“Se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo ; se invece muore, produce molto frutto”. Produce altro grano, e il grano diventa pane, e il pane diventa Gesù, diventa Eucaristia. Qui gli ascoltatori dell'evangelista Giovanni vibravano subito. Ricordate quando Gesù ha preso quel pane :”Io sono il Pane della Vita”. Ecco una verità che Gesù svela : si diventa nutrimento per gli altri, si diventa pane nella misura in cui si muore. In concreto , nella misura in cui non mi ripiego su me stesso e mi apro al prossimo, ecco la morte, il chicco di grano caduto in terra che muore, allora si diventa nutrimento , pane che sfama, e si diventa tutti vivi ; si scopre la vita. Gesù spiega questo in termini paradossali. Lo abbiamo udito : “Chi ama la sua vita la perde, chi odia la sua vita in questo mondo, la conserva per la vita eterna”. Dove voi capite che Gesù cambia il senso delle parole. Qui c'è veramente un capovolgimento di significato perchè qui amare significa tenere per sé e quindi perdere tutto, e odiare significa amare e conservare per la vita eterna. E la nostra personale esistenza significa finalmente scoprire perchè io vivo. C'è una direzione di marcia. Tutto questo Gesù non lo dice a cuor leggero perchè lui continua e a questo punto ha come un sussulto : “ Ora l'anima mia è turbata”. Nella seconda lettura che abbiamo udita stasera, gli accenti sono ancora più forti. Se noi pensiamo subito che questi accenti riguardano Dio , tutto questo diventa scandaloso. “ Cristo nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche con forti grida a Colui che poteva liberarlo da morte “( let.Ebrei 5,7-9). Qui sono come concentrate tutte le grida e le lacrime del mondo intero, tutte le grida e le lacrime di chi muore, di chi soffre, di chi vede morire ingiustamente, di chi si trova impotente di fronte alle prove della vita, quasi travolto. Gesù lo ha fatto ed era il Figlio di Dio che gridava. Nessuna vergogna quindi a farlo anche noi. In certi momenti della vita non resta che gridare e piangere la nostra protesta e tutta la nostra paura. Ma questo grido non è rivolto a nessuno, questo grido non risulta un grido vano, non resta un grido chiuso nella disperazione, questo grido viene conservato per la vita eterna, nel senso che entra nel grido di Gesù. Sempre nella seconda lettura infatti leggiamo : “ E fu esaudito per la sua pietà”.
Il grido di Gesù, la crocifissione dell'innocente, entra nella risurrezione. E questo è stato l'esaudimento. E' per questo che Gesù dice : “ Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”. Nessun grido d'ora in avanti, di fronte a tutte le atrocità che possiamo sentire, vedere, sperimentare,resterà senza risposta, perchè Gesù lo tasformerà in vita eterna questo grido. Quei greci vogliono vedere Gesù. Lo vedrete, vedrete l'amore fin dove giunge, e dovrete anche voi entrarci dentro. Allora come i Magi quei greci , e noi con loro, per altra strada faremo ritorno al nostro paese, quel paese delle meraviglie che si chiama Vangelo vissuto. Quel paese che si chiama Gesù Crocifisso, incontrato e d amato, perchè dentro questo destino siamo chiamati ad entrarci nel nostro quotidiano più quotidiano. Però ringraziamo Gesù che ancora una volta ci ha svelato il mistero della vita. Capaci tutti i giorni di entrare nella terra e di morire per poter diventare pane per le persone che incontriamo nei nostri rapporti familiari, amicali, professionali. Chiamati tante volte ad entrare lì, nella terra, e far dono della tua vita agli altri. Percorso da avere sempre presente. Grande consolazione perchè Gesù ha gridato forte di fronte al dolore. E così ha accolto anche tutte le nostre grida. Nessun lamento ora andrà sprecato perchè la crocifissione di Gesù, la sua morte e risurrezione ha proprio raccolto tutto. Allora possiamo pensare a tutte le atrocità di questo mondo, a tutte le persone innocenti che stanno morendo adesso, mentre io vi parlo, e subito capire che Dio li ha accolti nella sua vita eterna e che nessuna loro sofferenza è andata sprecata. Tutto sarà conservato per la vita eterna. Già ora, già adesso.
2 commenti:
“Se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo ; se invece muore, produce molto frutto”. Produce altro grano, e il grano diventa pane, e il pane diventa Gesù, diventa Eucaristia.
Qui gli ascoltatori dell'evangelista Giovanni vibravano subito. Ricordate quando Gesù ha preso quel pane :”Io sono il Pane della Vita”. Ecco una verità che Gesù svela : si diventa nutrimento per gli altri, si diventa pane nella misura in cui si muore. In concreto , nella misura in cui non mi ripiego su me stesso e mi apro al prossimo, ecco la morte, il chicco di grano caduto in terra che muore, allora si diventa nutrimento , pane che sfama, e si diventa tutti vivi ; si scopre la vita.
Gesù spiega questo in termini paradossali. Lo abbiamo udito : “Chi ama la sua vita la perde, chi odia la sua vita in questo mondo, la conserva per la vita eterna”. Dove voi capite che Gesù cambia il senso delle parole. Qui c'è veramente un capovolgimento di significato perchè qui amare significa tenere per sé e quindi perdere tutto, e odiare significa amare e conservare per la vita eterna. E la nostra personale esistenza significa finalmente scoprire perchè io vivo. C'è una direzione di marcia.
Tutto questo Gesù non lo dice a cuor leggero perchè lui continua e a questo punto ha come un sussulto : “ Ora l'anima mia è turbata”. Nella seconda lettura che abbiamo udita stasera, gli accenti sono ancora più forti. Se noi pensiamo subito che questi accenti riguardano Dio , tutto questo diventa scandaloso. “ Cristo nei giorni della sua vita terrena offrì preghiere e suppliche con forti grida a Colui che poteva liberarlo da morte “( let.Ebrei 5,7-9). Qui sono come concentrate tutte le grida e le lacrime del mondo intero, tutte le grida e le lacrime di chi muore, di chi soffre, di chi vede morire ingiustamente, di chi si trova impotente di fronte alle prove della vita, quasi travolto.
Gesù lo ha fatto ed era il Figlio di Dio che gridava. Nessuna vergogna quindi a farlo anche noi. In certi momenti della vita non resta che gridare e piangere la nostra protesta e tutta la nostra paura.
Ma questo grido non è rivolto a nessuno, questo grido non risulta un grido vano, non resta un grido
chiuso nella disperazione, questo grido viene conservato per la vita eterna, nel senso che entra nel grido di Gesù. Sempre nella seconda lettura infatti leggiamo : “ E fu esaudito per la sua pietà”.
Il grido di Gesù, la crocifissione dell'innocente, entra nella risurrezione. E questo è stato l'esaudimento.
E' per questo che Gesù dice : “ Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”.
Nessun grido d'ora in avanti, di fronte a tutte le atrocità che possiamo sentire, vedere, sperimentare,resterà senza risposta, perchè Gesù lo tasformerà in vita eterna questo grido.
Quei greci vogliono vedere Gesù. Lo vedrete, vedrete l'amore fin dove giunge, e dovrete anche voi entrarci dentro. Allora come i Magi quei greci , e noi con loro, per altra strada faremo ritorno al nostro paese, quel paese delle meraviglie che si chiama Vangelo vissuto. Quel paese che si chiama Gesù Crocifisso, incontrato e d amato, perchè dentro questo destino siamo chiamati ad entrarci nel nostro quotidiano più quotidiano. Però ringraziamo Gesù che ancora una volta ci ha svelato il mistero della vita. Capaci tutti i giorni di entrare nella terra e di morire per poter diventare pane per le persone che incontriamo nei nostri rapporti familiari, amicali, professionali. Chiamati tante volte ad entrare lì, nella terra, e far dono della tua vita agli altri. Percorso da avere sempre presente.
Grande consolazione perchè Gesù ha gridato forte di fronte al dolore. E così ha accolto anche tutte le nostre grida. Nessun lamento ora andrà sprecato perchè la crocifissione di Gesù, la sua morte e risurrezione ha proprio raccolto tutto. Allora possiamo pensare a tutte le atrocità di questo mondo, a tutte le persone innocenti che stanno morendo adesso, mentre io vi parlo, e subito capire che Dio li ha accolti nella sua vita eterna e che nessuna loro sofferenza è andata sprecata. Tutto sarà conservato per la vita eterna. Già ora, già adesso.
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