venerdì 1 dicembre 2023

B - 1 DOMENICA di AVVENTO


 

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Antifona
A te, Signore, innalzo l’anima mia,
mio Dio, in te confido: che io non resti deluso!
Non trionfino su di me i miei nemici!
Chiunque in te spera non resti deluso. (Sal 24,1-3)

O Dio, nostro Padre,
suscita in noi la volontà
di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene,
perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria
a possedere il regno dei cieli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Oppure:

O Dio, nostro Padre,
nella tua fedeltà ricordati di noi, opera delle tue mani,
e donaci l’aiuto della tua grazia,
perché, resi forti nello spirito,
attendiamo vigilanti la gloriosa venuta di Cristo tuo Figlio.
Egli è Dio, e vive e regna con te.



Si dice il Credo.



Prima Lettura
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Dal libro del profeta Isaìa
Is 63,16b-17.19b; 64,2-7

Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore.
Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità.
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Davanti a te sussulterebbero i monti.
Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti.
Mai si udì parlare da tempi lontani,
orecchio non ha sentito,
occhio non ha visto che un Dio, fuori di te,
abbia fatto tanto per chi confida in lui.
Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia
e si ricordano delle tue vie.
Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli.
Siamo divenuti tutti come una cosa impura,
e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia;
tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento.
Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si risvegliava per stringersi a te;
perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto,
ci avevi messo in balìa della nostra iniquità.
Ma, Signore, tu sei nostro padre;
noi siamo argilla e tu colui che ci plasma,
tutti noi siamo opera delle tue mani.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale
Dal Sal 79 (80)

R. Signore, fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

Tu, pastore d'Israele, ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci. R.

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell'uomo che per te hai reso forte. R.

Sia la tua mano sull'uomo della tua destra,
sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte.
Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome. R.

Seconda lettura
Aspettiamo la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
1Cor 1,3-9

Fratelli, grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!
Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza.
La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!

Parola di Dio

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Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.

Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza. (Sal 84,8)

Alleluia.

Vangelo
Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 13,33-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Parola del Signore.

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PAPA FRANCESCO

ANGELUS 29 novembre 2020


Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi, prima domenica di Avvento, comincia un nuovo anno liturgico. In esso la Chiesa scandisce il corso del tempo con la celebrazione dei principali eventi della vita di Gesù e della storia della salvezza. Così facendo, come Madre, illumina il cammino della nostra esistenza, ci sostiene nelle occupazioni quotidiane e ci orienta verso l’incontro finale con Cristo. L’odierna liturgia ci invita a vivere il primo “tempo forte” che è questo dell’Avvento, il primo dell’anno liturgico, l’Avvento, che ci prepara al Natale, e per questa preparazione è un tempo di attesa, è un tempo di speranza. Attesa e speranza.

San Paolo (cfr 1 Cor 1,3-9) indica l’oggetto dell’attesa. Qual è? La «manifestazione del Signore» (v. 7). L’Apostolo invita i cristiani di Corinto, e anche noi, a concentrare l’attenzione sull’incontro con la persona di Gesù. Per un cristiano la cosa più importante è l’incontro continuo con il Signore, stare con il Signore. E così, abituati a stare con il Signore della vita, ci prepariamo all’incontro, a stare con il Signore nell’eternità. E questo incontro definitivo verrà alla fine del mondo. Ma il Signore viene ogni giorno, perché, con la sua grazia, possiamo compiere il bene nella nostra vita e in quella degli altri. Il nostro Dio è un Dio-che-viene - non dimenticatevi questo: Dio è un Dio che viene, continuamente viene - : Egli non delude la nostra attesa! Mai delude il Signore. Ci farà aspettare forse, ci farà aspettare qualche momento nel buio per far maturare la nostra speranza, ma mai delude. Il Signore sempre viene, sempre è accanto a noi. Alle volte non si fa vedere, ma sempre viene. È venuto in un preciso momento storico e si è fatto uomo per prendere su di sé i nostri peccati – la festività del Natale commemora questa prima venuta di Gesù nel momento storico - ; verrà alla fine dei tempi come giudice universale; e viene anche una terza volta, in una terza modalità: viene ogni giorno a visitare il suo popolo, a visitare ogni uomo e donna che lo accoglie nella Parola, nei Sacramenti, nei fratelli e nelle sorelle. Gesù, ci dice la Bibbia, è alla porta e bussa. Ogni giorno. È alla porta del nostro cuore. Bussa. Tu sai ascoltare il Signore che bussa, che è venuto oggi per visitarti, che bussa al tuo cuore con una inquietudine, con un’idea, con un’ispirazione? È venuto a Betlemme, verrà alla fine del mondo, ma ogni giorno viene da noi. State attenti, guardate cosa sentite nel cuore quando il Signore bussa.

Sappiamo bene che la vita è fatta di alti e bassi, di luci e ombre. Ognuno di noi sperimenta momenti di delusione, di insuccesso e di smarrimento. Inoltre, la situazione che stiamo vivendo, segnata dalla pandemia, genera in molti preoccupazione, paura e sconforto; si corre il rischio di cadere nel pessimismo, il rischio di cadere in quella chiusura e nell’apatia. Come dobbiamo reagire di fronte a tutto ciò? Ce lo suggerisce il Salmo di oggi: «L’anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. È in lui che gioisce il nostro cuore» (Sal 32,20-21). Cioè l’anima in attesa, un’attesa fiduciosa del Signore fa trovare conforto e coraggio nei momenti bui dell’esistenza. E da cosa nasce questo coraggio e questa scommessa fiduciosa? Da dove nasce? Nasce dalla speranza. E la speranza non delude, quella virtù che ci porta avanti guardando all’incontro con il Signore.

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-->L’Avvento è un incessante richiamo alla speranza: ci ricorda che Dio è presente nella storia per condurla al suo fine ultimo per condurla alla sua pienezza, che è il Signore, il Signore Gesù Cristo. Dio è presente nella storia dell’umanità, è il «Dio con noi», Dio non è lontano, sempre è con noi, al punto che tante volte bussa alle porte del nostro cuore. Dio cammina al nostro fianco per sostenerci. Il Signore non ci abbandona; ci accompagna nelle nostre vicende esistenziali per aiutarci a scoprire il senso del cammino, il significato del quotidiano, per infonderci coraggio nelle prove e nel dolore. In mezzo alle tempeste della vita, Dio ci tende sempre la mano e ci libera dalle minacce. Questo è bello! Nel libro del Deuteronomio c’è un passo molto bello, che il profeta dice al popolo: “Pensate, quale popolo ha i suoi dèi vicini a sé come tu hai vicino me?”. Nessuno, soltanto noi abbiamo questa grazia di avere Dio vicino a noi. Noi attendiamo Dio, speriamo che si manifesti, ma anche Lui spera che noi ci manifestiamo a Lui!

Maria Santissima, donna dell’attesa, accompagni i nostri passi in questo nuovo anno liturgico che iniziamo, e ci aiuti a realizzare il compito dei discepoli di Gesù, indicato dall’apostolo Pietro. E qual è questo compito? Rendere ragione della speranza che è in noi (cfr1 Pt 3,15).

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FAUSTI - "DICO A TUTTI, SIATE SVEGLI!" È in questo modo che Gesù conclude il suo ultimo discorso. Il passaggio è tutto una variazione sul tema della vigilanza. Inizia con le parole "sii attento, sii vigile", raccomandando la vigilanza, due volte nel mezzo, e ancora una volta alla fine esorta tutti a guardare: il cristianesimo non è l'oppio che ci anestetizza davanti alla durezza della realtà. Ci spinge a non comportarci come lo struzzo, ma come il gufo saggio che tiene gli occhi aperti per scrutare nella notte per vedere cosa c'è e cosa c'è, è nascosto fino al sole.
Rimanere sveglio è necessario, ma non abbastanza.
Il Signore, quando se ne andò, ci diede il suo stesso "potere". Noi
sono quindi responsabili di fare e dire ciò che ha detto e fatto, fino al suo ritorno.
"Stai attento" Chi guarda i desideri o ha paura dell'arrivo di chi è assente.
Nella grande oscurità del mondo, il discepolo è posto come una sentinella. È la sua funzione profetica (Ez 3,16). Non dorme come gli altri, ma rimane sveglio ed è sobrio. Sa che è ora di svegliarsi dal sonno (Rm 13,11). Se prima era buio, ora è luce nel Signore, e si comporta come un figlio della luce, portando il frutto della luce (Ef.5,8) perché si sta preparando per l'incontro desiderato. La vigilanza deve essere costante perché il tempo della sua venuta finale è sconosciuto.
Cercando di scoprire su quale giorno e quale ora è inutile; dobbiamo solo sapere che ogni giorno e ogni ora è il momento giusto per vivere l'incontro con Lui, mentre aspettiamo l'ultimo. Gesù è andato via da noi. Il viaggio che ha fatto quando era con noi è lo stesso che ci tiene lontani da Lui, per stare con Lui dobbiamo fare lo stesso viaggio.
Siamo schiavi perché siamo del Signore. In questo modo, siamo come Lui che è diventato il nostro Servo per essere tutto per noi. Il potere che ci ha dato è la sua potenza come Figlio che ama il Padre e i suoi fratelli. Viene a noi dal Suo Spirito; è il potere della Parola che perdona i peccati, scaccia i demoni, porta alla conversione e al riconoscimento del Signore (2,10).
A ciascuno è data una particolare manifestazione dello Spirito per il bene comune (1Cor 12,7).
Non ha dato tutto a nessuno, per non chiuderci nell'autosufficienza. Ha dato a ciascuno di noi qualcosa, in modo che ognuno serva i suoi fratelli con ciò che ha e possa essere servito in ciò che non ha, e così viviamo nel mutuo servizio.
Il portiere ha una particolare responsabilità per la vigilanza. Il suo compito specifico è di svegliare tutti, perché chi non si sveglia, non aspetta, e chi non aspetta, non accoglie chi viene.
Siamo esortati a non speculare sulle date precise del Suo ritorno. Il punto è: vivere come figli della luce e del giorno (1Tes 5,5), per avvolgersi nel Signore, ogni ora della notte. E poi ogni ora sarà un incontro con Lui e un passo verso l'incontro finale.
La sua venuta è quella dello sposo per coloro che lo stanno aspettando, che gli hanno reso la vita. Per coloro che hanno messo il loro tesoro altrove, la Sua venuta è quella del ladro (1Ts 5,2).

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