Mosè parlò al popolo dicendo: «Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull'Oreb, il giorno dell'assemblea, dicendo: "Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia". Il Signore mi rispose: "Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire"».
Parola di Dio
Salmo 94
R. Ascoltate oggi la voce del Signore. Venite, cantiamo al Signore, acclamiamo la roccia della nostra salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo con canti di gioia. R.
Entrate: prostràti, adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce. R.
Se ascoltaste oggi la sua voce! «Non indurite il cuore come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere». R.
Seconda Lettura 1 Corìnzi 7,32-35
Fratelli, io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito. Questo lo dico per il vostro bene: non per gettarvi un laccio, ma perché vi comportiate degnamente e restiate fedeli al Signore, senza deviazioni.
Parola di Dio Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia.
Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta. (Mt 4,16)
Alleluia.
Dal Vangelo secondo Marco 1,21-28
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
L’odierno brano evangelico (cfr Mc 1,21-28) racconta una giornata-tipo del ministero di Gesù, in particolare si tratta di un sabato, giorno dedicato al riposo e alla preghiera, la gente andava in sinagoga. Nella sinagoga di Cafarnao, Gesù legge e commenta le Scritture. I presenti sono attirati dal suo modo di parlare; la loro meraviglia è grande perché dimostra un’autorità diversa da quella degli scribi (v. 22). Inoltre, Gesù si rivela potente anche nelle opere. Infatti, un uomo nella sinagoga gli si rivolta contro interpellandolo come l’Inviato di Dio; Lui riconosce lo spirito maligno, gli ordina di uscire da quell’uomo e così lo scaccia (vv. 23-26).
Si vedono qui i due elementi caratteristici dell’azione di Gesù: la predicazione e l’opera taumaturgica di guarigione: predica e guarisce. Entrambi tali aspetti risaltano nel brano dell’evangelista Marco, ma il più evidenziato è quello della predicazione; l’esorcismo viene presentato a conferma della sua singolare “autorità” e del suo insegnamento. Gesù predica con autorità propria, come chi possiede una dottrina che trae da sé, e non come gli scribi che ripetevano tradizioni precedenti e leggi tramandate. Ripetevano parole, parole, parole, soltanto parole – come cantava la grande Mina –. Erano così: soltanto parole. Invece in Gesù, la parola ha autorità, Gesù è autorevole. E questo tocca il cuore. L’insegnamento di Gesù ha la stessa autorità di Dio che parla; infatti, con un solo comando libera facilmente l’ossesso dal maligno e lo guarisce. Perché? Perché la sua parola opera quello che dice. Perché Egli è il profeta definitivo. Ma perché dico questo, che è il profeta definitivo? Ricordiamo la promessa di Mosè. Mosè dice: “Dopo di me, tempo avanti, verrà un profeta come me – come me! – che vi insegnerà” (cfr Dt 18,15). Mosè annuncia Gesù come il profeta definitivo. Per questo [Gesù] parla non con l’autorità umana, ma con quella divina, perché ha il potere di essere il profeta definitivo, cioè il Figlio di Dio che ci salva, ci guarisce tutti.
Il secondo aspetto, quello delle guarigioni, mostra che la predicazione di Cristo è rivolta a sconfiggere il male presente nell’uomo e nel mondo. La sua parola punta direttamente contro il regno di Satana, lo mette in crisi e lo fa indietreggiare, lo obbliga ad uscire dal mondo. Quell’ossesso – quell’uomo posseduto, ossesso – raggiunto dal comando del Signore, viene liberato e trasformato in una nuova persona. Inoltre, la predicazione di Gesù appartiene a una logica opposta a quella del mondo e del maligno: le sue parole si rivelano come lo sconvolgimento di un ordine sbagliato di cose. Il demonio presente nell’ossesso, infatti, grida all’avvicinarsi di Gesù: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?» (v. 24). Queste espressioni indicano la totale estraneità tra Gesù e Satana: sono su piani completamente diversi; tra loro non c’è nulla in comune; sono uno opposto all’altro. Gesù, autorevole, che attira con la sua autorevolezza la gente, e anche il profeta che libera, il profeta promesso che è il Figlio di Dio che guarisce. Ascoltiamo, noi, le parole di Gesù che sono autorevoli? Sempre, non dimenticatevi, portate in tasca o nella borsa un piccolo Vangelo, per leggerlo durante la giornata, per ascoltare quella parola autorevole di Gesù. E poi, tutti abbiamo dei problemi, tutti abbiamo peccati, tutti abbiamo delle malattie spirituali. Chiediamo a Gesù: “Gesù, tu sei il profeta, il Figlio di Dio, quello che è stato promesso per guarirci. Guariscimi!”. Chiedere a Gesù la guarigione dei nostri peccati, dei nostri mali.
La Vergine Maria ha custodito sempre nel suo cuore le parole e i gesti di Gesù, e lo ha seguito con totale disponibilità e fedeltà. Aiuti anche noi ad ascoltarlo e seguirlo, per sperimentare nella nostra vita i segni della sua salvezza.
FAUSTI La Parola, principio della creazione, è pure principio della redenzione. Essa, come ha il potere di chiamarci a seguirlo, ha anche quello di sconfiggere lo spirito del male che è in noi. “ Taci”, dice Gesù allo spirito immondo. Si può dire che tutto il Vangelo è un esorcismo : è una “logoterapia”, in cui la Parola, raccontandoci la nostra verità, ci guarisce dalla menzogna e ci restituisce la nostra identità di figli del Padre e di fratelli tra di noi. Marco dopo averci detto chi è quel Gesù che ci invita dietro a Lui, ora ci dice in sintesi cosa fa per noi :con la forza della Sua Parola ci libera dal male (21-28) e ci fa liberi per il bene (29-31) Nella cornice artificiale di un giorno di sabato – per chi incontra e segue Lui inizia il sabato senza tramonto ! - ci viene offerto un quadro della Sua attività, il Suo programma Messianico nella prima giornata Messianica. La Parola di Gesù ha il potere di muovere pure noi a seguirlo, come ha fatto con i quattro primi discepoli ; e il primo effetto che ha su di noi che Lo seguiamo, è proprio quello di liberarci dallo spirito del male. L'esorcismo è incluso nella duplice menzione dell'autorità della Parola di Gesù. Posto all'inizio, l'esorcismo ha valore programmatico : tutta l'attività di Gesù ha come fine di liberare l'uomo dallo spirito del male, che lo tiene schiavo. E' chiamato spirito immondo – per Israele immondo è tutto ciò che ha attinenza con la morte. E' il contrario dello Spirito di Dio, amante della vita (Sapienza 11,26). Per Marco è innanzitutto il tentatore proprio in quanto ruba la Parola , sostituendo nell'uomo la Parola di Dio, che lo fa Suo figlio, con la menzogna che lo allontana da Lui, sua vita. Satana ha il suo volto visibile nella ricchezza che seduce , è il dio mammona. Negli esorcismi è descritto come colui che possiede, estranea e tortura l'uomo. E' chiamato satana, diavolo, il maligno, il tentatore, il principe delle tenebre, il padre della menzogna (Gv 8,44). E' il principe di questo mondo (Gv 14,30) ; ha il suo regno ed è forte ; anzi, dopo il peccato, tutto è posto nelle sue mani. Abbandonata la sorgente del proprio io, l'uomo si scava a fatica cisterne, cisterne screpolate, che non tengono acqua, se non morta (Geremia 2,13). Persa la propria identità, la cerca in ciò che sempre più lo aliena da sé : l'avere, il potere, l'apparire. Da qui la crescente insoddisfazione e disistima di sé, la solitudine, l'angoscia mortale, il desiderio di salvarsi, le brame incolmabili, l'egoismo insaziabile, le ingiustizie, le guerre e il resto. Tutto questo male, una volta compiuto, rimane, si solidifica e organizza in strutture moltiplicatrici di iniquità – vere macchine di oppressione, di cui l'uomo, loro fattore, si fa ingranaggio. Alla fine egli vi resta imprigionato come un baco nel bozzolo che egli stesso ha fatto. Ma questo male indebito non è la situazione nostra definitiva. Gesù è venuto a defatalizzare la storia e a restituircela nelle nostre mani. Egli ci libera con la Parola di Verità, capace di zittire la menzogna che sta all'origine della nostra schiavitù, mostrandoci la realtà nostra di figli e quella di Dio che è Padre. Per questo gli esorcismi sono il segno della venuta del Regno, la fine della schiavitù dell'uomo. Non riconoscerlo è mentire all'evidenza ,è il peccato contro lo Spirito Santo (3,26-30). La morte di Cristo in croce da sconfitto per amore di chi Lo uccide, sarà l'esorcismo definitivo : rivelando chi è Dio per l'uomo, sarà vinta definitivamente la menzogna di satana.
STUPORE DAVANTI ALL'UNIGENITO - Poesie Karol WOJTYLA Questa luce scavava lentamente gli eventi d'ogni giorno, a cui fin dall'infanzia si abituano occhi e mani di donna - Lentamente, in questi eventi, si scoprì così sconfinato chiarore che le mani da sole si congiunsero quando la parola perse la sua dimensione.
Figlio mio – nel villaggio dove tutti ci conoscevano entrambi mi dicevi “ Mamma”- e nessuno scrutò fino in fondo gli eventi incredibili che tutti ogni giorno sfioravano - e la Tua vita si confuse con la vita dei poveri a cui volesti appartenere nella fatica quotidiana delle braccia.
Ma io sapevo : la luce che si snoda in questi eventi come fibra di una scintilla nascosta sotto la scorza dei giorni sei Tu. Non io l'irradiavo -
pure fosti più mio in quel bagliore, in quel silenzio che come frutto della mia carne e del mio sangue.
4 commenti:
Prima Lettura
Deuterònomio 18,15-20
Mosè parlò al popolo dicendo: «Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull'Oreb, il giorno dell'assemblea, dicendo: "Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia". Il Signore mi rispose: "Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire"».
Parola di Dio
Salmo 94
R. Ascoltate oggi la voce del Signore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere». R.
Seconda Lettura
1 Corìnzi 7,32-35
Fratelli, io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito. Questo lo dico per il vostro bene: non per gettarvi un laccio, ma perché vi comportiate degnamente e restiate fedeli al Signore, senza deviazioni.
Parola di Dio
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta. (Mt 4,16)
Alleluia.
Dal Vangelo secondo Marco 1,21-28
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.
Parola del Signore
PAPA FRANCESCO
ANGELUS 31 gennaio 2021
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
L’odierno brano evangelico (cfr Mc 1,21-28) racconta una giornata-tipo del ministero di Gesù, in particolare si tratta di un sabato, giorno dedicato al riposo e alla preghiera, la gente andava in sinagoga. Nella sinagoga di Cafarnao, Gesù legge e commenta le Scritture. I presenti sono attirati dal suo modo di parlare; la loro meraviglia è grande perché dimostra un’autorità diversa da quella degli scribi (v. 22). Inoltre, Gesù si rivela potente anche nelle opere. Infatti, un uomo nella sinagoga gli si rivolta contro interpellandolo come l’Inviato di Dio; Lui riconosce lo spirito maligno, gli ordina di uscire da quell’uomo e così lo scaccia (vv. 23-26).
Si vedono qui i due elementi caratteristici dell’azione di Gesù: la predicazione e l’opera taumaturgica di guarigione: predica e guarisce. Entrambi tali aspetti risaltano nel brano dell’evangelista Marco, ma il più evidenziato è quello della predicazione; l’esorcismo viene presentato a conferma della sua singolare “autorità” e del suo insegnamento. Gesù predica con autorità propria, come chi possiede una dottrina che trae da sé, e non come gli scribi che ripetevano tradizioni precedenti e leggi tramandate. Ripetevano parole, parole, parole, soltanto parole – come cantava la grande Mina –. Erano così: soltanto parole. Invece in Gesù, la parola ha autorità, Gesù è autorevole. E questo tocca il cuore. L’insegnamento di Gesù ha la stessa autorità di Dio che parla; infatti, con un solo comando libera facilmente l’ossesso dal maligno e lo guarisce. Perché? Perché la sua parola opera quello che dice. Perché Egli è il profeta definitivo. Ma perché dico questo, che è il profeta definitivo? Ricordiamo la promessa di Mosè. Mosè dice: “Dopo di me, tempo avanti, verrà un profeta come me – come me! – che vi insegnerà” (cfr Dt 18,15). Mosè annuncia Gesù come il profeta definitivo. Per questo [Gesù] parla non con l’autorità umana, ma con quella divina, perché ha il potere di essere il profeta definitivo, cioè il Figlio di Dio che ci salva, ci guarisce tutti.
Il secondo aspetto, quello delle guarigioni, mostra che la predicazione di Cristo è rivolta a sconfiggere il male presente nell’uomo e nel mondo. La sua parola punta direttamente contro il regno di Satana, lo mette in crisi e lo fa indietreggiare, lo obbliga ad uscire dal mondo. Quell’ossesso – quell’uomo posseduto, ossesso – raggiunto dal comando del Signore, viene liberato e trasformato in una nuova persona. Inoltre, la predicazione di Gesù appartiene a una logica opposta a quella del mondo e del maligno: le sue parole si rivelano come lo sconvolgimento di un ordine sbagliato di cose. Il demonio presente nell’ossesso, infatti, grida all’avvicinarsi di Gesù: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?» (v. 24). Queste espressioni indicano la totale estraneità tra Gesù e Satana: sono su piani completamente diversi; tra loro non c’è nulla in comune; sono uno opposto all’altro. Gesù, autorevole, che attira con la sua autorevolezza la gente, e anche il profeta che libera, il profeta promesso che è il Figlio di Dio che guarisce. Ascoltiamo, noi, le parole di Gesù che sono autorevoli? Sempre, non dimenticatevi, portate in tasca o nella borsa un piccolo Vangelo, per leggerlo durante la giornata, per ascoltare quella parola autorevole di Gesù. E poi, tutti abbiamo dei problemi, tutti abbiamo peccati, tutti abbiamo delle malattie spirituali. Chiediamo a Gesù: “Gesù, tu sei il profeta, il Figlio di Dio, quello che è stato promesso per guarirci. Guariscimi!”. Chiedere a Gesù la guarigione dei nostri peccati, dei nostri mali.
La Vergine Maria ha custodito sempre nel suo cuore le parole e i gesti di Gesù, e lo ha seguito con totale disponibilità e fedeltà. Aiuti anche noi ad ascoltarlo e seguirlo, per sperimentare nella nostra vita i segni della sua salvezza.
FAUSTI
La Parola, principio della creazione, è pure principio della redenzione.
Essa, come ha il potere di chiamarci a seguirlo, ha anche quello di sconfiggere lo spirito del male che è in noi.
“ Taci”, dice Gesù allo spirito immondo. Si può dire che tutto il Vangelo è un esorcismo : è una “logoterapia”, in cui la Parola, raccontandoci la nostra verità, ci guarisce dalla menzogna e ci restituisce la nostra identità di figli del Padre e di fratelli tra di noi. Marco dopo averci detto chi è quel Gesù che ci invita dietro a Lui, ora ci dice in sintesi cosa fa per noi :con la forza della Sua Parola ci libera dal male (21-28) e ci fa liberi per il bene (29-31)
Nella cornice artificiale di un giorno di sabato – per chi incontra e segue Lui inizia il sabato senza tramonto ! - ci viene offerto un quadro della Sua attività, il Suo programma Messianico nella prima giornata Messianica.
La Parola di Gesù ha il potere di muovere pure noi a seguirlo, come ha fatto con i quattro primi discepoli ; e il primo effetto che ha su di noi che Lo seguiamo, è proprio quello di liberarci dallo spirito del male.
L'esorcismo è incluso nella duplice menzione dell'autorità della Parola di Gesù.
Posto all'inizio, l'esorcismo ha valore programmatico : tutta l'attività di Gesù ha come fine di liberare l'uomo dallo spirito del male, che lo tiene schiavo.
E' chiamato spirito immondo – per Israele immondo è tutto ciò che ha attinenza con la morte.
E' il contrario dello Spirito di Dio, amante della vita (Sapienza 11,26).
Per Marco è innanzitutto il tentatore proprio in quanto ruba la Parola , sostituendo nell'uomo la Parola di Dio, che lo fa Suo figlio, con la menzogna che lo allontana da Lui, sua vita.
Satana ha il suo volto visibile nella ricchezza che seduce , è il dio mammona.
Negli esorcismi è descritto come colui che possiede, estranea e tortura l'uomo. E' chiamato satana, diavolo, il maligno, il tentatore, il principe delle tenebre, il padre della menzogna (Gv 8,44).
E' il principe di questo mondo (Gv 14,30) ; ha il suo regno ed è forte ; anzi, dopo il peccato, tutto è posto nelle sue mani.
Abbandonata la sorgente del proprio io, l'uomo si scava a fatica cisterne, cisterne screpolate, che non tengono acqua, se non morta (Geremia 2,13).
Persa la propria identità, la cerca in ciò che sempre più lo aliena da sé : l'avere, il potere, l'apparire.
Da qui la crescente insoddisfazione e disistima di sé, la solitudine, l'angoscia mortale, il desiderio di salvarsi, le brame incolmabili, l'egoismo insaziabile, le ingiustizie, le guerre e il resto.
Tutto questo male, una volta compiuto, rimane, si solidifica e organizza in strutture moltiplicatrici di iniquità – vere macchine di oppressione, di cui l'uomo, loro fattore, si fa ingranaggio.
Alla fine egli vi resta imprigionato come un baco nel bozzolo che egli stesso ha fatto.
Ma questo male indebito non è la situazione nostra definitiva.
Gesù è venuto a defatalizzare la storia e a restituircela nelle nostre mani.
Egli ci libera con la Parola di Verità, capace di zittire la menzogna che sta all'origine della nostra schiavitù, mostrandoci la realtà nostra di figli e quella di Dio che è Padre.
Per questo gli esorcismi sono il segno della venuta del Regno, la fine della schiavitù dell'uomo.
Non riconoscerlo è mentire all'evidenza ,è il peccato contro lo Spirito Santo (3,26-30).
La morte di Cristo in croce da sconfitto per amore di chi Lo uccide, sarà l'esorcismo definitivo : rivelando chi è Dio per l'uomo, sarà vinta definitivamente la menzogna di satana.
STUPORE DAVANTI ALL'UNIGENITO - Poesie Karol WOJTYLA
Questa luce scavava lentamente gli eventi d'ogni giorno,
a cui fin dall'infanzia si abituano occhi e mani di donna -
Lentamente, in questi eventi,
si scoprì così sconfinato
chiarore
che le mani da sole si congiunsero quando
la parola
perse la sua dimensione.
Figlio mio – nel villaggio dove tutti ci conoscevano entrambi
mi dicevi “ Mamma”- e nessuno scrutò fino in fondo
gli eventi incredibili che tutti ogni giorno sfioravano -
e la Tua vita si confuse con la vita dei poveri
a cui volesti appartenere nella fatica quotidiana delle braccia.
Ma io sapevo : la luce che si snoda in questi eventi
come fibra di una scintilla nascosta sotto la scorza dei giorni
sei Tu.
Non io l'irradiavo -
pure fosti più mio in quel bagliore, in quel silenzio
che come frutto della mia carne e del mio sangue.
Posta un commento