venerdì 6 aprile 2018

B - 2 DOMENICA DI PASQUA- FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA


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S. FAUSTI - Dalla Maddalena che Lo cerca, Gesù si fa trovare . Dai discepoli invece viene di sua iniziativa, non cercato, anche se amato. Mentre il popolo è chiuso, ognuno nella sua stanza, il Signore esce dalla Sua dimora e viene a visitarlo (Is 26,20). 
Nessuna chiusura ferma il Risorto . La luce entra nelle tenebre dei discepoli.
Il Signore non li salva dalla morte – non ha salvato neanche se stesso - ma nella morte in cui si trovano.
E' Lui stesso la porta della vita (10, 7-10).
Sta ritto in piedi, vittorioso sulla morte. E' nel mezzo, al centro dei discepoli e nel cuore di ciascuno . È luce che dissolve le tenebre, amore che scaccia ogni paura (1Gv 4,18).
Dove prima regnava la morte, ora c'è il Vivente. Colui che ci ama fino all'estremo, mostra la Sua Gloria.
Dio è in mezzo al Suo popolo.
Il Signore vuole stare sempre con noi, addirittura in noi.
Per questo è entrato là dove noi eravamo , nella morte e nel sepolcro.
“Pace a voi” 'Pace ' non è semplicemente il saluto abituale degli Ebrei. Indica la pienezza di ogni benedizione messianica. E' il dono di Gesù che dice : “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”, quella pace che il mondo non conosce. E' la pace dell'amore che vince l'odio . “Abbiate pace in me. Voi avrete tribolazioni nel mondo; ma abbiate fiducia : Io ho vinto il mondo”.
Le mani forate e il fianco trafitto sono l'identità del Risorto .
Le Sue ferite sono la sorgente di questa pace , riportano all'unità i figli di Dio dispersi. Sono le piaghe che ci guariscono (Is 53,5) , ostensione del Suo Amore estremo.
“Quel giorno”, verso sera, la tenebra diventa luce (Zc 14,7), come il giorno “uno” della Creazione. I discepoli, contemplando le mani e il fianco, memoria perenne dell'amore di Dio, vedono la luce del mondo . Quel giorno è ormai l'oggi in cui viviamo pure noi : celebrando l'Eucaristia, facciamo memoria dell'amore del Signore, riceviamo il Suo Spirito e siamo inviati nel mondo a portare riconciliazione.
Da questa contemplazione e comunione d'amore , propria dell'Eucarestia, viene il dono dello Spirito e scaturisce la missione.
Il Risorto si presenta come datore di pace. La gioia e la pace, pace gioiosa e gioia pacificante, sono i modi propri della presenza del Signore, che ci assimila a Lui. Dopo aver gioito alla vista del Signore, i discepoli Lo ascoltano. Se l'occhio vede e il cuore gioisce , l'orecchio ascolta : la contemplazione si fa amore e obbedienza.
Gesù parla di “Spirito Santo”, senza articolo , non perchè sia una realtà vaga e indeterminata.
Lo Spirito Santo è il Suo Amore . Ce Lo dona in pienezza , non a misura (3,34).
Ma noi ne abbiamo quanto ne accogliamo , e possiamo accoglierne sempre di più, senza determinare limiti a ciò che è infinito. Gesù ci chiede di accoglierlo.
La forma imperativa “accogliete” è una supplica pressante del Figlio alla nostra libertà, perchè accogliamo il dono che ci fa essere ciò che siamo : fratelli Suoi e figli del Padre Suo e Padre nostro,Dio Suo e Dio nostro.

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--->E' quello Spirito che il mondo non può accogliere , perchè non lo conosce. I discepoli invece Lo conoscono perchè ha dimorato presso di loro in Gesù e ora desidera abitare in loro (14,17).
“A chi rimettete i peccati “ Lo Spirito del Signore è perdono. Infatti se l'amore è dono, il per-dono è un super-amore. La comunità dei discepoli riceve il potere esclusivo di Dio : perdonare i peccati. Le è donata la possibilità di separare, slegare e assolvere il peccatore dal suo peccato, liberando il presente da ogni ipoteca del passato.
Perdonare i peccati è miracolo più grande che risuscitare i morti. Chi perdona fa vivere l'altro, perchè lo riconosce fratello , così nasce lui stesso come figlio uguale al Padre, perchè ama come Lui. Lo Spirito, Amore che tutto crea e ricrea, è principio di creazione e di redenzione : il perdono fa nuove tutte le cose.
Tommaso fa parte dei discepoli ; per questo il Signore si è fatto vedere da lui. Però non c'era quando gli altri Lo videro : per questo è anche simile a noi , chiamati a credere attraverso la testimonianza altrui.
Tommaso è l'anello di congiunzione tra i primi e noi, che sperimentiamo il Risorto attraverso il loro annuncio.
“Beati quelli che non videro e credettero” I verbi in greco sono all'aoristo perchè, quando l'evangelista scrive, i suoi lettori erano tra quelli che credettero senza aver visto. Ciò non significa che la fede è cieca. Al contrario : i credenti, in quanto non vedenti, hanno una fede incondizionata e i non vedenti, in quanto credenti, hanno una vista più penetrante degli altri.
“Molti altri segni fece Gesù...” E' la conclusione dell'autore, che spiega il contenuto e il fine del libro : il contenuto sono “i segni” che Gesù ha compiuto, il “fine” è che noi possiamo credere in Lui e incontrarlo attraverso la Sua Parola, che è Spirito e Vita (6,63).
Nei segni Gesù ha manifestato , fin dall'inizio la Sua gloria (2,11) : l'amore estremo di Dio, che sulla croce si è rivelato faccia a faccia. 
Questi segni diventano per noi la Parola che ce li testimonia : tutto il Vangelo è segno della Gloria, che si manifesta ed entra in comunione con chi l'accoglie.

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7 - 4 PRIMA LETTURA
Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato.
Dagli Atti degli Apostoli 4,13-21
In quei giorni, i capi, gli anziani e gli scribi, vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni e rendendosi conto che erano persone semplici e senza istruzione, rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù. Vedendo poi in piedi, vicino a loro, l'uomo che era stato guarito, non sapevano che cosa replicare. Li fecero uscire dal sinedrio e si misero a consultarsi fra loro dicendo: «Che cosa dobbiamo fare a questi uomini? Un segno evidente è avvenuto per opera loro; esso è diventato talmente noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme che non possiamo negarlo. Ma perché non si divulghi maggiormente tra il popolo, proibiamo loro con minacce di parlare ancora ad alcuno in quel nome». Li richiamarono e ordinarono loro di non parlare in alcun modo né di insegnare nel nome di Gesù. Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato». Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando in che modo poterli punire, li lasciarono andare a causa del popolo, perché tutti glorificavano Dio per l'accaduto.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 117)
R. Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai risposto.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
Grida di giubilo e di vittoria nelle tende dei giusti:
la destra del Signore ha fatto prodezze. R.
La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
Il Signore mi ha castigato duramente,
ma non mi ha consegnato alla morte. R.
Apritemi le porte della giustizia:
vi entrerò per ringraziare il Signore.
È questa la porta del Signore:
per essa entrano i giusti.
Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza. R.

CANTO AL VANGELO (Sal 118,24)
R. Alleluia, alleluia.
Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo.
R. Alleluia.

VANGELO
Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo.
+ Dal Vangelo secondo Marco 16,9-15
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero. Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch'essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro. Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».
Parola del Signore.

B - PENTECOSTE