giovedì 16 maggio 2024

B - PENTECOSTE






 

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Antifona

Lo Spirito del Signore riempie l’universo;
egli, che tutto abbraccia,
conosce ogni linguaggio. Alleluia. ( Sap 1,7)



L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori
per mezzo dello Spirito Santo che abita in noi. Alleluia. ( Rm 5,5; 8,11)


O Dio, che nel mistero della Pentecoste
santifichi la tua Chiesa
in ogni popolo e nazione,
diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo,
e rinnova anche oggi nel cuore dei credenti
i prodigi che nella tua bontà
hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.


Prima Lettura
Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.

Dagli Atti degli Apostoli
At 2,1-11

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale

Dal Sal 103 (104)

R. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Alleluia, alleluia, alleluia.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature. R.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra. R.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore. R.

Seconda Lettura
Il frutto dello Spirito.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Gal 5,16-25

Fratelli, camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è Legge.
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.

Parola di Dio.

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SEQUENZA
Veni, Sancte Spíritus,
et emítte caélitus
lucis tuae rádium. Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Veni, pater páuperum,
veni, dator múnerum,
veni, lumen córdium. Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolátor óptime,
dulcis hospes ánimae,
dulce refrigérium. Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.

In labóre réquies,
in aestu tempéries,
in fletu solácium. Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O lux beatíssima,
reple cordis íntima
tuórum fidélium. O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Sine tuo númine,
nihil est in hómine,
nihil est innóxium. Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.

Lava quod est sórdidum,
riga quod est áridum,
sana quod est sáucium. Lava ciò che è sórdido,
bagna ciò che è árido,
sana ciò che sánguina.

Flecte quod est rígidum,
fove quod est frígidum,
rege quod est dévium. Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.

Da tuis fidélibus,
in te confidéntibus,
sacrum septenárium. Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.

Da virtútis méritum,
da salútis éxitum,
da perénne gáudium. Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.

Alleluia.
Vangelo
Lo Spirito di verità vi guiderà a tutta la verità.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,26-27;16,12-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Parola del Signore.

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PAPA FRANCESCO

REGINA CAELI
23 maggio 2021

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Il libro degli Atti degli Apostoli ( 2,1-11) narra quanto accadde a Gerusalemme cinquanta giorni dopo la Pasqua di Gesù. I discepoli erano riuniti nel cenacolo e con loro c’era la Vergine Maria. Il Signore risorto aveva detto loro di rimanere in città finché non avessero ricevuto dall’alto il dono dello Spirito. E questo si manifestò con un «fragore» che all’improvviso si sentì venire dal cielo, come un «vento impetuoso» che riempì la casa dove si trovavano . Si tratta dunque di un’esperienza reale ma anche simbolica. Una cosa che è accaduta ma anche ci dà un messaggio simbolico per tutta la vita.

Questa esperienza rivela che lo Spirito Santo è come un vento forte e libero, cioè ci porta forza e ci porta libertà: vento forte e libero. Non si può controllare, fermare, né misurare; e nemmeno prevederne la direzione. Non si lascia inquadrare nelle nostre esigenze umane – noi cerchiamo sempre di inquadrare le cose –, non si lascia inquadrare nei nostri schemi e nei nostri pregiudizi. Lo Spirito procede da Dio Padre e dal suo Figlio Gesù Cristo e irrompe sulla Chiesa, irrompe su ciascuno di noi, dando vita alle nostre menti e ai nostri cuori. Come dice il Credo: «È Signore e dà la vita». Ha la signoria perché è Dio, e dà vita.

Il giorno di Pentecoste, i discepoli di Gesù erano ancora disorientati e impauriti. Non avevano ancora il coraggio di uscire allo scoperto. E anche noi, succede a volte, preferiamo rimanere tra le mura protettive dei nostri ambienti. Ma il Signore sa come raggiungerci e aprire le porte del nostro cuore. Egli manda su di noi lo Spirito Santo che ci avvolge e vince tutte le nostre titubanze, abbatte le nostre difese, smonta le nostre false sicurezze. Lo Spirito ci rende nuove creature, così come fece quel giorno con gli Apostoli: ci rinnova, nuove creature.

Essi, dopo aver ricevuto lo Spirito Santo non furono più come prima – li ha cambiati –, ma uscirono, uscirono senza timore e cominciarono a predicare Gesù, a predicare che Gesù è risorto, che il Signore è con noi, in maniera tale che ognuno li capiva nella propria lingua. Perché lo Spirito è universale, non ci toglie le differenze culturali, le differenze di pensiero, no, è per tutti, ma ognuno lo capisce nella propria cultura, nella propria lingua. Lo Spirito cambia il cuore, allarga lo sguardo dei discepoli. Li rende capaci di comunicare a tutti le grandi opere di Dio, senza limiti, oltrepassando i confini culturali e i confini religiosi entro cui erano abituati a pensare e a vivere. Gli Apostoli, li mette in grado di raggiungere gli altri rispettando le loro possibilità di ascolto e di comprensione, nella cultura e linguaggio di ciascuno (vv. 5-11). In altre parole, lo Spirito Santo mette in comunicazione persone diverse realizzando l’unità e l’universalità della Chiesa.

E oggi ci dice tanto questa verità, questa realtà dello Spirito Santo, dove nella Chiesa ci sono dei gruppetti che cercano sempre la divisione, di staccarsi dagli altri. Questo non è lo Spirito di Dio. Lo Spirito di Dio è armonia, è unità, unisce le differenze. Un bravo Cardinale, che è stato Arcivescovo di Genova, diceva che la Chiesa è come un fiume: l’importante è stare dentro; se tu stai un po’ da quella parte e un po’ da quell’altra parte non interessa, lo Spirito Santo fa l’unità. Usava la figura del fiume. L’importante è stare dentro nell’unità dello Spirito e non guardare le piccolezze che tu stai un po’ da questa parte e un po’ da quella parte, che tu preghi in questo modo o in quell’altro… Questo non è di Dio. La Chiesa è per tutti, per tutti, come ha fatto vedere lo Spirito Santo il giorno di Pentecoste.

Chiediamo oggi alla Vergine Maria, Madre della Chiesa, di intercedere perché lo Spirito Santo scenda in abbondanza e riempia i cuori dei fedeli e accenda in tutti il fuoco del suo amore.

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DOMINUM ET VIVIFICANTEM S.G.PAOLO II
1. Promessa e rivelazione di Gesù turante la Cena pasquale

3. Quando era ormai imminente per Gesù Cristo il tempo di lasciare questo mondo, egli annunciò agli apostoli «un altro consolatore» (Gv 14,16). L'evangelista Giovanni, che era presente, scrive che, durante la Cena pasquale precedente il giorno della sua passione e morte, Gesù si rivolse a loro con queste parole: «Qualunque cosa chiederete nel nome mio, io la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio... Io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro consolatore, perché rimanga con voi sempre, lo Spirito di verità» (Gv 14,13.16-17). Proprio questo Spirito di verità, Gesù chiama Paraclito - e parákletos vuol dire «consolatore», e anche «intercessore», o «avvocato». E dice che è «un altro» consolatore, il secondo, perché egli stesso, Gesù, è il primo consolatore, essendo il primo portatore e donatore della Buona Novella. Lo Spirito Santo viene dopo di lui e grazie a lui, per continuare nel mondo, mediante la Chiesa, l'opera della Buona Novella di salvezza

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Lo Spirito Santo, dunque, farà sì che nella Chiesa perduri sempre la stessa verità, che gli apostoli hanno udito dal loro Maestro.

5. Nel trasmettere la Buona Novella, gli apostoli saranno associati in modo speciale allo Spirito Santo. Ecco come continua a parlare Gesù: «Quando verrà il consolatore, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio». Gli apostoli sono stati i testimoni diretti, oculari. Essi «hanno udito» e «hanno veduto con i propri occhi», «hanno guardato» e perfino «toccato con le proprie mani» Cristo, come si esprime in un altro passo lo stesso evangelista Giovanni. Questa loro umana, oculare e «storica» testimonianza su Cristo si collega alla testimonianza dello Spirito Santo: «Egli mi renderà testimonianza». Nella testimonianza dello Spirito di verità l'umana testimonianza degli apostoli troverà il supremo sostegno. E in seguito vi troverà anche l'interiore fondamento della sua continuazione tra le generazioni dei discepoli e dei confessori di Cristo, che si susseguiranno nei secoli. Se la suprema e più completa rivelazione di Dio all'umanità è Gesù Cristo stesso, la testimonianza dello Spirito ne ispira, garantisce e convalida la fedele trasmissione nella predicazione e negli scritti apostolici, mentre la testimonianza degli apostoli ne assicura l'espressione umana nella Chiesa e nella storia dell'umanità.
6. Ciò si rileva anche dalla stretta correlazione di contenuto e di intenzione con l'annuncio e la promessa appena menzionata, che si trova nelle parole successive del testo di Giovanni: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera; perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future». Nelle precedenti parole Gesù presenta il consolatore, lo Spirito di verità, come colui che «insegnerà» e «ricorderà», come colui che gli renderà testimonianza»; ora dice: «Egli vi guiderà alla verità tutta intera». Questo «guidare alla verità tutta intera», in riferimento a ciò di cui gli apostoli «per il momento non sono capaci di portare il peso», è in necessario collegamento con lo spogliamento di Cristo per mezzo della passione e morte di Croce, che allora, quando pronunciava queste parole, era ormai imminente. In seguito, tuttavia, diventa chiaro che quel «guidare alla verità tutta intera» si ricollega, oltre che allo scandalum Crucis, anche a tutto ciò che Cristo «fece ed insegnò». Infatti, il mysterium Christi nella sua globalità esige la fede, poiché è questa che introduce opportunamente l'uomo nella realtà del mistero rivelato. Il «guidare alla verità tutta intera» si realizza, dunque, nella fede e mediante la fede: il che è opera dello Spirito di verità ed è frutto della sua azione nell'uomo. Lo Spirito Santo deve essere in questo la suprema guida dell'uomo, la luce dello spirito umano. Ciò vale per gli apostoli, testimoni oculari, che devono ormai portare a tutti gli uomini l'annuncio di ciò che Cristo «fece ed insegnò» e, specialmente, della sua Croce e della sua Risurrezione. In una prospettiva più lontana ciò vale anche per tutte le generazioni dei discepoli e dei confessori del Maestro, poiché dovranno accettare con fede e confessare con franchezza il mistero di Dio operante nella storia dell'uomo, il mistero rivelato che di tale storia spiega il senso definitivo.

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FAUSTI – Lo Spirito Santo,, come è inviato dal Padre (14,26) , è inviato anche dal Figlio.
E' il dono che Gesù ci farà nella Sua glorificazione, quando effonderà sui fratelli il Suo amore reciproco con il Padre.
Il Padre, origine del Figlio, è principio di amore.
Il Figlio è risposta a questo amore.
Lo Spirito della verità testimonierà ai discepoli chi è Gesù e farà conoscere loro il Figlio e il Padre. Lo Spirito, donandoci l'amore del Figlio, ci renderà capaci di testimoniarlo al mondo.
Chi fu principio della creazione , la porterà a compimento, salvandola dalla perdizione.
Per i discepoli, come per Gesù, l'ignoranza e l'odio del mondo diventano il luogo in cui si testimonia la conoscenza del Padre e l'amore dei fratelli.
I discepoli possono testimoniarlo perchè, essendo con Lui dall'inizio, lo hanno visto.
E' il Testamento di Gesù ai Suoi discepoli, presenti e futuri, che percorreranno il Suo cammino di Figlio.Quando verrà l'ora della difficoltà, si ricorderanno che fu predetta.
Gesù ha predetto l'odio gratuito contro il giusto, che i discepoli vedranno tra poche ore sulla croce. Quando Lo vedranno crocifisso, lo sconfesseranno e diserteranno da Lui.
Lo riterranno un fallito. Sarà un momento di smarrimento che rientrerà grazie a queste parole. Se i discepoli si fossero definitivamente allineati con gli altri nel leggere la Croce come fallimento, non sarebbe nata
l'umanità nuova.
Le parole di Gesù prima di andarsene vogliono farci superare lo scandalo della sofferenza del giusto. La storia mondana , riscritta dall'ultimo vincitore, è sempre apologia di reato: giustifica il violento, che è riuscito a imporsi sugli altri.
Dio invece scrive la storia dando voce e ragione alle vittime della violenza.
La storia non è il trionfo del male, che gratuitamente elimina il giusto, ma la vittoria del giusto che , che vince il male amando gratuitamente.
Presto o tardi viene per il discepolo un'ora che lo associa all'”ora” del suo Maestro.
Cristo fu ucciso in nome di Dio, come bestemmiatore , e così anche Stefano.
Quando tutti gli uomini capiranno che non si può far del male all'altro in nome di Dio o della ragione, ci sarà una grande novità : ognuno si vergognerà della propria stoltezza e agirà secondo sapienza. Non accettare di essere figli, amati dal Padre nel Figlio, rende impossibile vivere da fratelli.
Ignorare il Padre comune equivale a non riconoscere se stesso come figlio e l'altro come fratello.
Rifiutare l'Amore del Padre è rigettare la fonte della propria vita.
Gesù , col Suo andarsene, ci ha detto tutto su Dio , non può dirci o darci di più.
Ma l'amore sorpassa ogni conoscenza . C'è sempre un di più da capire, che rimane non detto.
Lo Spirito ci farà capire il “non detto” di ciò che Gesù ci ha detto , attualizzerà nella storia la Sua presenza., parlando qui e ora di ciò che Egli ha detto allora. Tutta la storia è compimento della rivelazione del Figlio, alla luce dell'amore che aumenta la conoscenza e della conoscenza che cresce in amore.
La Parola, principio di tutto, ha un peso specifico superiore a qualsiasi realtà.
Solo dopo la croce, dove vediamo e accogliamo il Suo amore, comprendiamo ciò che Gesù ha detto e siamo in grado di portare il peso delle Sue Parole.
Se il Vangelo ci racconta Gesù, lo Spirito d'amore è come la luce che ce lo fa comprendere e vivere.
E' vero che la carne di Gesù ci ha mostrato la gloria.
Ma questa non è mai totalmente capita , sarà sempre più comprensibile , all'infinito, perché è infinita.
E' una verità dinamica, un cammino di comprensione e di amore senza fine.

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-->Cessato il “dire” di Gesù, continuerà il “parlare” dello Spirito in noi, renderà presenti a noi le Sue Parole.
La Parola diventata carne ci ha rivelato tutto . Lo Spirito : lo Spirito ce la ripete e annuncia di nuovo, dandoci la luce e per interpretarla e viverla nella nostra situazione concreta.
Lo Spirito della Verità ci farà comprendere il mistero del Figlio nella storia : è lo Spirito di profezia, che ci fa leggere ciò che avviene alla luce di “Colui che viene”.
La profezia cristiana consiste nel vedere il presente alla luce del passato di Gesù .
Ciò che è accaduto a Lui , accade e accadrà a ogni discepolo, in ogni luogo e tempo.
La nostra profezia è ricordo attualizzante di Gesù, : ci fa vedere cosa Lui fa, ora come allora.
Anzi, ci dona di vedere la realtà con i Suoi occhi di Figlio, che sono gli stessi del Padre.
Gesù ha rivelato la Gloria che il Figlio da sempre aveva, prima della fondazione del mondo. Qui si parla della glorificazione futura del Figlio nei suoi fratelli, mediante lo Spirito che li farà vivere come Lui.
Infatti dice Gesù :”Ho dato loro la gloria che Tu hai dato a me”, perché “l'amore con il quale amasti me sia in essi e io in loro”.
Il Consolatore glorificherà in noi il Figlio prendendo ciò che è Suo, la Sua comunione con il Padre, comunicandolo a noi.
Il Figlio è Uno con il Padre (10,30) : ha la stessa vita e la stessa gloria, lo stesso amore e la stessa volontà di salvare il mondo.
Lo Spirito trasmette tutto questo a noi, introducendoci nel mistero della Trinità, Amore tra Padre e Figlio, che si effonde su ogni creatura.
Il questo consiste essenzialmente la Sua opera, che glorifica il Figlio nei fratelli , fino a che Dio sia tutto in tutti.
Così entriamo sempre più nel Suo rapporto ineffabile di Figlio con il Padre, diventando noi stessi figli. Allora la nostra carne, come la Sua, sarà esegesi del Dio invisibile.
Questa è la glorificazione del Figlio che lo Spirito della Verità condurrà avanti nella storia,
grazie al fatto che “Gesù se ne va” al Padre

B - 32 DOMENICA T.ORD.