Antifona Con voce di gioia date l'annuncio, fatelo giungere ai confini della terra: il Signore ha riscattato il suo popolo. Alleluia. ( Is 48,20) GLORIA Dio onnipotente, fa’ che viviamo con intenso amore questi giorni di letizia in onore del Signore risorto, per testimoniare nelle opere il mistero che celebriamo nella fede. O Padre, che nel tuo Figlio ci hai chiamati amici, rinnova i prodigi del tuo Spirito, perché, amando come Gesù ci ha amati, gustiamo la pienezza della gioia. Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura Anche sui pagani si è effuso il dono dello Spirito Santo. Dagli Atti degli Apostoli At 10,25-26.34-35.44-48
Avvenne che, mentre Pietro stava per entrare [nella casa di Cornelio], questi gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati: anche io sono un uomo!». Poi prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga». Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio. Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell'acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Sal 97 (98)
R. Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.
R. Alleluia, alleluia, alleluia.
Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo. R.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.
Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio. Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni! R.
Seconda Lettura Dio è amore. Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo 1Gv 4,7-10
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. (Gv 14,23)
Alleluia.
Vangelo Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 15,9-17
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Nel Vangelo di questa domenica (Gv 15,9-17) Gesù, dopo aver paragonato Sé stesso alla vite e noi ai tralci, spiega qual è il frutto che portano coloro che rimangono uniti a Lui: questo frutto è l’amore. Riprende ancora il verbo-chiave: rimanere. Ci invita a rimanere nel suo amore perché la sua gioia sia in noi e la nostra gioia sia piena (vv. 9-11). Rimanere nell’amore di Gesù.
Ci chiediamo: qual è questo amore in cui Gesù ci dice di rimanere per avere la sua gioia? Qual è questo amore? È l’amore che ha origine nel Padre, perché «Dio è amore» (1 Gv 4,8). Questo amore di Dio, del Padre, come un fiume scorre nel Figlio Gesù e attraverso di Lui arriva a noi sue creature. Egli dice infatti: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi» (Gv 15,9). L’amore che Gesù ci dona è lo stesso con il quale il Padre ama Lui: amore puro, incondizionato, amore gratuito. Non si può comprare, è gratuito. Donandolo a noi, Gesù ci tratta da amici – con questo amore –, facendoci conoscere il Padre, e ci coinvolge nella sua stessa missione per la vita del mondo.
E poi, possiamo farci la domanda, come si fa a rimanere in questo amore? Dice Gesù: «Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore» (v. 10). I suoi comandamenti Gesù li ha riassunti in uno solo, questo: «Che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi» (v. 12). Amare come ama Gesù significa mettersi al servizio, al servizio dei fratelli, così come ha fatto Lui nel lavare i piedi ai discepoli. Significa anche uscire da sé, distaccarsi dalle proprie sicurezze umane, dalle comodità mondane, per aprirsi agli altri, specialmente di chi ha più bisogno. Significa mettersi a disposizione, con ciò che siamo e ciò che abbiamo. Questo vuol dire amare non a parole ma con i fatti.
Amare come Cristo significa dire di no ad altri “amori” che il mondo ci propone: amore per il denaro – chi ama il denaro non ama come ama Gesù –, amore per il successo, la vanità, per il potere…. Queste strade ingannevoli di “amore” ci allontanano dall’amore del Signore e ci portano a diventare sempre più egoisti, narcisisti, prepotenti. E la prepotenza conduce a una degenerazione dell’amore, ad abusare degli altri, a far soffrire la persona amata. Penso all’amore malato che si trasforma in violenza – e quante donne sono vittime oggigiorno di violenze. Questo non è amore. Amare come ci ama il Signore vuol dire apprezzare la persona che ci sta accanto, rispettare la sua libertà, amarla così com’è, non come noi vogliamo che sia; come è, gratuitamente. In definitiva, Gesù ci chiede di rimanere nel suo amore, abitare nel suo amore, non nelle nostre idee, non nel culto di noi stessi. Chi abita nel culto di sé stesso, abita nello specchio: sempre a guardarsi. Ci chiede di uscire dalla pretesa di controllare e gestire gli altri. Non controllare, servirli. Aprire il cuore agli altri, questo è amore, e donarci agli altri.
Cari fratelli e sorelle, dove conduce questo rimanere nell’amore del Signore? Dove ci conduce? Ce lo ha detto Gesù: «Perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (v. 11). E la gioia che il Signore possiede, perché è in totale comunione col Padre, vuole che sia anche in noi in quanto uniti a Lui. La gioia di saperci amati da Dio nonostante le nostre infedeltà ci fa affrontare con fede le prove della vita, ci fa attraversare le crisi per uscirne migliori. È nel vivere questa gioia che consiste il nostro essere veri testimoni, perché la gioia è il segno distintivo del vero cristiano. Il vero cristiano non è triste, sempre ha quella gioia dentro, anche nei momenti brutti.
Ci aiuti la Vergine Maria a rimanere nell’amore di Gesù e a crescere nell’amore verso tutti, testimoniando la gioia del Signore risorto.
FAUSTI - Siamo vertiginosamente presi nell'Amore del Padre e del Figlio, partecipi della Vita Trinitaria. Siamo chiamati a dimorare nell'Amore Suo per noi , che è lo stesso che il Padre ha per Lui e per noi. Questa è la nostra vera casa, dove possiamo vivere e ritrovare la nostra identità di figli e di fratelli. L'unico amore tra Padre e Figlio, circola anche in noi e ci fa dimorare nel Figlio come il Figlio nel Padre. “Dimorerete nel mio Amore” Gesù esplicita che, per dimorare nel Suo Amore, bisogna non solo che le Sue Parole dimorino in noi, ma che noi osserviamo i Suoi comandi. Questi comandi, che ci fanno camminare come Lui ha camminato, sono in realtà un unico comando. Come la Sua Parola è una e molteplice, così i Suoi comandamenti sono molteplici e uno : è il comando dell'Amore che muove e ordina ogni nostra azione. Chi non ama, non dimora nell'Amore. Noi possiamo amare perchè Lui per primo ci ha amati; possiamo osservare il Suo comando perchè Lui ha osservato il comando del Padre, che Lo ha mandato per testimoniarci il Suo Amore per noi. Gesù è il primo uomo che dimora nell'Amore del Padre , è il Figlio che ne compie la volontà perchè ama i fratelli. Anche noi dimoriamo in Lui , nel Suo Amore, se ci amiamo come Lui ci ha amati. Per dimorare nel Suo Amore, bisogna osservare i Suoi comandi che si riducono a uno : l'amore fraterno, che resta dimezzato fino a quando non è reciproco. L'Amore che Gesù ha mostrato verso di noi sulla Croce è la sorgente del nostro amore verso gli altri : uno può amare se e come è amato. Come Gesù ha dimorato nell'Amore del Padre amando i fratelli, così noi dimoriamo nel Suo Amore di Figlio facendo altrettanto. Il comando di amare Dio diventa comando di amare l'uomo. Infatti amore per Dio e amore per l'uomo sono un'unica realtà, come l'Amore del Figlio verso il Padre e verso di noi è lo stesso Amore del Padre verso il Figlio e verso di noi. L'Amore è Uno solo ; è Dio. E mette in comunione tutti. Gesù è sempre e comunque nostro amico. A nostra volta, anche noi siamo suoi amici , se rispondiamo al Suo amore, facendo come Lui ha fatto. Non vi chiamo più servi” : “Servo” è un titolo onorifico. Servi del re sono i grandi di corte, servi di Dio i profeti e i giusti. Il servo esegue la volontà del suo Signore , ma con un rapporto di sudditanza, non di uguaglianza. Gesù non ci vuole servi, ma amici, uguali a Lui. Non siamo infatti sudditi della Legge, ma viviamo nella libertà di figli amati. Se Mosè ci ha dato la Legge, dalla pienezza della Parola diventata carne, riceviamo grazia su grazia; la grazia della verità del Figlio, che ci mette in comunione col Padre. Origine della scelta è il Suo amore gratuito per noi . “Il Signore si è legato a voi e vi ha scelto, non perchè siete più numerosi di tutti gli altri popoli – siete infatti il più piccolo di tutti i popoli – ma perchè il Signore vi ama” (Dt 7,7). Siamo stati scelti non per essere servi, ma amici di Dio, uniti a Lui nell'unico amore. La nostra vocazione è sicura, perchè è “Sua”, è Lui che ci sceglie e ci chiama. E la Sua scelta è irrevocabile, a prova di tradimenti e rinnegamenti. Qui non si parla della scelta dei dodici e del loro invio in missione, ma dei discepoli presenti e futuri, che devono andare dove Gesù stesso è andato : verso la pienezza dell'amore del Padre, amando i fratelli fino a porre la vita al loro servizio. Questo è il molto frutto che glorifica il Padre. E' quel “molto frutto” che porterà il Figlio stesso quando, dando la vita per i fratelli, attirerà tutti a sé. Questa è la missione fondamentale della Chiesa ,sale della terra, luce del mondo, (Mt 5,13...) e profumo di Cristo per tutti (2 Cor 2,14). Vedendo come i discepoli vivono, tutti ritrovano ciò che in fondo al cuore desiderano : la bellezza dell'Amore che salva il mondo.
3 commenti:
Antifona
Con voce di gioia date l'annuncio,
fatelo giungere ai confini della terra:
il Signore ha riscattato il suo popolo. Alleluia. ( Is 48,20)
GLORIA
Dio onnipotente,
fa’ che viviamo con intenso amore questi giorni di letizia
in onore del Signore risorto,
per testimoniare nelle opere il mistero che celebriamo nella fede.
O Padre, che nel tuo Figlio ci hai chiamati amici,
rinnova i prodigi del tuo Spirito,
perché, amando come Gesù ci ha amati,
gustiamo la pienezza della gioia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.
Prima Lettura
Anche sui pagani si è effuso il dono dello Spirito Santo.
Dagli Atti degli Apostoli
At 10,25-26.34-35.44-48
Avvenne che, mentre Pietro stava per entrare [nella casa di Cornelio], questi gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati: anche io sono un uomo!».
Poi prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga».
Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio.
Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell'acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale
Dal Sal 97 (98)
R. Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.
R. Alleluia, alleluia, alleluia.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.
Seconda Lettura
Dio è amore.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
1Gv 4,7-10
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
In questo si è manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. (Gv 14,23)
Alleluia.
Vangelo
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,9-17
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Parola del Signore.
PAPA FRANCESCO
REGINA CAELI 9 maggio 2021
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nel Vangelo di questa domenica (Gv 15,9-17) Gesù, dopo aver paragonato Sé stesso alla vite e noi ai tralci, spiega qual è il frutto che portano coloro che rimangono uniti a Lui: questo frutto è l’amore. Riprende ancora il verbo-chiave: rimanere. Ci invita a rimanere nel suo amore perché la sua gioia sia in noi e la nostra gioia sia piena (vv. 9-11). Rimanere nell’amore di Gesù.
Ci chiediamo: qual è questo amore in cui Gesù ci dice di rimanere per avere la sua gioia? Qual è questo amore? È l’amore che ha origine nel Padre, perché «Dio è amore» (1 Gv 4,8). Questo amore di Dio, del Padre, come un fiume scorre nel Figlio Gesù e attraverso di Lui arriva a noi sue creature. Egli dice infatti: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi» (Gv 15,9). L’amore che Gesù ci dona è lo stesso con il quale il Padre ama Lui: amore puro, incondizionato, amore gratuito. Non si può comprare, è gratuito. Donandolo a noi, Gesù ci tratta da amici – con questo amore –, facendoci conoscere il Padre, e ci coinvolge nella sua stessa missione per la vita del mondo.
E poi, possiamo farci la domanda, come si fa a rimanere in questo amore? Dice Gesù: «Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore» (v. 10). I suoi comandamenti Gesù li ha riassunti in uno solo, questo: «Che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi» (v. 12). Amare come ama Gesù significa mettersi al servizio, al servizio dei fratelli, così come ha fatto Lui nel lavare i piedi ai discepoli. Significa anche uscire da sé, distaccarsi dalle proprie sicurezze umane, dalle comodità mondane, per aprirsi agli altri, specialmente di chi ha più bisogno. Significa mettersi a disposizione, con ciò che siamo e ciò che abbiamo. Questo vuol dire amare non a parole ma con i fatti.
Amare come Cristo significa dire di no ad altri “amori” che il mondo ci propone: amore per il denaro – chi ama il denaro non ama come ama Gesù –, amore per il successo, la vanità, per il potere…. Queste strade ingannevoli di “amore” ci allontanano dall’amore del Signore e ci portano a diventare sempre più egoisti, narcisisti, prepotenti. E la prepotenza conduce a una degenerazione dell’amore, ad abusare degli altri, a far soffrire la persona amata. Penso all’amore malato che si trasforma in violenza – e quante donne sono vittime oggigiorno di violenze. Questo non è amore. Amare come ci ama il Signore vuol dire apprezzare la persona che ci sta accanto, rispettare la sua libertà, amarla così com’è, non come noi vogliamo che sia; come è, gratuitamente. In definitiva, Gesù ci chiede di rimanere nel suo amore, abitare nel suo amore, non nelle nostre idee, non nel culto di noi stessi. Chi abita nel culto di sé stesso, abita nello specchio: sempre a guardarsi. Ci chiede di uscire dalla pretesa di controllare e gestire gli altri. Non controllare, servirli. Aprire il cuore agli altri, questo è amore, e donarci agli altri.
Cari fratelli e sorelle, dove conduce questo rimanere nell’amore del Signore? Dove ci conduce? Ce lo ha detto Gesù: «Perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (v. 11). E la gioia che il Signore possiede, perché è in totale comunione col Padre, vuole che sia anche in noi in quanto uniti a Lui. La gioia di saperci amati da Dio nonostante le nostre infedeltà ci fa affrontare con fede le prove della vita, ci fa attraversare le crisi per uscirne migliori. È nel vivere questa gioia che consiste il nostro essere veri testimoni, perché la gioia è il segno distintivo del vero cristiano. Il vero cristiano non è triste, sempre ha quella gioia dentro, anche nei momenti brutti.
Ci aiuti la Vergine Maria a rimanere nell’amore di Gesù e a crescere nell’amore verso tutti, testimoniando la gioia del Signore risorto.
FAUSTI - Siamo vertiginosamente presi nell'Amore del Padre e del Figlio, partecipi della Vita Trinitaria.
Siamo chiamati a dimorare nell'Amore Suo per noi ,
che è lo stesso che il Padre ha per Lui e per noi.
Questa è la nostra vera casa, dove possiamo vivere e ritrovare la nostra identità di figli e di fratelli.
L'unico amore tra Padre e Figlio, circola anche in noi e ci fa dimorare nel Figlio come il Figlio nel Padre.
“Dimorerete nel mio Amore” Gesù esplicita che, per dimorare nel Suo Amore, bisogna non solo che le Sue Parole dimorino in noi, ma che noi osserviamo i Suoi comandi.
Questi comandi, che ci fanno camminare come Lui ha camminato, sono in realtà un unico comando.
Come la Sua Parola è una e molteplice, così i Suoi comandamenti sono molteplici e uno : è il comando dell'Amore che muove e ordina ogni nostra azione.
Chi non ama, non dimora nell'Amore. Noi possiamo amare perchè Lui per primo ci ha amati; possiamo osservare il Suo comando perchè Lui ha osservato il comando del Padre, che Lo ha mandato per testimoniarci il Suo Amore per noi.
Gesù è il primo uomo che dimora nell'Amore del Padre , è il Figlio che ne compie la volontà perchè ama i fratelli.
Anche noi dimoriamo in Lui , nel Suo Amore, se ci amiamo come Lui ci ha amati.
Per dimorare nel Suo Amore, bisogna osservare i Suoi comandi che si riducono a
uno : l'amore fraterno, che resta dimezzato fino a quando non è reciproco.
L'Amore che Gesù ha mostrato verso di noi sulla Croce è la sorgente del nostro amore verso gli altri : uno può amare se e come è amato.
Come Gesù ha dimorato nell'Amore del Padre amando i fratelli, così noi dimoriamo nel Suo Amore di Figlio facendo altrettanto.
Il comando di amare Dio diventa comando di amare l'uomo. Infatti amore per Dio e amore per l'uomo sono un'unica realtà, come l'Amore del Figlio verso il Padre e verso di noi è lo stesso Amore del Padre verso il Figlio e verso di noi.
L'Amore è Uno solo ; è Dio. E mette in comunione tutti. Gesù è sempre e comunque nostro amico.
A nostra volta, anche noi siamo suoi amici , se rispondiamo al Suo amore, facendo come Lui ha fatto. Non vi chiamo più servi” : “Servo” è un titolo onorifico.
Servi del re sono i grandi di corte, servi di Dio i profeti e i giusti.
Il servo esegue la volontà del suo Signore , ma con un rapporto di sudditanza, non di uguaglianza.
Gesù non ci vuole servi, ma amici, uguali a Lui.
Non siamo infatti sudditi della Legge, ma viviamo nella libertà di figli amati.
Se Mosè ci ha dato la Legge, dalla pienezza della Parola diventata carne, riceviamo grazia su grazia;
la grazia della verità del Figlio, che ci mette in comunione col Padre. Origine della scelta è il Suo amore gratuito per noi . “Il Signore si è legato a voi e vi ha scelto, non perchè siete più numerosi di tutti gli altri popoli – siete infatti il più piccolo di tutti i popoli – ma perchè il Signore vi ama” (Dt 7,7).
Siamo stati scelti non per essere servi, ma amici di Dio, uniti a Lui nell'unico amore.
La nostra vocazione è sicura, perchè è “Sua”, è Lui che ci sceglie e ci chiama.
E la Sua scelta è irrevocabile, a prova di tradimenti e rinnegamenti.
Qui non si parla della scelta dei dodici e del loro invio in missione, ma dei discepoli presenti e futuri, che devono andare dove Gesù stesso è andato : verso la pienezza dell'amore del Padre, amando i fratelli fino a porre la vita al loro servizio.
Questo è il molto frutto che glorifica il Padre.
E' quel “molto frutto” che porterà il Figlio stesso quando, dando la vita per i fratelli,
attirerà tutti a sé.
Questa è la missione fondamentale della Chiesa ,sale della terra, luce del mondo, (Mt 5,13...)
e profumo di Cristo per tutti (2 Cor 2,14).
Vedendo come i discepoli vivono, tutti ritrovano ciò che in fondo al cuore desiderano :
la bellezza dell'Amore che salva il mondo.
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