giovedì 23 settembre 2021

B - 26 DOMENICA T.O


 

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Prima Lettura
Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo!
Dal libro dei Numeri
Nm 11,25-29

In quei giorni, il Signore scese nella nube e parlò a Mosè: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito.
Ma erano rimasti due uomini nell’accampamento, uno chiamato Eldad e l’altro Medad. E lo spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda. Si misero a profetizzare nell’accampamento.
Un giovane corse ad annunciarlo a Mosè e disse: «Eldad e Medad profetizzano nell’accampamento». Giosuè, figlio di Nun, servitore di Mosè fin dalla sua adolescenza, prese la parola e disse: «Mosè, mio signore, impediscili!». Ma Mosè gli disse: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!».

Parola di Dio.


Salmo Responsoriale
Dal Sal 18 (19)
R. I precetti del Signore fanno gioire il cuore.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. R.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. R.

Anche il tuo servo ne è illuminato,
per chi li osserva è grande il profitto.
Le inavvertenze, chi le discerne?
Assolvimi dai peccati nascosti. R.

Anche dall’orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro da grave peccato. R.

Seconda Lettura
La vostre ricchezze sono marce.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Gc 5,1-6

Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni!
Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte agli orecchi del Signore onnipotente.
Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage.
Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza.

Parola di Dio.

Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.

La tua parola, Signore, è verità;
consacraci nella verità. (Cf. Gv 17,17b.a)

Alleluia.

Vangelo
Chi non è contro di noi è per noi. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 9,38-43.45.47-48

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

Parola del Signore.

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PAROLE DEL SANTO PADRE
Quanti cristiani col loro esempio allontanano la gente, con la loro incoerenza, con la propria incoerenza: l’incoerenza dei cristiani è una delle armi più facili che ha il diavolo per indebolire il popolo di Dio e per allontanare il popolo di Dio dal Signore. Dire una cosa e farne un’altra. (Santa Marta, 13 novembre 2017)

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FAUSTI - L'unità nostra è andare dietro a Lui, che ci conduce fuori da tutti gli steccati e ci apre a tutti, cominciando proprio dai più lontani e dagli esclusi.
L'essere con Lui, il Figlio, ci unisce al Padre e ai fratelli, e forma un “noi” che non si delimita con una siepe di proprietà, ma con una spinta interna di simpatia verso tutti...
E ognuno diventa persona nel suo rapporto indelegabile con Lui, il Signore.
Nel Nome di Gesù la chiesa abbraccia tutti e non esclude nessuno...
Ma chi esclude uno, esclude Colui che si è fatto ultimo di tutti.
Oltre che non essere cattolico, non è neanche cristiano: non ha ancora lo Spirito del Figlio che, conoscendo l'amore del Padre, è morto per tutti i fratelli.
Gesù è il sole. Con Lui al centro, tutti ruotiamo armonicamente, seguendo ognuno la propria orbita. La diversità non suona minaccia per nessuno, non è oggetto di paura e di invidia. E' segno di ricchezza e motivo di benedizione verso Colui che dà ogni bene.
Gesù, come è il centro della Comunità, così è il cuore di ogni nostra azione e decisione.
Il Suo Nome non è qualcosa di estraneo a ciò che facciamo. E' come la direzione impressa alla freccia, che le fa raggiungere il bersaglio.
In Lui l'uomo ritrova la propria esistenza autentica, quella di figlio e di fratello.
Fuori di Lui è fuori di sé; fallisce e cade nel niente di sé.
Per questo Gesù dice .”Senza di me , non potete far nulla”
L'ingresso nel Regno del Padre non si gioca in cose eccezionali, ma nella piccolezza di quelle più semplici e necessarie.
La ricompensa di chi si comporta da fratello è l'essere figlio.
L'amore si manifesta nei fatti più che nelle parole. Nei servizi piccoli e quotidiani si rivela più puramente che in quelli grandi e straordinari, nei quali gioca facilmente l'autoaffermazione.
Ogni azione umana assume la sua qualità dall'intenzione.
Per questo, anche il minimo gesto compiuto nel Suo nome, ha dignità massima, che non verrà mai persa.”Accoglietevi gli uni gli altri, come Cristo accolse voi”(Rm 15,7)


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Gesù aveva dato ai suoi discepoli la capacità di liberare dai demòni, cioè di liberare
da quelle ideologie che impediscono di accogliere il messaggio della Buona Notizia.
Ebbene, non solo essi non ne sono capaci, ma tentano, con arroganza, di fermare
quelli che lo fanno. Infatti, scrive l’evangelista presentandoci Giovanni – Giovanni,
insieme al fratello Giacomo, è stato soprannominato da Gesù “figlio del tuono”, in
aramaico “Boanerghes” (3,17), che dà l’idea del tuono, per il loro fanatismo, per le
loro intemperanze, per la loro violenza – che si rivolge a Gesù dicendo:
“Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome”. “Nel nome
di Gesù, identificandosi con Gesù.”, e sentiamo la motivazione, “perché non ci
seguiva”:non era dei nostri . Loro pretendono che tutti i seguaci di Gesù facciano
parte del gruppo dei discepoli.
Ebbene, Gesù amplia l’orizzonte della sua comunità e dice “Non glielo impedite” -
ed è imperativo - perché non c’è nessuno che agisca con forza” - è questo il
significato del termine adoperato - “nel mio nome” , cioè identificandosi con me,
“e subito possa parlar male di me”.
“Chi non è contro di noi è per noi”. Quindi Gesù ammette che ci possano
essere suoi discepoli anche se non appartengono al gruppo che pretende di avere il
monopolio del suo insegnamento. E poi Gesù invita anche i discepoli a identificarsi
con lui: infatti dice: “chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua, nel mio
nome” – quindi invita anche loro ad identificarsi con lui, perché loro non lo sono
ancora – “non perderà la sua ricompensa”.
La presenza di Gesù e del Padre è la ricompensa di chi lo accoglie.
Ma poi, subito dopo Gesù di fronte a questo attacco di Giovanni con il quale il
discepolo aveva addirittura interrotto il suo importante discorso sul servizio, ecco
che Gesù li ammonisce. “Chi scandalizza”, cioè chi è di inciampo “uno solo di
questi piccoli”.Chi sono questi piccoli? Il testo greco ha il termine Micron che non
indica i bambini; indica le nullità, le ,persone emarginate, gli insignificanti della
società. “Che credono in me”, quindi non sono bambini; sono persone adulte che
hanno dato adesione a Gesù, ma sono persone senza importanza.

Ebbene, le parole di Gesù sono terribili, sono tremende: se uno di voi mi fa
inciampare una di queste persone che credono in me, queste persone che hanno
sentito parlare di questo messaggio di amore e invece vedono che tra di voi c’è
rivalità, queste persone che hanno sentito parlare di un messaggio di fratellanza e
invece vedono che tra voi ci sono divisioni “è meglio per lui che gli venga
messa al collo una macina”, e poteva bastare, invece Gesù precisa “da mulino”.
C’erano due tipi di macina, una domestica, quella girata dalla donna, e quella da
mulino, che serviva per il frantoio ed era pesante spostata da asini , “e sia gettato
nel mare”. Perché Gesù dà queste indicazioni? Gesù dice che questo individuo deve
scomparire definitivamente e, per assicurarsi che scompaia definitivamente, deve
essere gettato nel mare, ma con una macina enorme – da mulino – fissata al collo.
Perché? Gli ebrei avevano il terrore di morire affogati; credevano che se si moriva
affogati non c’era speranza di risurrezione. Allora Gesù dice che non basta gettarlo
nel mare questo qui, perché poi il corpo può tornare a galla, allora bisogna evitare
che il corpo torni a galla per poi essere seppellito. Quindi le parole di Gesù sono
davvero tremende.

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E poi Gesù dà una serie di avvisi alla sua comunità e dice: “Se la tua mano”, poi
parlerà del piede e dell’occhio; la mano indica l’attività, il piede la condotta, l’occhio
il criterio con il quale si osservano le cose della vita, “ti è motivo di scandalo”, cioè
è motivo di inciampo per te, se fai un’attività che ti fa
inciampare, Gesù è radicale “tagliala! E’ meglio per te entrare nella vita con una
mano sola, anziché con due mani andare nella Geènna”.
Cos’è questa Geènna? “Gêhinnôm” significa Valle di Hinnom nome del proprietario
; era ed è un burrone, a sud del tempio di Gerusalemme, che al tempo di Gesù
veniva usato come discarica dei rifiuti. Questi rifiuti venivano continuamente
ammucchiati e poi bruciati per eliminarli completamente. Quindi Gesù dice: “è
meglio che, anche se doloroso, ti togli qualcosa che ti impedisce la pienezza di vita,
piuttosto che finire nell’immondezzaio di Gerusalemme”. D. FREDO

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