”.
Ogni nostro nome ha sempre una parte di luce e una di tenebra. Solo quando la nostra ombra si volge a Gesù, allora siamo pienamente illuminati. E' ciò che capiterà a Simone : egli, nella propria infedeltà, sperimenterà la fedeltà del suo Signore.
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