venerdì 20 aprile 2018

B - 4 DOM. PASQUA



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S FAUSTI - GESU' e' il Pastore/Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo (Gv 1,29), è venuto per liberare le pecore e dare loro la vita, la sua vita di Figlio.
GESU' si identifica con il “Pastore Bello”.
Per il pastore le pecore sono sue : gli appartengono e ne ha cura come della propria vita. Il mercenario , invece, è preoccupato del suo salario : le pecore sono a servizio della sua vita, non lui della loro. Per questo non si es-pone : agisce per vile interesse . Nel momento del pericolo fugge da chi lo ha seguito..
Il lupo, nemico tradizionale del gregge, rappresenta le forze ostili del male. 
Gesù stesso ha mandato i suoi discepoli come agnelli in mezzo ai lupi. Ogni epoca ha i suoi lupi. Talora hanno nome e cognome . Ma per lo più sono anonimi. Allora sono più insidiosi : indicano la mentalità diffusa, il falso modello di uomo, la “moda “ che serpeggia e fa strage all'interno del gregge. L'azione di rapire e disperdere è tipica del nemico, il diavolo : rapisce all'uomo la sua verità e lo fa fuggire dalla sua vita.
Egli fa il contrario del Figlio , che è venuto per dare la vita e raccogliere tutti i dispersi, riunendoli a sé e al Padre.
C'è una conoscenza,un'intimità, un amore reciproco tra Pastore e pecore.Chiama ciascuna per nome : “Ti ho chiamato per nome ; tu mi appartieni....sei prezioso ai miei occhi, sei degno di stima e io ti amo” (IS.43,1-4) Il rapporto di conoscenza e amore che c'è tra Gesù e ciascuno di noi è il medesimo che c'è tra il Padre e Lui :
“ Come il Padre amò me, così io amai voi” (15,19).
L'amore reciproco tra Padre e Figlio, il mistero che è la loro stessa vita, 
è il medesimo che circola tra noi e Lui. 
Il Figlio infatti non la tiene gelosamente per sé . Come la riceve, così la dona, 
come è amato dal Padre, così ama i fratelli.
Giovanni non dice tanto che Gesù muore “al posto” delle pecore, quanto che egli dona loro la sua stessa vita. Sottolinea la trasmissione della “Gloria” dal Figlio ai fratelli.
 Ci sono anche altre pecore che non sono di questo recinto. “Questo recinto” è quello del tempio, in cui sta Israele. Ci sono altri “recinti” religiosi o laici , che tengono schiavo l'uomo. 
Il Figlio ha fratelli non solo nel popolo di Dio, ma dovunque : tutto è stato fatto per mezzo di lui, luce e vita di ogni uomo, che è figlio nel Figlio. 
Per questo il Padre ama il mondo (3,16) e il Figlio , Salvatore (4,42) e Luce del mondo (8,12), sarà innalzato non solo per radunare tutti i dispersi di Israele, ma per tutti i popoli. 
Gesù vuol condurre anche questi alla libertà.
Il cristianesimo è di sua natura universale ( cattolico) : non esclude nessuno. Se si esclude qualcuno, si rinnega il Padre, che ama ciascuno, e il Figlio, che è come il Padre.
Lo stesso concetto di “missione” non ha nulla a che fare con il proselitismo . È la spinta interiore del Figlio verso i fratelli.
E' questo amore che lo fa Pastore dei suoi fratelli .
Il Figlio non è venuto a fare un solo ovile, un recinto più grande dove imprigionare possibilmente tutti: tira fuori i fratelli da ogni gabbia, religiosa o meno, per farli vivere nella legge della libertà, che è l'amore e il servizio reciproco.
L'unione tra le chiese e tra gli uomini – la Chiesa è destinata al mondo!- è la stessa che si ritrova in Dio . Nell'unico amore reciproco, Padre e Figlio sono uno, nella distinzione di ciascuno.
Il Figlio ha dal Padre un unico comando : quello di dare la vita come la riceve, di amare come è amato. Sarà il comando che presto darà ai suoi discepoli (13,34) per farli partecipi della sua vita.
La vita la perdiamo comunque. Ma non è un vuoto a perdere, da riempire il più possibile di cose che pure andranno perse. 
E' un vuoto da rendere, svuotato il più possibile dall'egoismo perchè si riempia d'amore.

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PRIMA LETTURA
In nessun altro c'è salvezza.
Dagli Atti degli Apostoli 4,8-12
In quei giorni, Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d'angolo. In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 117)
R. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell'uomo.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti. R.
Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d'angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi. R.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Rendete grazie al Signore, perché è buono,
perché il suo amore è per sempre. R.

SECONDA LETTURA
Vedremo Dio così come egli è.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo 1Gv 3,1-2
Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Gv 10,14)
R. Alleluia, alleluia.
Io sono il buon pastore, dice il Signore,
conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.
R. Alleluia.

VANGELO
Il buon pastore dà la propria vita per le pecore.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 10,11-18
In quel tempo, Gesù disse: "Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio".
Parola del Signore.

B - PENTECOSTE